Evasione fiscale: ricchi nullatenenti crescono

Nonostante i risultati in crescita del Fisco per quel che riguarda il recupero delle somme attraverso la lotta all’evasione fiscale, nel nostro Paese continuano a crescere nel 2011, con un ritmo pari a quasi il 7%, i poveri possidenti. A rilevarlo è Contribuenti.it nel far presente come i poveri possidenti siano dei soggetti che non dichiarano nulla al Fisco, o che presentano alle Entrate redditi irrisori, ma poi invece vivono una vita ben al di sopra dello stile di vita “certificato” spendendo ogni anno migliaia di euro in beni di lusso. Non a caso, da un’ultimissima inchiesta che Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, ha commissionato a KRLS Network of Business Ethics, è emerso come nel nostro Paese quasi 7 yachts su 10 che circolano risultino essere intestati, al fine di evadere le tasse, a pensionati con la social card, nullatenenti, ma anche veri e propri soggetti che fungono da prestanome di imprenditori facoltosi.

Evasione fiscale: in Italia spopolano i ricchi nullatenenti

Nel nostro Paese, mentre il debito pubblico aumenta inesorabile, crescono ancora di più sia i ricchi nullatenenti, sia i poveri possidenti che da un lato non dichiarano nulla o quasi al Fisco, e dall’altro vivono una vita agiata spendendo migliaia di euro. Al riguardo, infatti, Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, ha fornito un nuovo aggiornamento su coloro che vivono nel lusso pur non avendo “nulla da dichiarare“. In particolare, presso località rinomate come Roccaraso, Cortina, Abetone, Madonna di Campiglio, Corvara, Sestriere, Selva di Val Gardena, Courmayer, Passo del Tonale, Bormio, Passo del Tonale ed Aprica, ci sono pensionati con la social card e nullatenenti che hanno intestati beni di lusso facendo da veri e propri prestanome di facoltosi imprenditori che, di conseguenza, possono così evadere le tasse.

Redditi dichiarati ed acquisto beni di lusso: qualcosa non quadra

Nel 2009 in Italia le spese relative all’acquisto di beni di lusso, in barba alla crisi, sono cresciute del 2,4%, mentre nei primi sei mesi di quest’anno il tasso di crescita per i cosiddetti “passion investiments” è addirittura al 4,8%. Questo è quanto, in particolare, emerge da uno studio effettuato da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani elaborando i dati in possesso de “Lo Sportello del Contribuente” e quelli del Ministero delle Finanze. Ebbene, a fronte di acquisti in crescita per oggetti d’arte, yachts, gioielli ed auto di grossa cilindrata, gli italiani che ufficialmente, in base ai dati comunicati al Fisco, dichiarano oltre 100 mila euro all’anno sono appena l’1% ed appena lo 0,2% quelli che dichiarano più di 200 mila euro. Insomma, gli acquisti di beni di lusso dimostrano come ci siano in Italia più ricchi di quelli realmente “censiti” dal Fisco; c’è quindi qualcosa che non quadra e che è spiegabile con un’ampia fetta di imponibili e di ricchezze che gli italiani non dichiarano all’Agenzia delle Entrate.

Evasione fiscale: aumentano le barche intestate ai nullatenenti

L’Italia dal fronte dell’evasione fiscale è un Paese in grado di “fare scuola“. Non a caso siamo campioni mondiali di imponibile evaso sia perché in passato chi ha voluto truffare lo Stato l’ha fatta quasi sempre franca, sia perché a livello politico, salvo gli ultimissimi anni, la questione relativa all’evasione fiscale non ha mai rappresentato un tema in grado di “portare voti“. Ora però con la crisi che sembra senza fine, e con i conti dell’Italia che devono rimanere in ordine, il tema dell’evasione fiscale rispetto al passato ha assunto una dimensione politica ed è anche frutto di dibattiti e dispute accese tra la maggioranza e l’opposizione. Ma oltre alle parole servono anche i fatti visto che l’evasione fiscale si annida nel nostro Paese un po’ ovunque, e va a penalizzare oltremodo, oramai da anni, i contribuenti che le tasse le pagano alla fonte, ovverosia milioni di dipendenti e di pensionati che pagano per tutti e che oramai vengono definiti come i “soliti noti“.

Evasione fiscale: solo i “nullatenenti” possono permettersi uno yacht di lusso

In Italia, prendendo a riferimento i dati del 2006, solamente poco meno di 35 mila contribuenti hanno dichiarato di guadagnare oltre 200 mila euro; pur tuttavia, nello stesso anno, c’è stata l’immatricolazione di ben 146 mila tra auto di lusso e fuoristrada, ma anche il rilascio di oltre ventimila patenti nautiche. A mettere in evidenza tali dati è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, sottolineando come nel nostro Paese continui a non esserci una reale corrispondenza tra i redditi dichiarati e l’effettivo stile di vita. Lo Sportello del Contribuente dell’Associazione, inoltre, rileva come stiano progressivamente aumentando i cittadini nullatenenti, ivi compresi i pensionati sopra gli ottanta anni, che hanno intestate barche a vela e yacht di lusso. Trattasi chiaramente di intestazioni fittizie da parte di imprenditori furbi e scaltri che hanno come palese obiettivo quello di non pagare le tasse; insomma, non ci sono solamente i “fannulloni” della Pubblica Amministrazione, ma c’è anche un’ampia schiera di nullafacenti che esercitano il ruolo di poveri possidenti.