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Riscossione coattiva penalizza famiglie ed imprese

Le procedure di riscossione coattiva penalizzano sia le famiglie, sia le imprese, ed in particolare quelle che sono in difficoltà economiche tali che è molto alto rischio di cadere nelle mani degli usurai. A farlo presente è stato il presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, dopo che da uno studio, che Contribuenti.it ha commissionato a KRLS Network of business ethics, è emerso come anche nel 2011 purtroppo, si registrerà per l’usura un vero e proprio boom. La situazione al riguardo secondo Contribuenti.it potrebbe farsi più grave quest’anno attorno al mese di giugno del 2011, quando le famiglie ed ancor di più le imprese saranno chiamate al versamento delle tasse a valere sui redditi e sui compensi percepiti nel 2010. Di conseguenza Contribuenti.it, rivolgendosi al Governo, è tornata a chiedere la moratoria sul pagamento delle imposte a favore di quelle imprese e di quelle famiglie che risultano essere assistite dalle Fondazioni antiusura.

Contestualmente il Fisco andrebbe riformato rendendolo più equo così come andrebbe bloccato il pericoloso proliferare del gioco d’azzardo che genera gravi problemi e risvolti di natura sociale proprio a carico dei più poveri. D’altronde i debiti delle famiglie e delle imprese hanno oramai superato, anche a causa della crisi, tutti i possibili livelli di guardia.

In particolare, dallo studio di KRLS Network of business ethics è emerso come il debito medio a carico delle famiglie oramai sfiori i 34 mila euro, mentre per i piccoli imprenditori supera ampiamente i 50 mila euro. Trattasi di un fardello che rischia di far cadere nell’usura con maggiori rischi al riguardo rilevati in Campania, e poi a seguire nel Veneto, in Sicilia, Piemonte ed Abruzzo. Come se non bastasse, inoltre, sull’aumento del rischio di usura influisce anche il credito revolving, che presenta tassi di interesse applicati elevati, unitamente ai casi in cui c’è impossibilità di poter ricorrere per le famiglie e le imprese al credito bancario.