Quali sono gli obblighi ai quali è necessario adempiere dopo aver aperto una Partita Iva? Sono diversi e per destreggiarsi in essi è opportuno tutti i passi da fare una volta aperta la Partita Iva.

Quali sono gli obblighi ai quali è necessario adempiere dopo aver aperto una Partita Iva? Sono diversi e per destreggiarsi in essi è opportuno tutti i passi da fare una volta aperta la Partita Iva.

Tra i tanti argomenti caldi attorno alla legge di stabilità pare ci sia spazio anche per le discussioni riguardanti i lavoratori autonomi e le partite IVA. A seguito della proroga dello scorso anno il termine per aprire la partita IVA con il regime dei minimi, il regime agevolato per i giovani sotto i 35 anni, era stato fissato al 31 dicembre 2015.
A luglio le nuove partite Iva aperte sono state 40.316. In termini di ripartizione territoriale, circa il 43% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 23,2% al Centro ed il 33,8% al Sud e nelle Isole.
Sono sempre di meno coloro i quali decidono di aprire partite Iva. ‘Colpa’ della riforma?
Secondo Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, il provvedimento del governo concernente il nuovo regime dei minimi consente ad altri 700 mila soggetti di poter utilizzare la tassazione forfettaria in materia di Partita Iva.
Il Mef ha comunicato che il 2014 si è chiuso con un record per quanto riguarda l’apertura di nuove partite Iva.
Nel Disegno di Legge di Stabilità sono contemplate alcune modifiche al regime dei minimi, che a partire dal 2015 influiranno sulla decisione di aprire una Partita Iva. Conviene farlo?
Sono stati pubblicati i dati dal periodico Osservatorio sul numero di aperture di nuove partite
L’apertura di un’attività in proprio e, conseguentemente, anche della partita Iva, comporta vari accorgimenti sui quali non bisogna commettere alcun tipo di errore. In particolare, i soggetti interessati a questo ambito si chiedono spesso quali siano le modalità per accedere al regime dei cosiddetti “superminimi”, un’agevolazione fiscale che ovviamente fa gola a molti. Come previsto espressamente dal Decreto legge 98 del 2011 (“Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”), vi sono delle condizioni ben precise da rispettare: il secondo comma dell’articolo 27 di questo testo, infatti, prevede che il contribuente interessato non abbia posto in essere nei tre anni che hanno preceduto l’inizio di una determinata attività, un’altra attività di tipo artistico, professionale o di impresa, anche quando queste ultime siano state esercitate in modo associato e familiare.