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Il Governo soccorre il settore nautico

L’erario tenta di soccorrere un settore che allo stato attuale versa in profonda crisi: parliamo infatti della nautica. I recenti interventi in materia di nautica dal punto di vista fiscale hanno rischiato di affossare il settore e pertanto il governo Monti è corso ai riapri: possibilità di noleggio di una imbarcazione pagando all’erario un forfait del 20 %, procedure più semplici per la vendita di una barca, controlli in mare condotti con maggiore razionalità.

Durante gli anni precedenti nel settore nautico sono stati introdotti numerose nuove tasse e imposte, come nel dicembre 2011 dove il governo ha provveduto ad introdurre una tassa si stazionamento per le imbarcazioni stazionanti in acque italiane. A partire da tale data gli operatori del settore hanno fatto registrare un vero e proprio fuggi fuggi dei proprietari di unità da diporto verso le località balneari più vicine. Anche il cambio della tassa da stazionamento a possesso non ha evitato che il settore sprofondasse: in un anno le domande di ormeggi stanziali sono cadute del 20 % mentre per gli ormeggi in transito il crollo è stato del 50 %.

Visto che il calo ha interessato anche le manutenzioni nautiche ed i carburanti l’Ucina ha chiesto al governo misure di emergenza, che sono state prontamente avviate. In particolare si è fatto in modo che il nuovo redditometro non penalizzasse eccessivamente i proprietari di barche, rivedendo i meccanismi di calcolo del reddito presunto. Altra agevolazione fiscale è quella inerente il pagamento di una tassa forfettaria del 20 % per i noleggi occasionali, visto che in passato operazioni di questo tipo potevano costare circa il 40 % in termini di tassazione. Eliminate inoltre lungaggini burocratiche per la vendita di una imbarcazione all’estero: già trovare un’acquirente non è molto facile e tutto diventa più complicato se occorre anche il rilascio di troppi documenti. Tuttavia secondo gli addetti ai lavori quanto fatto non basta e bisogna effettuare nuovi interventi per recuperare la competitività perduta.