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Evasione fiscale: solo i “nullatenenti” possono permettersi uno yacht di lusso

In Italia, prendendo a riferimento i dati del 2006, solamente poco meno di 35 mila contribuenti hanno dichiarato di guadagnare oltre 200 mila euro; pur tuttavia, nello stesso anno, c’è stata l’immatricolazione di ben 146 mila tra auto di lusso e fuoristrada, ma anche il rilascio di oltre ventimila patenti nautiche. A mettere in evidenza tali dati è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, sottolineando come nel nostro Paese continui a non esserci una reale corrispondenza tra i redditi dichiarati e l’effettivo stile di vita. Lo Sportello del Contribuente dell’Associazione, inoltre, rileva come stiano progressivamente aumentando i cittadini nullatenenti, ivi compresi i pensionati sopra gli ottanta anni, che hanno intestate barche a vela e yacht di lusso. Trattasi chiaramente di intestazioni fittizie da parte di imprenditori furbi e scaltri che hanno come palese obiettivo quello di non pagare le tasse; insomma, non ci sono solamente i “fannulloni” della Pubblica Amministrazione, ma c’è anche un’ampia schiera di nullafacenti che esercitano il ruolo di poveri possidenti.

Dai dati di una stima presentata da Contribuenti.it a Capri, infatti, emerge come circa sei tra auto di lusso e yacht risultino intestati a nullatenenti, con la conseguenza che la lotta ed il contrasto all’evasione fiscale, al di là degli ultimi dati ufficiali sul recupero di imposte evase, è ancora troppo debole e necessita dell’istituzione di una vera e propria task force che garantisca l’apporto e la collaborazione delle Associazioni che rappresentano i contribuenti.

Un’altra stima, a cura di KRLS Network of Business Ethics, sempre per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, mette inoltre in evidenza come sulla base dell’imponibile evaso e stimato per i cinque mesi di quest’anno, nel 2009 mancheranno nelle casse dell’Erario la bellezza di mancate imposte versate per oltre 130 miliardi di euro. In particolare, a tale stima si è giunti facendo la sommatoria dell’evasione stimata in cinque ambiti di attività: le piccole imprese ed i lavoratori autonomi, le grandi società, l’economia criminale, quella sommersa e le imposte evase dalle società di capitali.