Disoccupazione nei Paesi del G20 allarmante

Dall’inizio della crisi, qual’è stato l’effettivo impatto sui posti di lavoro? Un rapporto congiunto dell’International Labour Organization (ILO) e dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha fatto chiarezza sui numeri della crisi ed il rapporto, pubblicato questa mattina, disegna un quadro allarmante.

Dall’inizio della fase di crisi e quindi dal primo crollo del mercato azionario causato nel 2008 dalle perdite legate ai titoli tossici, le perdite in termini di posti di lavoro sui Paesi del G20 ammontano a 21 milioni. L’occupazione ha un incremento attualmente pari ad 1,5% ed a questo tasso di crescita sarà impossibile stringere il divario creato con la crisi e far tornare la disoccupazione a livelli sostenibili.

Con la manovra Monti le tasse per salvare l’Italia

Il nuovo esecutivo ha finalmente presentato in conferenza stampa tutte le novità contenute nella manovra anti-crisi. Il premier ha spiegato ai cronisti che questo potrebbe essere chiamato “decreto salva-Italia”, le cifre rispecchiano in toto le richieste della Commissione Europea, che nutre parecchie speranze sul nostro Paese. Meno di un mese fa, i governatori di Francia e Germania avevano sottolineato che se l’Italia avesse dichiarato default, per l’euro non ci sarebbero state più speranze. La sintesi? L’Italia é costretta a prendersi questa responsabilità e il nuovo premier, nella cosiddetta manovra “salva Italia” ha inserito una serie di provvedimenti per rimpinguare le magre casse dello Stato.

Francia annuncia aumento Iva e tasse aziende

Il periodo di austerità richiede maggiore rigore e la Francia deve scontrarsi con questa realtà, il Paese ha così annunciato un innalzamento dell’Iva, delle tasse aziendali e l’anticipazione di un anno, al 2017, della riforma delle pensioni: dei cambiamenti che che sono stati in questi giorni annunciati  dal premier francese Francois Fillon, che oggi ha annunciato il nuovo piano per permettere allo stato di “prendere il respiro” e risparmiare 100 miliardi di euro per raggiungere l’equilibrio di bilancio nel 2016. Previsto un aumento del 5% sulle imposte delle grandi società, un innalzamento dell’Iva su numerosi prodotti e servizi, e come già detto l’anticipazione di un anno (dal 2018 al 2017) della riforma delle pensioni oltre l’innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni.

La maggioranza discute sul Manifesto per salvare l’Italia

Alcuni giorni fa la numero uno di Confindustria ha deciso di “dare una mano” al nostro governo nel redigere un piano che possa essere di aiuto per il Paese. Emma Marcegaglia nei giorni scorsi ha presentato un nuovo documento – manifesto, con proposte di riforme per salvare l’Italia, il quale potrà anche essere attuato, ma occorrerà attendere ora la risposta del Governo, che potrà scegliere se accogliere o meno le offerte degli industriali. Un manifesto delle imprese strutturato in cinque punti, contenente alcune mosse che il governo dovrebbe seguire per superare questo periodo di austerità.

Grecia tassa le case per evitare il tracollo

In periodi di austerità si tenta di tutto. La Grecia  versa in condizioni gravi, il debito pubblico ha raggiunto livelli inaccettabili. Non sono pochi gli economisti che se lo aspettavano, la Grecia non era ancora pronta per entrare nell’Unione Europea, ricorda qualcuno. Nel fine settimana il governo greco ha annunciato di essere pronto a varare una nuova stretta finanziaria per portare nelle casse dello stato altri 2,5 miliardi di euro. Una mossa che, alla luce dell’andamento dei mercati finanziari, sembra necessaria per evitare il tracollo finale dei conti di Atene. Nuovi titoli del debito pubblico? No, stavolta saranno i cittadini a dover pagare: la mossa si basera’ essenzialmente sull’introduzione di nuove tasse sugli immobili, che verranno introdotte per due anni. Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos spiega che la Grecia per rispettare i suoi impegni dovra’ coprire un buco di bilancio di circa due miliardi di euro.

I ricchi in Italia pagano già molte tasse

In America alcuni plurimilionari hanno espresso la volontà di pagare più tasse in virtù di servizi sociali migliori e per affrontare al meglio la crisi economica del sistema. Gli ultimi a dire che sarebbero disposti a pagare più tasse, sono stati i super ricchi della borsa di Parigi, che dalle pagine del Nouvel Observateur hanno chiesto a Sarkozy di pagare “un contributo eccezionale” per dare una mano al paese. Tra i firmatari compaiono i numeri uno di L’Oreal, Total, Société Générale, Danone, Air France e altri supermanager.

Riforma fiscale: Cisl, subito in Parlamento

Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a conclusione dell’assemblea dell’Unione industriali di Napoli, ha risposto alle domande dei giornalisti, affermando che se adesso non si decidono a fare la riforma fiscale, rivolgendosi chiaramente all’attuale Governo in carica, avranno a che vedere con i lavoratori che sono stufi e che non ce la fanno più. Però Tremonti anche lui dal suo canto ha affermato che la riforma c’è, è pronta, ma non ci sono gli 80 miliardi di euro di copertura. In effetti, da dove si prendono? Ebbene, una possibile “ricetta” in queste ultime ore l’ha fornita il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, il quale in particolare ha affermato che i soldi ci sono, o meglio, si possono trovare.

Tasse sul cibo spazzatura per risolvere obesità e fame del mondo

Mentre in alcune zone del mondo si lotta contro l’obesità, in altre si combatte contro la vita e la morte a causa della fame. Si tratta di due questioni paradossali contrapposte, se nel Nord il cibo sovrabbonda, altri Paesi del Sud non sono ancora abbastanza evoluti tanto da sfamare l’intera popolazione a causa della scarsità di proventi dello stato, che non può finanziare opere che potrebbero migliorare la situazione; ma anche a causa dell’oppressione delle regioni da parte dei paesi sviluppati non é da sottovalutare.

Nel nord del mondo si mangia troppo e male – ha sottolineato Andrea Boltho, durante un seminario Barilla Center for Food & Nutrition, docente di economia internazionale e Emeritus Fellow della University of Oxford – per scoraggiare il consumo di alimenti nocivi per la salute bisognerebbe introdurre un’imposta sul cibo spazzatura, come si fa gia’ per le sigarette.

In aumento contribuenti che pagano tasse a rate

Pagare le tasse in tante comode rate? Il servizio delle Entrate piace ai contribuenti italiani che decidono di dilazionare il pagamento delle tasse. Complice la crisi, stando alle ultime rilevazioni sarebbe infatti in aumento il numero di coloro che decidono di rateizzare: la crisi economica costringe sempre più i contribuenti in debito con il fisco a chiedere di pagare a rate. È quanto emerge dall’audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in commissione Finanze della Camera, che sottolinea:

La possibilità – in caso di comprovata situazione di temporanea difficoltà economica, di ripartire il debito iscritto a ruolo a partire da 100 euro e fino a un massimo di 72 rate e senza l’obbligo di prestare alcuna garanzia, costituisce in questo momento di crisi economica, una fondamentale ancora di salvezza per centinaia di migliaia di debitori iscritti a ruolo.