La tassa sulle borse di studio in medicina

Proporre tasse e imposte rende sempre e inevitabilmente impopolari: se ci fosse una classifica delle ipotesi fiscali più odiate sicuramente l’imposta sulle borse di studio occuperebbe una buona posizione. Molti studenti e specializzandi sono già pronti a protestare la prossima settimana contro l’emendamento previsto a Montecitorio per quel che concerne la conversione del decreto fiscale in discussione da diverso tempo: si tratta dell’introduzione dell’Irpef sulle borse conseguite dai medici che si stanno formando in corsi specialistici, ma anche da chi sta seguendo un dottorato o un altro corso in medicina generale.

Scure dell’IRPEF su buste paga

Da oggi dipendenti e pensionati proveranno sulla loro pelle il taglio dei redditi già annunciato; nessuna sorpresa, ma questo non toglie l’amaro in bocca. Le buste paga saranno più leggere dello 0.33% a causa dell’addizionale regionale. Secondo le prime stime (che rispecchiano una media delle decisioni prese dagli enti locali singoli) la busta paga perderà su base annua da 50 a 200 euro.

Prima l’aumento dei prezzi (con il carburante agli onori della cronaca per la corsa folle ai due euro a litro) e poi la diminuzione del reddito; la furia degli italiani (dipendenti e pensionati in primis) potrebbe essere il vero problema da questo 27 marzo 2012 che vede storicamente l’Italia divisa in due parti estremamente diseguali. Da un lato la classe politica, elogiata dall’estero e dalle più grandi testate giornalistiche, e dall’altro i Cittadini Italiani su cui la pressione fiscale pesa come mai prima di ora.

730/2011: modello, consegna entro maggio

Per i lavoratori dipendenti ed i pensionati ci sono, a partire da oggi, mercoledì 11 maggio 2011, ancora due settimane abbondanti per la presentazione all’intermediario abilitato, o al Caf, del modello 730/2011. A ricordarlo è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Piemonte nel precisare come la data ultima sia quella di martedì 31 maggio del 2011. Nelle Regione Piemonte i contribuenti interessati alla presentazione del 730/2011 sono oltre 1,3 milioni, ovverosia il 43% circa del totale dei contribuenti piemontesi. In merito l’Amministrazione regionale ricorda altresì come il modello 730/2011 venga in prevalenza presentato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, ma lo possono utilizzare ai fini della dichiarazione anche i soci appartenenti a cooperative di produzione e di lavoro, le persone che percepiscono le integrazioni salariali e, tra gli altri, anche coloro che sono impegnati nei cosiddetti lavori socialmente utili. Il tutto a fronte degli oramai consolidati vantaggi che la presentazione del 730/2011 offre al contribuente.

Categorie 730

Unico 2011: novità per i geometri

Per i geometri, in materia di contributi previdenziali ed assistenziali, i pagamenti e le compensazioni sono ufficialmente a portata di modello F24 in quanto entrano nel “mondo” del modello di dichiarazione Unico. A darne notizia nella giornata di oggi, giovedì 28 aprile 2011, è stata l’Agenzia delle Entrate con una nota nel mettere in risalto come nel modello Unico, in corrispondenza dell’apposito quadro, l’RR, i geometri possano determinare l’ammontare dei contributi previdenziali ed assistenziali che sono dovuti alla propria cassa di previdenza, e come, in linea con quanto sopra accennato, anche in compensazione, si possa procedere ai relativi pagamenti utilizzando il modello F24. Trattasi di una novità preannunciata nei giorni scorsi e che ora diventa a tutti gli effetti pienamente operativa dopo che Fausto Amadasi, Presidente della Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti, e Marco Di Capua, Direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate, hanno firmato proprio oggi, giovedì 28 aprile 2011, l’apposita convenzione.

Aliquote Irpef e quoziente familiare nella Riforma del Fisco 2010.

Da qualche giorno in Italia si è aperto un dibattito sulla riforma del Fisco dopo che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha parlato di voler introdurre nel nostro Paese due sole aliquote ai fini del prelievo sull’imposta sui redditi. Le aliquote sono quelle del 23% e del 33%, e quindi verrebbero abolite tutte le altre aliquote attualmente in vigore, ed in particolare anche quella più elevata sopra il 40%. I tempi per mettere a punto una riforma di questo tipo saranno comunque lunghi per diverse ragioni, tra cui quella primaria che è legata al mantenimento in ordine dei nostri conti pubblici. Anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, è pienamente d’accordo con la proposta del Premier, mentre i Sindacati allo stesso modo stanno formulando delle proposte che, chiaramente, puntano a riformare il Fisco rendendolo più equo nei confronti dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

Lo Stato tarda nel rimborsare le tasse

In Italia non esiste solo l’evasione, ma ci sono tanti onesti cittadini che pagano le tasse e a volte pagano anche più del dovuto e attendono, con ansia, il rimborso da parte dello Stato. Ma molti attendono invano, o comunque, tempi biblici. Nuovo record europeo negativo per il fisco italiano che a febbraio ha raggiunto la cifra di 30,4 miliardi di euro da rimborsare agli oltre 12,6 milioni di contribuenti – secondo i dati da Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani -.

Un’Italia debitrice nei confronti dei cittadini quindi ma che aspetta per rimborsare quanto dovuto. Pare infatti che per ottenere un rimborso Irpef i contribuenti italiani debbano aspettare dai 13 ai 27 anni. E siamo veramente messi male, direbbe qualcuno.  In Turchia l’attesa è di soli 4 anni, negli Stati Uniti sono sufficienti appena 2 mesi per un rimborso totale.

IRPEF: caratteristiche e modalità di calcolo

L’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è una delle principali imposte italiane dirette, di tipo personale e progressivo. La norma di riferimento in questo senso è il D.P.R. del 22 dicembre 1986 n. 917, il cosiddetto Testo Unico delle imposte sui redditi, il quale individua in maniera chiara le categorie di persone che sono soggetti passivi dell’imposta: in base alla legge, sono assoggettati ad IRPEF le persone residenti in Italia (per i redditi prodotti in patria o all’estero), i non residenti (per i redditi prodotti in Italia), società di persone e società di capitali. Il presupposto dell’imposta, ovvero il fatto economico che, al suo verificarsi, fa sorgere l’obbligo tributario, è il possesso di redditi in denaro o natura: questi redditi possono essere fondiari, di capitale, di lavoro dipendente e autonomo, di impresa e redditi diversi.