Le novità di Telefisco sulle società di comodo

L’edizione di quest’anno di Telefisco ha offerto una soluzione senz’altro interessante per quel che concerne le cosiddette società di comodo: in particolare, bisognava capire quale trattamento riservare alle perdite pregresse e come calcolare nello specifico la porzione di reddito che deve essere sfruttata per la compensazione (si tratta di una quota pari all’80%). Nel dettaglio, si è scelto di puntare sul reddito imponibile lordo della società stessa, mettendo da parte il differenziale tra il reddito in questione e quello minimo come è invece avvenuto finora. Questo vuol dire che le società di comodo non hanno la possibilità di usare in compensazione le perdite, ma possono farlo solamente per quella percentuale che va oltre il minimo figurativo.

Gli impegni del governo Monti contro le società di comodo

Qual è la posizione del governo Monti nei confronti delle società di comodo? Queste ultime, come è noto, sono quelle entità che il legislatore considera non operative e costituite solamente ai fini dell’elusione fiscale, un altro fenomeno da stroncare nel nostro paese: ebbene, l’esecutivo si sta impegnando nel promuovere apposite leggi che siano in grado di stroncare l’elusione stessa, visto che questi comportamenti fiscali vengono troppo spesso trascurati. Bisogna dunque attendersi un vero e proprio giro di vite? I due esempi più classici di società di comodo prevedono aziende che acquistano altre imprese per ridurre la contabilità e versare meno tasse, ma anche la costituzione in spa di un determinato immobile, la strada scelta da coloro che intendono avere meno oneri fiscali nel caso di una eventuale cessione.

Società di comodo: aliquota Ires aumentata fino al 38%

Non si può dire che quello attuale sia il periodo più felice per le cosiddette società di comodo: come prevede la manovra finanziaria, infatti, la loro esistenza è divenuta piuttosto pesante dal punto di vista del sostentamento economico, tanto che la principale tassa di riferimento, l’Ires (Imposta sul Reddito delle Scoietà) è stata innalzata addirittura fino al 38%. Come è noto, queste società sono quelle che il legislatore ritiene non operative e costituite solamente per dei fini elusivi; di solito, poi, il reddito che viene attribuito ad esse è quello minimo. La disciplina di base, comunque, si trova all’interno di uno specifico testo normativo, la Legge 724 del 1994 (“Misure di razionalizzazione della finanza pubblica”), in parte modificata ora proprio dalla manovra citata in precedenza.