Marcegaglia a favore delle misure Monti

Il mondo dell’imprenditoria freme a causa delle nuove misure del premier Monti, le quali prevedono, tra l’altro, l’aumento di due punti percentuali per l’IVA. Aumento che non viene accolto troppo felicemente dalle imprese, i cui animi però vengono presto rassicurati direttamente da Emma Marcegaglia, leader degli industriali, la quale in un videomessaggio all’assemblea della Cna ribadisce l’urgenza di provvedimenti di riforma ed esprime la propria approvazione verso le misure del nuovo esecutivo.

Tasse sugli animali domestici: é solo una bufala

Tasse a destra e manca pur di uscire dalla crisi economica e risanare i conti pubblici. Non bastano l’aumento dell’IVA e il ritorno dell’ICI. Se l’Italia sta male, gli italiani devono pagare. E devono pagare pure gli animali che si portano al guinzaglio. Questo il pensiero di chi, fino a poco fa, leggeva le news dell’ultima ora sul pc, mentre accanto il proprio fido rimaneva allibito. Sembrava infatti che sarebbe stata proposta una tassa sugli animali domestici. Le polemiche dei padroni non sono tardate ad arrivare. Tutto però ha inizio alcuni mesi fa. Ripercorriamo la storia.

Iva al 23%, quale impatto sui consumi?

L’aumento dell’aliquota dell’Iva potrebbe essere una delle prime misure adottate dal governo Monti per cercare di aiutare le finanze dello Stato. Un Paese in piena crisi con un debito pubblico che ha raggiunto livelli troppo alti. Sono quasi certe anche la reintroduzione dell’Ici (che prenderà il nome di Super Imu) e la revisione delle rendite catastali degli immobili. Le famiglie a causa del periodo di crisi economica che il nostro Paese sta attraversando, tendono a evitare o almeno rimandare l’acquisto di beni, e questo ulteriore aumento potrebbe ancora rimandare l’acquisto di beni di consumo durevoli, come automobili o elettrodomestici, e il settore del credito al consumo ovviamente ne viene danneggiato.

La nuova ICI sarà progressiva

In una lunga intervista al Corriere della sera Berlusconi ha espresso il proprio apprezzamento per il nuovo governo, un esecutivo composto da tecnici di elevata competenza, al quale però ha deciso di non lasciare carta bianca su tutto. L’ex premier ha intenzione di dire di no ad eventuali misure recessive e appoggiare tutte le iniziative per promuovere lo sviluppo. Un argomento che é al centro delle discussioni in questi giorni é la potenziale reintroduzione dell’ICI, rimodulata secondo nuovi parametri.

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Res: nuovo tributo rifiuti e servizi

Per reperire nuove risorse sempre su base locale il governo Monti punterà sull’introduzione del nuovo tributo rifiuti e servizi (Res) che avrebbe il compito di sostituire Tarsu e Tia e colpire tutti i proprietari relativamente al servizio di raccolta dei rifiuti. Il Dlgs correttivo varato dal Consiglio dei ministri del 24 ottobre scorso prevede un’aliquota di partenza del 2 per mille che porterebbe nelle casse dello stato, grazie a questa nuova imposta, un miliardo di euro in più a disposizione dei comuni. Dopo una storia di confusione sulla natura delle imposte sui rifiuti è prevista la loro sostituzione con una unica tassa che dovrebbe portare, a detta di chi l’ha concepita, un semplificazione normativa. TARSU e TIA saranno quindi sostituite dalla RES (Tributo sui Rifiuti e Servizi) la quale rappresenterà la nuova tassa comunale in questo ambito.

Ics, una nuova imposta comunale sui servizi?

Il governo é alla strenua ricerca di metodi più o meno complessi per reperire nuove risorse finanziare per le tasche di un’Italia sofferente. Potrebbe essere approvata l’imposta comunale sui servizi (Ics), la tassa che era stata proposta all’inizio dell’anno dai democratici per affiancare l’Ici e poi l’Imu, poi era stata rimodulata e sarebbe stata una nuova service tax comporta da Tarsu/Tia e addizionale Irpef. Questa proposta fu però comprensibilmente scartata perché giudicata «troppo complessa». In questo giorni però qualcuno vorrebbe riportarla alla luce per far fronte a un debito pubblico divenuto decisamente consistente.