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Unicons ottiene un rimborso per la tassa sui cellulari

Unicons (Unione Tutela Cittadini e Consumatori) è riuscita a proporre il primo e fondamentale ricorso sulla tassa di concessione governativa per quel che riguarda i cellulari: in più, dettaglio non certo trascurabile, l’associazione è riuscita anche a vincere questo stesso ricorso, un evento significativo in relazione all’imposta di cui si sta parlando. Giusto un mese fa la notizia dell’azione legale contro la tassa sui cellulari aveva destato grande interesse, ora si ha un altro appiglio di rilievo. Il fatto in questione si riferisce alla decisione della Commissione Tributaria Provinciale di Foggia, la quale ha voluto accogliere il ricorso di un cittadino che si era rivolto proprio all’Unicons per il motivo appena descritto.

In pratica, la richiesta ha riguardato il rimborso della tassa di concessione governativa che era stata applicata sul contratto del cellulare aziendale, per un importo complessivo di quasi tredici euro al mese (12,91 per la precisione). Il risarcimento stesso era stato invece rigettato dalla nostra amministrazione finanziaria, nonostante da almeno un anno si dica che la tassa di concessione governativa è illegittima. L’unione che tutela cittadini e consumatori ha quindi impugnato il provvedimento delle Entrate di fronte alla Ctp pugliese, richiedendo espressamente che la pretesa dell’utente fosse soddisfatta per quel che riguarda dieci mensilità del tributo.

La pronuncia della commissione è stata conforme a una sentenza dello scorso 1° giugno della Cassazione: in particolare, è stato precisato e sottolineato come il contratto di abbonamento che è stato stipulato dal cliente coinvolto nella vicenda abbia acquistato nuovamente la sua classica natura di corrispettivo vero e proprio. In aggiunta, visto che manca una licenza o un altro provvedimento amministrativo simile da sottoporre a imposizione fiscale, non ha alcuna ragione di esistere il presupposto di base per rendere effettiva la tassa. Senza dubbio una scelta giudiziaria del genere potrà essere sfruttata anche nei prossimi mesi, smorzando le polemiche che accompagnano da sempre l’imposta.