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Le novità del modello per gli enti non commerciali

Anche gli enti non commerciali ed equiparati hanno a disposizione il loro modello fiscale relativo al 2012: il modello Unico Enc relativo al periodo d’imposta 2011 e da compilare nel corso di quest’anno è disponibile sul web, più precisamente sul sito ufficiale della nostra amministrazione finanziaria. Dopo i modelli dell’Irap e il 730 ora è il turno di questi contribuenti, i quali dovranno prestare la massima attenzione alle innovazioni che sono state apportate nella versione più attuale, anche se le modifiche erano state ampiamente accennate e messe in evidenza nella bozza di qualche tempo fa. In effetti, il cosiddetto Decreto Sviluppo (nello specifico, si tratta del Decreto legge 71 del 2011) ha introdotto delle modifiche sostanziose, senza dimenticare lo stesso contributo da parte del recente Decreto salva-Italia e la Manovra di Ferragosto della scorsa estate.

Che cosa c’è di nuovo in tal senso? Il quadro RG, anzitutto, sarà caratterizzato da due prospetti che finora non erano ancora stati sperimentati: si tratta della sezione XVI, dedicata appositamente all’imposta sostitutiva del 5%, e della sezione XX, vale a dire quella progettata per quel che riguarda la maggiorazione Ires (+10,5%). Anche il quadro RF beneficerà di alcune modifiche rilevanti. Si tratta del codice 34, introdotto dall’Agenzia delle Entrate per mettere in evidenza l’incremento dei costi dei beni aziendali che sono stati concessi in godimento.

Nel quadro RS, poi, potrà essere compilato anche il rigo RS65A, ovvero la sezione in cui riportare l’intervento di riqualificazione dal punto di vista energetico (il celebre bonus del 55%). Infine, non si possono dimenticare i quadri RT e RM: in questi due ultimi casi, bisogna precisare che i valori di acquisto delle quote che non sono state negoziate nei mercati regolamentati sono stati rideterminati, dunque vi sarà l’opportunità di godere della detrazione relativa all’imposta sostitutiva per la nuova valutazione (i terreni che possono essere edificati hanno una destinazione agricola).

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