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Evasione: la fantasia non basta per sfuggire al Fisco

Nella Regione Veneto il Fisco, ed in particolare l’Agenzia delle Entrate di Rovigo, ha recuperato da due aziende polesane ben 1,3 milioni di euro dopo che queste due imprese, con molta fantasia, avevano presentato al fisco dichiarazioni inventate a fronte sia di false compravendite, sia di costi inesistenti. Il recupero da evasione messo a segno dal Fisco riguarda complessivamente sia le maggiori imposte dovute tra Iva, Irap ed Ires, sia le sanzioni e gli interessi che nel frattempo sono maturati. Una di queste due aziende dribblava il Fisco truccando la contabilità, mentre l’altra andava a spostare i capitali un po’ dove le conveniva. Al fine di far crollare l’imponibile ai fini fiscali, una di queste due aziende ha fatto di tutto per truccare i conti anche con passività verso le banche del tutto inesistenti; ma anche prestazioni per servizi mai resi, nonché mezzi ed autovetture mai acquistate. I soci di questa società dopo aver accettato tutti i rilievi mossi e contestati dagli “007” dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, verseranno all’Erario 820 mila euro.

L’altra azienda, invece, a valere sul triennio 2005-2007, in accordo con quanto rivela una nota emessa dalla Direzione dell’Agenzia delle Entrate della Regione Veneto, aveva messo in campo delle “tecniche” di evasione fiscale un po’ più sofisticate e complesse. Nel dettaglio, è stato rilevato dagli “007” del Fisco il transfer pricing applicato a piacimento, ed in particolare al fine di eludere le leggi fiscali italiane; in pratica la base imponibile più elevata veniva spostata in quei Paesi con un sistema tributario più conveniente.

L’altra “tecnica” utilizzata è stata invece quella del leveraged buy out al fine di acquisire indebitamente il vantaggio fiscale dato dagli interessi passivi che scattano sul finanziamento a copertura dell’operazione di acquisizione. Anche questa seconda delle due aziende polesane, accettando tutti i rilievi mossi dagli “007” dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, verserà all’Erario 503 mila euro tra maggiori imposte, sanzioni ed interessi.

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