Oneri deducibili modello 730: gli interessi passivi su mutui

Chi ha un mutuo e paga quindi gli interessi, nella compilazione del modello 730 o modello unico può indicare la detrazione per oneri sostenuti a titolo di interessi passivi sul mutuo relativamente all’abitazione principale: gli interessi danno diritto ad una detrazione del 19% sul costo sostenuto e devono essere indicati nel quadro RE della dichiarazione dei redditi, precisamente righi da E7 a E11, per il pagamento delle imposte. Se andiamo a compilare il Modello Univo, questa dichiarazione riguarda il quadro RP, ma la cella è la stessa. Ma non solo gl interessi sono detraibili: a questi si possono sommare anche gli oneri accessori connessi alla stipula del mutuo con la banca oppure altri oneri a titolo di variazioni del cambio di valuta,  commissioni bancarie, imposta di iscrizione o cancellazione di ipoteca. E non finisce qui: possiamo detrarre anche la provvigione per lo scarto rateizzato e le spese notarili sostenute per istruzione la pratica di mutuo.

Categorie 730

Legge di Stabilità: aumentati i limiti dei versamenti dell’Iva

Anche il legislatore può sbagliare, fortuna che si è intervenuti in tempo e che la svista è stata risolta: il riferimento va all’ambito fiscale, visto che la Legge 183 dello scorso 12 novembre ha rivisto in maniera piuttosto dettagliata alcuni valori da collegare all’Imposta sul Valore Aggiunto. Nello specifico, sono state incrementati i limiti relativi alla liquidazione e al versamento da porre in essere per quel che concerne l’imposta trimestrale, ovviamente senza far venire meno il pagamento degli interessi, i quali ammontano a un punto percentuale. Quali sono queste nuove soglie a cui i contribuenti interessati devono far riferimento?

Categorie IVA

Tassazione conti deposito remunerati per aziende

I conti di deposito remunerati sono di norma strumenti utilizzati dai piccoli risparmiatori per far fruttare la liquidità a fronte dell’assunzione di un basso rischio. Ma la liquidità in eccesso può essere “parcheggiata” in questi strumenti anche dalle aziende e dai titolari di partita Iva sottoscrivendo lo stesso strumento, ovverosia il conto di deposito remunerato, nella modalità business. Ad esempio, Rendimax di Banca Ifis è accessibile anche da parte delle aziende a fronte di un tasso di interesse che attualmente è pari al 2,09% annuo lordo con capitalizzazione trimestrale degli interessi, giacenza libera e quindi senza vincoli. La tassazione applicata è uguale a quella prevista per i conti di deposito remunerati aperti dai privati, ovverosia il 27% sugli interessi lordi maturati. Questo significa che Rendimax di Banca Ifis rende attualmente al netto l’1,52% annuo.

Berlusconi sulle tasse: per ora niente tagli

L’attuale situazione di crisi non permette nessuna possibilita’ di riduzione delle imposte’, ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi -. La situazione attuale del debito pubblico comportera’, solo di interessi, una spesa di 8 miliardi di euro all’anno. In questa situazione e’ fuori discussione poter pensare a un taglio delle imposte.

E sempre in questo contesto, secondo Berlusconi, e’ da prevedere tempi lunghi anche per la riforma fiscale.

Chi quindi sperava di pagare meno dovrà pazientare. Nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, Berlusconi ha negato che nel futuro del governo ci sia un taglio delle tasse e ha scatenato la reazione dell’opposizione che accusa il premier di non mantenere le promesse e di essere irresponsabile.

Pagare le tasse a rate: interessi tagliati

Pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» nella giornata di ieri il provvedimento che dispone il taglio degli interessi su pagamenti e rimborsi delle imposte. Vengono così agevolati i pagamenti rateali, in particolare i contributi che risultano dalle dichiarazioni annuali dei redditi, dell’Iva e dell’Irap, Unico compreso. Mentre prima la percentuale di interesse per il pagamento rateale era del 6% annuo, ora si abbassa al 4%.

Sono però escluse dal beneficio le persone fisiche che presentano le dichiarazioni Unico PF2009 alla posta entro il 30 giugno 2009 e scelgono di eseguire i versamenti in modo rateale.

Scadenzario fiscale: il 16 marzo si paga l’IVA

Il prossimo 16 marzo 2009 scadono i termini per il versamento del saldo IVA 2008 per i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale IVA in forma autonoma.

Versamento da parte dei contribuenti mensili:

Versamento a debito presso gli istituti o le aziende di credito o gli uffici e le agenzie postali o i concessionari della riscossione con l’utilizzo del mod. F24 – codice tributo: 6002 (versamento Iva mensile – febbraio).

Conguaglio anno precedente:

Sempre i contribuenti mensili, devono versare l’IVA a debito a seguito di conguaglio scaturente dalla dichiarazione annuale, con l’utilizzo del mod. F24 – codice tributo 6099.

Le somme dovute a titolo di saldo, risultanti dalla dichiarazione annuale, possono essere rateizzate mensilmente al massimo fino al 16 novembre (ci saranno però da pagare degli interessi pari allo 0,50% mensile).