Dimissioni, cosa cambia nel TFR?

Cosa accade al TFR in caso di dimissioni con conseguente cambio di lavoro? Quali sono i vincoli che ricadono sul lavoratore e sul vecchio e nuovo datore di lavoro in merito all’accantonamento del trattamento di fine rapporto?

Tfr: ancora una settimana di tempo per il saldo

I datori di lavoro guardano con attenzione alla data del prossimo 16 febbraio: tra una settimana esatta, infatti, questi soggetti sono obbligati a pagare il saldo dell’imposta sostitutiva dell’Irpef (l’aliquota è pari all’11%) in veste di sostituti d’imposta e in relazione al trattamento di fine rapporto (Tfr). Volendo essere più precisi, il riferimento va alle rivalutazioni di questo tipo che risultavano alla data dello scorso 31 dicembre e collegate ai fondi accantonati dagli stessi datori per i loro lavoratori. Bisogna ricordare in tal senso che l’imposizione fiscale del Tfr può essere suddivisa in due distinte quote: la prima è proprio quella dello stesso trattamento, mentre la seconda riguarda invece la rivalutazione posta in essere ogni anno.

Arretrati e Tfr: come si calcola l’IRPEF

Sia gli arretrati da lavoro dipendente, sia le somme riscosse da trattamento di fine rapporto, sono soggette all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF); in entrambi i casi, applicando il metodo della cosiddetta “tassazione separata“, il calcolo viene effettuato in via preventiva dal datore di lavoro, in qualità di sostituto di imposta. Dopodiché, sarà l’Agenzia delle Entrate che, in funzione dei redditi percepiti e dichiarati dal contribuente negli anni precedenti, provvederà ad effettuare il calcolo definitivo. In particolare, per quanto riguarda il calcolo dell’imposta sugli arretrati da lavoro dipendente, la base da prendere in considerazione è quella relativa ai redditi medi percepiti dal contribuente nei due anni precedenti; pur tuttavia, se nei due anni precedenti non è stato percepito alcun reddito, sugli arretrati, in accordo con quanto riporta l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2009, sarà applicata l’aliquota IRPEF del 23%.

Tassazione separata per il Tfr se l’azienda viene trasferita

La risoluzione 135/E dell’Agenzia delle Entrate è entrata nel merito del trasferimento dei dipendenti che lavorano in un ramo d’azienda ceduto: ai fini fiscali, questo ambito non ha come immediata conseguenza la cessazione del rapporto di lavoro, nel caso in cui non è stata prevista l’erogazione di competenze da corrispondere all’atto della normale cessazione del rapporto di lavoro (come ad esempio il caso del trattamento di fine rapporto). Quindi, le somme che sono percepite dagli stessi dipendenti per la rinuncia al vincolo di solidarietà sono escluse dal regime fiscale di favore, vale a dire la tassazione separata. L’Agenzia è intervenuta in proposito per portare chiarezza in un caso di cessione aziendale: infatti, a seguito della cessione del ramo farmaceutico di una azienda, i sindacati avevano siglato un accordo con cui la società cedente doveva provvedere all’erogazione di un certo numero di mensilità lorde a favore di ogni lavoratore a tempo indeterminato e impiegato nel ramo ceduto.

 

Il Cud: cos’è e quali sono le novità del 2009

Il Cud, acronimo che sta per certificazione unica dei redditi, è un documento destinato ai lavoratori dipendenti e a quei soggetti che percepiscono un reddito per attività che sono considerate lavoro dipendente (ad esempio coloro che lavorano con un contratto a progetto..); tra l’altro, anche i percettori di un reddito da pensione ricevono il Cud. È cura dei datori di lavoro, nel caso dei lavoratori dipendenti, e degli enti che provvedono all’erogazione del trattamento pensionistico, nel caso dei pensionati, consegnare il documento ai contribuenti. La presentazione del Cud da parte di chi ha l’incarico di rilasciarlo ha avuto termine lo scorso 28 febbraio, mentre nel caso si interrompa il rapporto di lavoro, il documento dev’essere rilasciato entro dodici giorni dalla data di cessazione del rapporto. Il modulo Cud prevede essenzialmente l’indicazione di questi precisi elementi: i redditi che sono stati corrisposti nell’anno precedente, le detrazioni fiscali, i dati previdenziali e assistenziali dei contributi versati e i contributi assistenziali e previdenziali a carico del lavoratore.