Entrate tributarie scese a Marzo 2012

A Marzo le entrate tributarie dello Stato hanno registrato un calo fuori da ogni aspettativa. Uno dei comparti chiave, quello dei giochi, ha registrato il calo peggiore del periodo con una discesa del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; nei momenti di crisi i cittadini rivolgono spesso e volentieri le loro speranze verso i giochi ed i gratta e vinci. La speranza di cambiare vita con pochi euro attira da decenni gli Italiani e non solo, facendo si che il settore sia diventato uno dei difensivi maggiori del mercato, con Lottomatica leader nel settore in Italia ed in Europa.

A Marzo 2011 le entrate sfioravano i 180 milioni solo per i gratta e vinci, mentre a marzo 2012 si è arrivati appena a 120 milioni di euro spesi per i giochi. Le entrate del lotto sono scese del 15% mentre le slot machine sembrano tenere il mercato, almeno per il momento. Il mese di marzo si è chiuso nel peggiore dei modi con entrate complessive per 1,77 miliardi di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2011.

Italiani sotto stretto controllo del fisco

Il Grande Fratello potrebbe diventare una terribile realtà; l’andamento difficile dei conti italiani sembra costringere il Fisco ad una stretta epocale che potrebbe alla lunga far scattare delle vere e proprie rivolte. Per assurdo sta succedendo quello che molti film di fantascienza ipotizzavano anni fa’; il fisco vuole controllare tutto e tutti, senza più fermarsi alle imprese ed esercizi commerciali ma entrando direttamente nella vita privata delle persone. Le scelte fatte ed in cantiere mirano a trovare i “furbi” come quelli che sfruttano invalidità inesistenti per percepire pensioni o simili, ma fino a che punto sarà tollerato dai cittadini?

Già solamente quello che si diceva pochi giorni fa’ sulle chiamate telefoniche è un’esagerazione; controllare il traffico telefonico e stimare se l’utente può permetterselo o meno vuol dire in effetti entrare nella vita delle persone ed il passo da qui ad aspetti più privati della vita è brevissimo.

Riscossione coattiva penalizza famiglie ed imprese

Le procedure di riscossione coattiva penalizzano sia le famiglie, sia le imprese, ed in particolare quelle che sono in difficoltà economiche tali che è molto alto rischio di cadere nelle mani degli usurai. A farlo presente è stato il presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, dopo che da uno studio, che Contribuenti.it ha commissionato a KRLS Network of business ethics, è emerso come anche nel 2011 purtroppo, si registrerà per l’usura un vero e proprio boom. La situazione al riguardo secondo Contribuenti.it potrebbe farsi più grave quest’anno attorno al mese di giugno del 2011, quando le famiglie ed ancor di più le imprese saranno chiamate al versamento delle tasse a valere sui redditi e sui compensi percepiti nel 2010. Di conseguenza Contribuenti.it, rivolgendosi al Governo, è tornata a chiedere la moratoria sul pagamento delle imposte a favore di quelle imprese e di quelle famiglie che risultano essere assistite dalle Fondazioni antiusura.

Contribuenti italiani alle prese con lo stress fiscale

In Italia i contribuenti non hanno smesso di pensare al fisco neanche durante le vacanze estive; i cittadini, secondo quanto riporta l’Associazione Contribuenti.it in base anche al numero di richieste che sono pervenute a “Lo Sportello del Contribuente”, sono infatti molto spesso stressati proprio dagli adempimenti fiscali da effettuare in parecchi mesi dell’anno. Al punto che i cittadini italiani, quando si parla di fisco, sognano di vivere negli Stati Uniti, dove l’appuntamento con gli adempimenti fiscali è solo una volta all’anno. E così anche in vacanza, magari a causa di qualche debito fiscale arretrato, tre contribuenti italiani su dieci risultano essere letteralmente presi dal panico relativamente al rischio di poter perdere la propria casa per effetto di accensione di ipoteche e pignoramenti; mentre addirittura sette contribuenti su dieci, in accordo con le rilevazioni de “Lo Sportello del Contribuente”, temono che al ritorno dalle vacanze nella cassetta della posta ci sia un “invito” da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Ici e Tarsu condonate a Torre del Greco

Non pagate la Tarsu? Venite condonati, se abitate a Torre del Greco, ridente cittadina napoletana dove l’evasione di questa tassa ha generato dal 2003 più di cinque milioni di euro come cifra stimata per l’evasione fiscale. Dopo l’approvazione del provvedimento sulla Tarsu, che ha previsto un incremento dell’83%, il sindaco ha dichiarato che molti cittadini non pagano normalmente le tasse.

I cittadini torrese infatti dal non molto lontano 2003, stando agli accertamenti fatti dagli uffici tecnici hanno pagato una Tarsu minore. Lo hanno fatto dichiarando meno metri quadrati rispetto a quelli posseduti o non pagando proprio. Il comune avrebbe dovuto preoccuparsi di questa situazione difatti avrebbero dovuto esserci dei controlli per risalire a chi avesse pagato meno Tarsu e chi non l’avesse pagata. Invece non é stato così, il sindaco ha convocato un consiglio di urgenza per far approvare un regolamento in cui si “condona” il 50% dei tributi non pagati, per Ici e Tarsu, a partire dall’anno 2003 fino al 2008.

Aspetta la firma di Tremonti il decreto per diminuire gli interessi di mora

Vi é mai capitato di pagare in ritardo le tasse? Probabilmente non sono pochi coloro che, come a scuola, alzerebbero le mani. Quest’anno però potrebbe riservare una bella sorpresa per i contribuenti “pigri” ovvero coloro che pagano a rate o in ritardo imposte sui redditi, Iva e Irap (Unico e 730 compresi). Il Fisco ha deciso di rivedere i tassi di interesse che i contribuenti devono pagare su rate o pagamenti tardivi allo scopo di attuare una riduzione.

Non dovremmo attendere molto poichè é già terminato il lavoro istruttorio: il decreto è arrivato agli uffici tecnici del ministero dell’Economia e attende la firma finale di Giulio Tremonti. Il decreto all’esame di Tremonti si basa su una delega contenuta nella Finanziaria 2008 (l’ultima del Governo Prodi). La legge prevede che con decreto del ministro dell’Economia siano stabilite le misure, anche differenziate, degli interessi per versamento, riscossione e rimborsi nei limiti di tre punti percentuali di differenza rispetto al tasso legale, attualmente al 3% annuo, salva la determinazione degli interessi di mora. Si prevede un sistema di interessi articolato su diversi livelli (per esempio, al 3% per le dichiarazioni), lo scopo é sempre quello: aiutare la popolazione in una situazione di disagio economico dovuto alla recessione e favorire l’accesso alla rateazione. Ma l’aiuto in una fase di congiuntura economica molto difficile compenserebbe la perdita del gettito per il fisco? Il taglio dei tassi, infatti, potrebbe portare un beneficio immediato, di cassa, a imprese e professionisti, ma bisognerà poi confrontare anche le perdite delle casse dello Stato.