A dieci mesi dall’attivazione del canale di comunicazione via web CIVIS dell’Agenzia delle Entrate, in Emilia-Romagna è stato rilevato come i servizi online piacciano ai contribuenti emiliano-romagnoli. Riguardo alle comunicazioni di irregolarità, infatti, sono stati sinora oltre 20 mila i contribuenti che hanno chiesto ed ottenuto assistenza via Web con la conseguenza, tra l’altro, che ci sono state meno code allo sportello. Mediamente ci sono state oltre 2 mila richieste al mese in dieci mesi complessivi dall‘attivazione del servizio, a fronte di una percentuale di risposte immediate da parte dei dipendenti dell’Amministrazione finanziaria dello Stato che ha sfiorato il 100%. Con Civis si risparmia tempo e denaro; ad avvantaggiarsene sono tanto i contribuenti quanto la pubblica amministrazione dopo che il servizio di assistenza via Web, prima riservato solamente agli intermediari, è stato esteso anche a tutti i contribuenti, e si spinge nella direzione delle linee guida stabilite dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione in materia di semplificazione dei servizi da offrire al cittadino.
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Credito imposta nuovi investimenti: accordo Entrate – Regione Sicilia
A seguito di un accordo siglato dalla Regione Siciliana con l’Agenzia delle Entrate, parte ufficialmente la gestione del credito d’imposta per i nuovi investimenti sul territorio. A darne notizia mercoledì scorso, mercoledì 17 novembre 2010, è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel porre in particolare l’accento sul fatto che tale accordo potrà rappresentare per il tessuto imprenditoriale siciliano, e per l’attrazione degli investimenti nella Regione Sicilia, una grande opportunità. Nel dettaglio, il credito di imposta, che è stato istituito con una Legge regionale, la numero 11 dell’anno 2009, è finalizzato a permettere sul territorio sia la crescita dimensionale delle aziende, sia l’incentivazione per le imprese stesse ad effettuare nuovi investimenti. A firmare l’accordo sono stati Gaetano Armao, l’assessore dell’Economia della Regione Siciliana, da un lato, e Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, dall’altro, per quella che individua una convenzione per la quale il Fisco nazionale potrà mettere a disposizione delle imprese siciliane la propria esperienza.
Banca Mondiale: Italia primato europeo per tasse su imprese
L’Italia sale sul podio ma non per qualcosa che renderà felici gli italiani. Il Belpaese risulta al primo posto nell’Unione europea per le tasse sulle imprese, rivela lo studio ‘Paying Taxes 2011‘, realizzato dalla Banca mondiale in collaborazione con la PricewoterhouseCooper. Il carico fiscale sulle imprese in Italia e’ al 68,6% del complesso delle tasse nazionali e locali e dei contributi sociali, seguono Francia con il 65,8% della Francia, Spagna con il 56,5%, il 48,2% della Germania e il 21,1% del Lussemburgo. Il rapporto inoltre mette in evidenza che durante le fasi di crisi e di economia debole (l’indagine considera le imposte pagate nel 2009) il costo del fisco per le imprese aumenta, in quanto il carico fiscale non diminuisce e gli utili si contraggono. In pratica le imprese italiane devono pagare la stessa percentuale di tasse nonostante la crisi.
Cinque per mille: drastico taglio dei fondi
In Italia è in atto uno scippo per quel che riguarda il cinque per mille. A denunciarlo è il Codacons in virtù del fatto che le risorse da destinare al terzo settore sono state frutto di un’attività e di una scelta precisa, ovverosia quella dei cittadini che nella dichiarazione dei redditi hanno barrato la casella relativamente alla destinazione del cinque per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Nonostante ciò l’Associazione porta all’attenzione il fatto che Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, con la “Finanziaria 2011”, ovverosia con quella che oramai si chiama Legge di Stabilità, ha messo in atto una drastica decurtazione del cinque per mille, pari a ben il 75%; con la diretta conseguenza che i fondi, spesso acquisiti in forte ritardo dalle associazioni del volontariato e del no profit, scendono da 400 milioni di euro a soli 100 milioni di euro.
CEI chiede meno tasse per scuole cattoliche
In tempi di crisi anche la chiesa sembra preoccuparsi per un’eventuale riduzione delle risorse pubbliche destinate alle proprie attività. Il presidente della CEI, Angelo Bagnasco, qualche giorno fa ha lanciato l’allarme per sottolineare la necessità di garantire delle risorse economiche alla scuola ricordando però che nelle scuole cattoliche approdano anche ragazzi di altre fedi e anche di nessuna fede. Il segretario della Conferenza episcopale, mons. Mariano Crociata, in una discussione sulla parità scolastica in un incontro a Roma in occasione della presentazione del XII Rapporto sulla scuola cattolica ha sottolineato come la presenza delle scuole paritarie faccia risparmiare ogni anno allo Stato cinque miliardi e mezzo di euro, di fronte a un contributo dell’amministrazione pubblica di poco più di cinquecento milioni. Il segretario della Cei ha inoltre ribadito la libertà di educazione come diritto fondamentale della persona:
Evasione fiscale: Entrate e Inps incrociano le banche dati
Grazie ad un accordo di durata pari a ben cinque anni, l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale da un lato, e l’Agenzia delle Entrate dall’altro, hanno ufficialmente rafforzato la propria collaborazione nel campo delle misure e delle azioni di contrasto all’evasione fiscale. A darne notizia in data odierna è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel sottolineare come in prima linea nell’accordo ci sia non solo lo scambio di informazioni, ma anche verifiche mirate a fronte di un coordinamento operativo reso più efficace attraverso dei meccanismi di cooperazione informatica. A firmare l’intesa antievasione sono stati Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, e Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, per quella che porterà ad un recupero più rapido ed efficace delle somme evase a livello fiscale e contributivo attraverso proprio un potenziamento delle rete del controllo e dell’accertamento unitamente ad uno scambio di informazioni che sarà sistematico e nel pieno rispetto della privacy.
Bollette, tasse e tributi a Bari si pagano online
Partirà dal 31 dicembre 2010 la nuova modalità per i bollettini, grazie all”accordo con Poste italiane e l’amministrazione locale, bollette, tasse e tributi si potranno pagare direttamente sul sito internet del Comune di Bari. Il nuovo servizio, la «Porta dei pagamenti». permetterà ai baresi di pagare comodamente on line i bollettini, le tasse e i vari tributi, basterà collegarsi al portale comunale per eseguire pagamenti fino a mille euro a transazione con addebito sul conto BancoPosta, con le principali carte di credito e per i più diffidenti anche con le postapay. Per le operazioni effettuate non sono previste commissioni di incasso aggiuntive e sicuramente il vantaggio più importante é che si eviteranno le lunghe e fastidiose code davanti agli sportelli degli uffici postali: basterà un click con il mouse seduti comodamente sulla poltrona di casa e avremo saldato i nostri debiti.
Tasse immobili: Lombardia, proposta defiscalizzazione housing sociale
Alleggerire il peso fiscale a carico delle Aler, ed utilizzare le risorse per andarle ad investire nell’edilizia popolare. E’ questa una interessante proposta che, presso la sede di Regione Lombardia, durante il convegno dal titolo “Pressione fiscale e casa sociale”, ha formulato Domenico Zambetti, assessore regionale alla casa, sottolineando inoltre come nella fase attuale la pressione fiscale a carico delle Aler rischia di incidere sugli investimenti. Con la defiscalizzazione dell’housing sociale, quindi, si potrebbe far fronte all’insufficienza di fondi per andare a coprire la crescente domanda di alloggi popolari a favore delle famiglie numerose e comunque per quelle che versano in condizioni di disagio e di difficoltà. Altrimenti, specie in questa fase di crisi, secondo l’Assessore Zambetti si rischia di andare a compromettere quella che per le Aler rappresenta anche una “mission” sociale.
Fisco: famiglie e imprese chiedono la riforma
Gli italiani onesti, quelli che pagano le tasse fino all’ultimo euro, nel 79% dei casi bocciano sia gli elusori, sia gli evasori fiscali. Questo è quanto, tra l’altro, è emerso da un’indagine a cura di Confesercenti-Ispo che per parecchi mesi ha monitorato nel nostro Paese il sentiment degli italiani in fatto di fisco, rilevando nello specifico, la necessità di avviare una riforma che garantisca un minor peso fiscale a carico delle imprese e delle famiglie. Quasi otto italiani su dieci, quando si parla dei furbetti che dribblano il fisco, diventano intransigenti ma nello stesso tempo nutrono forti preoccupazioni legate alla crisi. Ma c’è comunque un quinto di italiani che, se non legittima, quantomeno trova una sorta di “giustificazione” nel non pagare le tasse in quella che rappresenta una vera e propria lotta per la sopravvivenza costi quel che costi. A conti fatti, dall’indagine Ispo-Confesercenti, gli italiani che sono indulgenti riguardo al tema dell’evasione fiscale sono spesso i disoccupati, e comunque quelli che in questa fase faticano a riscattarsi dal punto di vista occupazionale e sociale.
Tasse da primato ma servizi insoddisfacenti
I cittadini italiani pagano tasse modello Scandinavia ma ottengono in cambio servizi relativamente inferiori. L’Irap tassa le imprese ad alta intensità di lavoro con un carico fiscale complessivo che arriva a superare l’80%. I dati emergono da un’indagine Mediobanca 2010. E purtroppo a tasse alte non corrispondono altrettanto cospicui stipendi: il reddito degli italiani è tra i più bassi in Europa e insieme tra i più tassati. La metà dei contribuenti dichiara non oltre 15mila euro annui e circa due terzi non più di 20mila euro. I paperoni, ovvero coloro che dichiarano di guadagnare oltre 100 mila euro, sono solo lo 0,95%.
A Londra studenti contro le tasse
Non ci sarebbe nulla di nuovo: le tasse per gli studenti rappresentano alle volte un salasso per le famiglie e non sono poche le manifestazioni con lo scopo di richiedere agevolazioni e riduzioni. Ma a Londra gli studenti non ce la fanno più: hanno protestato contro l’aumento delle tasse universitarie e hanno bruciato a Londra cartelloni pubblicitari e infranto le vetrine della sede del Partito conservatore al governo, scontrandosi con la polizia. Purtroppo quindi uno scontro che é degenerato nella violenza, i dimostranti, con il volto coperto da sciarpe, hanno preso a calci le porte di vetro dell’edificio a poca distanza dal Parlamento. Alcuni di loro hanno occupato l’ingresso al piano terra, mentre altri sono saliti addirittura sopra il tetto.
Iva di gruppo: online la bozza del nuovo modello
E’ online, sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, la nuova bozza del modello Iva 26. A darne notizia in data odierna, lunedì 15 novembre 2010, è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel precisare come il modello, trattandosi di una bozza, costituisce la versione provvisoria per quel che riguarda le adesioni alle procedure di liquidazione dell’Iva di gruppo che si andranno a fare con il modello Iva 26 definitivo in sostituzione dei modelli Iva 26 e 26-bis cartacei. Ma chi deve utilizzare questo nuovo modello per cui oggi l’Agenzia delle Entrate ha annunciato il taglio del nastro? Ebbene, la presentazione del modello Iva 26, comprendendo anche le eventuali variazioni che saranno intervenute dopo l’adesione, spetta a quelle società o a quegli enti controllanti che si avvalgono, per quel che riguarda l’imposta sul valore aggiunto (Iva), della particolare procedura di compensazione dell’imposta. La presentazione del modello Iva 26 dovrà avvenire per via esclusivamente telematica a fronte della bozza presente sul sito Internet delle Entrate assieme alle istruzioni utili per una corretta compilazione.
Iva gas metano al 10% per il condominio
Una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 108 del 2010, sancisce che per i primi 480 metri cubi di consumo di gas da parte di un singolo utente che è allacciato ad un impianto condominiale, ovverosia centralizzato, l’aliquota agevolata, ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), debba essere pari al 10%. A ribadirlo con un comunicato ufficiale è stato giovedì scorso, 11 novembre 2010, il Sunia, Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, dopo che proprio l’Agenzia delle Entrate ha accolto una recente class action presentata dal Sindacato. Ed in merito all’applicazione di tale risoluzione dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, il Sunia ricorda come l’applicabilità valga sia per le procedure di rimborso, sia per le nuove fatturazioni sul gas metano; il tutto dopo che alcuni amministratori di condominio, in accordo con le segnalazioni acquisite dal Sunia – Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, hanno lamentato proprio a carico degli utenti del gas delle interpretazioni sia restrittive, sia penalizzanti nonostante quello dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) agevolata al 10% sia per il consumatore allacciato alla rete del gas un diritto.
Tassazione conti deposito remunerati per aziende
I conti di deposito remunerati sono di norma strumenti utilizzati dai piccoli risparmiatori per far fruttare la liquidità a fronte dell’assunzione di un basso rischio. Ma la liquidità in eccesso può essere “parcheggiata” in questi strumenti anche dalle aziende e dai titolari di partita Iva sottoscrivendo lo stesso strumento, ovverosia il conto di deposito remunerato, nella modalità business. Ad esempio, Rendimax di Banca Ifis è accessibile anche da parte delle aziende a fronte di un tasso di interesse che attualmente è pari al 2,09% annuo lordo con capitalizzazione trimestrale degli interessi, giacenza libera e quindi senza vincoli. La tassazione applicata è uguale a quella prevista per i conti di deposito remunerati aperti dai privati, ovverosia il 27% sugli interessi lordi maturati. Questo significa che Rendimax di Banca Ifis rende attualmente al netto l’1,52% annuo.