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Tassa sull’abbronzatura per scongiurare il pericolo lampada

Dopo la tassa sul junk food per scongiurare l’ipotesi che l’obesità diventi la pandemia del terzo millennio (se non lo é già), arriva la tassa sull’abbronzatura. Iniziamo a chiarire questa curiosa indiscrezione che da giorni gira in rete. Oggi non parleremo di bibite gassate, hamburger, patatine e maionese, ma si tratta di uno degli organi più importanti del nostro corpo: la pelle.

Le scottature sono un sintomo di danno alla pelle e sono spesso associate al cancro della pelle. La sovraesposizione al sole è collegata al melanoma. Attulmente la medicina ha sottolineato come negli ultimi anni aumentino le scottaure, le bruciature i ricoveri dovuti ad ustioni, soprattutto nel sud del mondo, dove ovviamente si prende più sole e dove purtroppo, il danno allo strato d’ozono ha i suoi negativi effetti.

Ma non solo abbronzatura al sole, negli ultimi anni anche i lettini abbronzanti hanno fatto capolino tra i trattamenti che riserviamo alla nostra pelle e a causa dell’uso disattento di chi non li utilizza con le dovute precauzioni, i rischi connessi di danni alla pelle sono aumentati, fino ad arrivare ai tumori.

E proprio il lettino abbronzante é al centro di un dibattito in America: per fronteggiare l’uso indiscriminato della lampada gli americani hanno scelto una soluzione analoga a quella del junk food, un’altra tassa che diventa operativa a partire dal primo Luglio, il 10% del prezzo pagato per la lampada. Una tassa sull’abbronzatura artificiale ma che quindi non fa nulla per coloro che invece approfittano del sole, gratis e soprattutto difficilmente tassabile.

Sarà efficace questa misura repressiva o sarebbe preferibile la diffusione di informazioni corrette, campagne di sensibilizzazione, per discutere con responsabilità su quali danni possa provocare l’esposizione indiscriminata ai raggi UV? Queste campagne in realtà esistono già, ma probabilmente non sono abbastanza, perchè chi decide di esporsi al sole senza precauzioni non rinuncia alla tintarella, rischiando ancora oggi la salute.