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Le auto di lusso diventano alleate del Fisco britannico

I rombanti motori della Rolls Royce e della Ferrari non sono stati di ausilio ad alcuni truffatori britannici per sfuggire alle grinfie dell’amministrazione finanziaria di Sua Maestà: l’HM Revenue & Customs ha infatti scovato delle frodi carosello poste in essere da cinque contribuenti, i quali erano riusciti a sottrarre ben diciassette milioni di sterline alle casse statali, mettendo in piedi una truffa basata essenzialmente sui telefoni cellulari. Si è trattato, quindi, di una vera e propria banda organizzata: in questo senso, per le indagini è stato decisivo l’acquisto di beni di consumo piuttosto costosi e indicativi di una certa ricchezza, come lo sono appunto le due vetture citate in precedenza, le quali da sole venivano a costituire un patrimonio da oltre 400.000 sterline. Questi soggetti, inoltre, detenevano perfino delle proprietà immobiliari nello stesso Regno Unito e in territorio spagnolo.


L’inchiesta è stata particolarmente lunga, visto che era stata avviata nel 2006, ma ha consentito di appurare l’esistenza di una frode fiscale ben congegnata: come accade spesso nelle truffe carosello, i soggetti coinvolti erano soliti richiedere dei rimborsi relativi all’Imposta sul Valore Aggiunto particolarmente sostanziosi, pretese che non avevano alcuna ragione di esistere. Gli investigatori hanno lavorato con impegno, ma sono stati agevolati senza dubbio dalla volontà della banda di ostentare ricchezze e spese sfrenate, fin troppo eccessive per il loro inquadramento di classico contribuente britannico.

L’intento dell’amministrazione è quello di evitare per il futuro altri fenomeni simili, visto che nel Regno Unito le frodi carosello e i rimborsi Iva illegali vengono considerati a ragione dei crimini di tipo organizzato. Le pene e le sanzioni sono state esemplari: i cinque individui sono stati infatti condannati a una detenzione minima di due anni e tre mesi a una massima di addirittura quattro anni e mezzo, senza dimenticare la loro interdizione dai principali incarichi societari e dirigenziali, almeno fino al 2014.