Tasse più odiate: la top ten dell’Associazione Contribuenti Italiani

E’ l’aggio esattoriale la tassa più odiata dagli italiani. A rivelarlo è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, in accordo con uno studio a cura di Krls Network of Business Ethics realizzato proprio su commissione da parte dell’Associazione nella prima settimana del corrente mese di gennaio. L’indagine, in particolare, è stata effettuata prendendo a riferimento un campione casuale di cittadini residenti in Italia che sono stati intervistati telefonicamente. Al secondo posto di questa speciale classifica c’è quella che secondo Contribuenti.it, così come messo in evidenza da tempo, è la tassa più evasa nel nostro Paese; stiamo parlando del canone rai, mentre al terzo posto tra le tasse più odiate c’è il bollo auto. Al quarto poco ci sono le accise sulla benzina, sull’energia elettrica e sul metano che contribuiscono a zavorrare le bollette di luce e gas unitamente al pieno di benzina alla pompa.

Lazio: più tasse per imprese e cittadini

Roma é la capitale non solo d’Italia, ma anche delle tasse. La regione lazio infatti registra un vero e proprio record: in media i contribuenti romani verseranno soltanto di Irpef regionale 437 euro (l’anno scorso si erano fermati a 360) mentre l’Irap media salirà di ben 350 euro. Infine, con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale dell’aumento della tariffa sui rifiuti, i cittadini saranno costretti a farsi carico di un ulteriore balzello.

L’aumento delle tasse? Chiedetelo alla giunta precedente – tuona la presidente della Regione Renata Polverini -, del resto la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate è molto chiara, parla del periodo 2007-2009, io mi occupavo di altro. Ci ho provato in tutti i modi ad evitare gli aumenti, presentando la riorganizzazione della rete, su cui stiamo collaborando con i ministri dell’Economia e della Salute. Ma questo è l’ultimo regalo che la giunta precedente ha fatto ai cittadini del Lazio.

Iva tassa rifiuti: Roma la cancella, ma ci sono i rincari

In linea con quanto preannunciato nelle scorse settimane dall’Amministrazione capitolina, a Roma i cittadini e le imprese non pagheranno più l’imposta sul valore aggiunto (Iva) sulla tariffa dei rifiuti urbani. A confermarlo è proprio il Comune di Roma dopo che, con 30 voti favorevoli, ed otto contrari, la Giunta della Capitale ha approvato il nuovo regolamento che da un lato cancella l’Iva al 10%, ma dall’altro stabilisce dei rincari pari al 9,8% per le utenze domestiche, e del 12,5% per quelle commerciali. A conti fatti, quindi, le utenze domestiche pagheranno all’incirca tanto quanto, mentre per le imprese scatta un rincaro del 2,5%. La cancellazione dell’IVA sulla bollette della Ta.Ri., lo ricordiamo, è legata alla sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito come la tariffa rifiuti abbia una valenza tributaria e non tariffaria, ragion per cui, se due più due fa quattro, l’Iva al 10% applicata sulla tassa è illegittima.

Tariffa rifiuti 2010: a Roma è senza Iva

Arrivano due buone notizie per i cittadini residenti nella Capitale. Il Comune di Roma, infatti, ha reso noto che a valere sul 2010 l’Ama non applicherà a carico dei contribuenti l’imposta sul valore aggiunto (Iva) sulla Ta.Ri. la Tariffa Rifiuti; inoltre la tariffa applicata quest’anno per le utenze domestiche non subirà aumenti e quindi rimarrà invariata rispetto a quella pagata negli anni scorsi dai cittadini. Questo è quanto nello specifico, su proposta di Maurizio Leo, assessore al Bilancio della Capitale, ha approvato la Giunta del Comune di Roma attraverso l’approvazione di tre delibere, di cui una di queste riguarda proprio il piano finanziario che definisce i costi della Tariffa Rifiuti. L’eliminazione dell‘Iva a carico dei cittadini e delle imprese sulle fatture della tariffa rifiuti è stato deciso a seguito della sentenza della Corte Costituzionale dei mesi scorsi che ha stabilito per la Ta.Ri. una natura tributaria e non tariffaria; l’Ama continuerà ad applicare l’Iva, ma questa imposta diventerà a carico del Comune di Roma in tutto e per tutto una componente del costo del servizio.

Concorso a Torino: vinci 5 anni di Tarsu gratis

Siete fotografi nati? E desiderate anche risparmiare sulla Tarsu? Vi state chiedendo cosa abbia a che fare l’arte della fotografia con la spazzatura. Apparentemente nulla, ma se vi menzioniamo il “Progetto Cartesio” forse qualcuno potrebbe iniziare a capire.

Il progetto compie 15 anni e per festeggiare questo compleanno la cooperativa sociale Arcobaleno ha indetto un concorso fotografico dal titolo “Il cuore giallo della città” . Chi scatterà la miglior fotografia del cestino per la carta (di quelli recuperati porta a porta per conto dell’Amiat),  vincerà ben euro, quasi cinque anni di tassa rifiuti gratis.

Bologna: aumenti Tarsu ed esenzione

Il 50% delle famiglie bolognesi sara’ esentata dal pagamento dell’aumento (dell’1,8%) della Tarsu, deciso dal Comune di Bologna, nell’ambito del bilancio di previsione 2010. La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, abbreviata in TARSU ha subito infatti nel tempo varie modifiche. I comuni applicano questa tassa sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività dove possono avere origine rifiuti di varia natura.L’accordo sulla manovra economica firmato a Palazzo D’Accursio dall’amministrazione e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil inoltre, prevede la proroga per tutto il 2010 delle misure anticrisi in favore delle persone con redditi piu’ bassi, contemplando riduzioni ed esenzioni dalle rette scolastiche, sostegno agli affitti e alla regolarizzazione delle badanti.

Tasse e imposte: quelle indirette le più odiate dai contribuenti

Qual è per quest’anno la tassa più odiata dagli italiani? Ebbene, l’imposta meno gradita, ma anche la più chiacchierata, è quest’anno la Tarsu/Tia, ovverosia la tassa sui rifiuti per la quale, in merito all’applicazione dell’IVA, si è pronunciata anche la Corte Costituzionale dichiarandone l’illegittimità. La tassa rifiuti è la tassa più odiata dagli italiani in accordo con la consueta classifica annuale, una vera e propria “top ten“, stilata da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, avvalendosi dell’operato dello Sportello del Contribuente. L’indagine, in particolare, è stata effettuata lo scorso mese di settembre su un campione di italiani residenti nel nostro Paese, e maggiorenni, intervistati telefonicamente. Al secondo posto della “top ten” delle tasse più odiate c’è un altro tra i balzelli più chiacchierati delle ultime settimane.

Tarsu: a Roma nuovi aumenti

La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, abbreviata in TARSU, è applicata sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti e usa come parametro la superficie dei locali. La tassa è pagata al Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, oltre che di spazzamento delle strade pubbliche.

Dall’anno prossimo a Roma per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti si pagherà di più. Lo si legge nel documento di programmazione finanziaria 2010-2012 messo a punto dal nuovo assessore comunale al Bilancio, Maurizio Leo:

Tariffe acqua e spazzatura: un fardello per i cittadini

L’associazione artigiani Cgia di Mestre ha elencato le tariffe dei servizi erogati dalle amministrazioni locali o dallo Stato condannandole a cusa degli aumenti.

A fronte di un aumento medio dell’inflazione del 16% registrato dal 2002 al giugno 2009, la raccolta dei rifiuti è aumentata del 41,2%, le tariffe dell’acqua del 37,9%, del gas del 35,6%, dell’energia elettrica del 31,2%, dei pedaggi autostradali del 27%, dei trasporti ferroviari del 24,7%.

Si tratta di un vero e proprio boom. E i lavoratori autonomi sono stati i più colpiti – sottolinea il segretario degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi -. Questi lavoratori le pagano due volte. Una come cittadini, in riferimento alla propria abitazione, e l’altra come gestori di piccoli negozi o botteghe artigianali.

Conai e Autogrill per una corretta gestione dei rifiuti

Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) è il consorzio privato senza fini di lucro costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi che persegue l’obiettivo di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio previsti dalla legislazione europea. Conai garantisce il passaggio da un sistema di gestione basato sulla discarica a un sistema integrato di gestione basato sul recupero e sul riciclo dei rifiuti di imballaggio.

Autogrill e Conai hanno lanciato solo poche settimane fa “Destinazione Ambiente”, un progetto che invita il viaggiatore a fare la raccolta differenziata anche in autostrada, separando i rifiuti da destinare al recupero e al riciclo. Sono 200 milioni le persone che ogni anno sostano nelle aree Autogrill.

La Tia è una tassa non una tariffa

La TIA sostituisce la vecchia TARSU (tassa smaltimento rifiuti) e stabilisce l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di applicare ai contribuenti una forma di esborso per la gestione dei rifiuti proporzionale al reale utilizzo del servizio. La vecchia tassa TARSU era infatti commisurata unicamente sulla quantità di superficie occupata e non sulla produzione dei rifiuti: chi aveva una casa più grande pagava di più anche se in quella casa abitava una sola persona, quindi indipendentemente dall’effettivo o presumibile conferimento di rifiuti.

E’ stata dichiarata illegittima l’imposta sul valore aggiunto applicata alla Tia. Lo ha stabilito una sentenza della Corte Costituzionale: la Tia é un tributo e quindi non é soggetta ad IVA, si tratta per cui di una tassa e non di una tariffa.

CONAI: contributo per l’ambiente

Il riciclaggio dei rifiuti è il processo di trasformazione dei rifiuti in materiali riutilizzabili. Si tratta di una iniziativa che ha scopi di carattere economico ed ecologico: permette un miglior smaltimento dei rifiuti e consente di ridurre i consumi energetici e i costi delle industrie. Ma soprattutto, per chi ama la natura e la rispetta è una via da perseguire per risparmiare le risorse naturali del pianeta.

Gli imballaggi rappresentano il “cuore del recupero” enunciato nel Dlgs 22/97. I rifiuti derivanti da imballaggi non sono assolutamente pochi: rappresentano infatti il 50% in volume ed il 30% in peso di quanto recapitato in discarica. Le attività di recupero degli imballaggi sono previste dalle norme europee e sono state recepite in Italia con il cosiddetto Decreto Ronchi: D.Lgs.5/02/1997 n.22.

Napoli: in pochi pagano la tassa sui rifiuti

A Napoli sembra siano proprio in pochi a pagare la Tarsu tant’è che qualcuno inizia a parlare di limite di sopravvivenza per Asia, la società del Comu­ne di Napoli che fornisce servizi di igiene ambientale

Asia ha tempo di sopravvivenza sino alla scadenza dell’anno in corso. A Napoli la tassa sui rifiuti non la paga nessuno.

Il sottosegretario a palazzo San Macuto, davanti alla com­missione parlamentare sul ciclo dei ri­fiuti, da due giorni sta riferendo ai parlamentari sulla situazione dei ri­fiuti in Campania, sulla gravità e l’urgenza di portare tutto ad una situazione di normalità. Non é la prima volta che Asia é al centro delle discussioni del governo: tempo fa fu il pre­sidente del consiglio Sil­vio Berlusconi, a dire pubblicamente che uno dei problemi di Napoli era Asia, il cui personale non lavorava abbastanza e mai di domenica.