Sanzioni Imu 2013

Dell’Imposta Municipale Unica (Imu) si sta parlando quasi allo sfinimento, ma cosa succede se si effettua il pagamento in ritardo? Ogni singolo ritardo, visto che ve n’è può essere più d’uno, determina le differenze tra le conseguenze possibili, visto che pochi giorni rendono praticamente irrilevanti le sanzioni pecuniarie, mentre queste ultime rimangono tutto sommato contenute nel caso di un anno di sforamento (vedi anche Sanzioni della dichiarazione Imu).

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Fisco a rate per i contribuenti in difficoltà

Anche nel 2010 il fisco saldato a rate ha fatto registrare un grande successo legato chiaramente a difficoltà di natura economica che non permettono spesso alle famiglie ed alle imprese di poter saldare i debiti con lo Stato in un’unica soluzione. Al riguardo Equitalia ha reso noto che le rateizzazioni concesse al 31 dicembre del 2010 hanno superato la quota di un milione per un controvalore di debito fiscale e tributario rateizzato pari ad oltre 14 miliardi di euro. I debiti fiscali e contributivi in Italia, quindi, si pagano sempre più a rate e con la possibilità, se la rateazione viene accettata al privato o all’impresa, di poter dilazionare gli importi dovuti fino a ben sei anni; il tutto a patto che chiaramente il contribuente versi in un oggettivo stato di difficoltà economica.

Cartella di pagamento Equitalia semplificata

Chi non ha conoscenze riguardo a fisco e tributi, magari perché lascia fare tutto al proprio commercialista, e riceve una cartella di pagamento da parte di Equitalia, non sono i rari i casi in cui il contribuente non comprenda a pieno di come e perché il Fisco gli chieda di saldare il conto. Ebbene, al fine di rendere la cartella di pagamento più facile da leggere, e quindi da capire, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’arrivo della cartella di pagamento Equitalia semplificata con più informazioni e meno fogli in modo tale che si comprenda tra l’altro a pieno dove, come e quando il debito tributario debba essere pagato. Il nuovo modello della cartella di pagamento Equitalia semplificata parte a seguito della firma del relativo provvedimento da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma anche in virtù di un confronto che c’è stato tra la stessa Equitalia e le Associazioni dei Consumatori aderenti al Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU), per mettere a punto uno strumento chiaro, breve e semplice.

Omesso versamento Iva: sanzioni amministrative e penali

Per i contribuenti Iva l’omesso pagamento dell’imposta, o il pagamento in misura insufficiente, può portare sia a sanzioni amministrative, sia a sanzioni penali. A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate a pochi giorni dalla scadenza del versamento del saldo dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) per il 2009, che deve essere effettuato entro il 16 marzo 2010. In particolare, il pagamento dell’imposta in misura insufficiente, o l’omesso versamento, fanno scattare una sanzione pari a ben il 30% dell’importo totale o parziale non versato. Inoltre, se nel periodo di imposta il contribuente omette versamenti Iva per importi che, in base alla dichiarazione annuale, superano i 50 mila euro, allora scattano le sanzioni penali, ovverosia la punibilità con la reclusione per un periodo minimo di sei mesi e massimo due anni. In merito l’Amministrazione finanziaria precisa che la punibilità non scatta per effetto di un ritardo del versamento dell’imposta rispetto alle scadenze previste, ma quando l’omissione del versamento, per importi sopra i 50 mila euro, si protrae fino alla data del 27 dicembre dell’anno successivo al periodo di imposta di riferimento.

Ravvedimento operoso: sanzioni ridotte con il Decreto anticrisi

Molto spesso capita di dover pagare le tasse in ritardo. Non perché non si vuole regolarizzare la propria posizione, ma perché magari i committenti non hanno pagato puntualmente le fatture; la crisi economica ha tra l’altro contribuito ad allargare i tempi tra l’emissione della fattura ed il relativo pagamento, al punto che con il recente “Decreto anticrisi” è stato introdotto il cosiddetto meccanismo dell’ IVA di cassa per mezzo del quale l’IVA può essere versata solamente in corrispondenza dell’effettivo pagamento. Ma con il “Decreto anticrisi” il Governo ha altresì alleggerito le sanzioni per chi paga le tasse in ritardo avvalendosi del cosiddetto “ravvedimento operoso“, che può essere breve, se le tasse vengono saldate con un ritardo non superiore ai trenta giorni, oppure lungo se il ritardo supera i trenta giorni. In entrambi i casi le sanzioni sono state alleggerite con la conseguenza che l’importo accessorio da pagare unitamente alle tasse in ritardo, nel modello F24, si riduce sensibilmente. In particolare, per il ravvedimento lungo le sanzioni sono state dimezzate da 1/5 del minimo previsto a 1/10; alle sanzioni ridotte andranno aggiunti gli interessi legali, come prescrive la Legge, in ragione del 3% annuo.