Unico 2011: la bussola per la dichiarazione

 Prima paghi, e poi trasmetti. Anche quest’anno è così per il modello di dichiarazione Unico 2011, che potrà essere trasmesso, rigorosamente in via telematica, entro e non oltre il prossimo 30 settembre 2011, altrimenti la presentazione oltre tale termine fa scattare inesorabili le sanzioni. Le tasse, invece, si pagano prima, molto prima, anzi a dire il vero tra pochissimo, entro e non oltre la data di mercoledì prossimo, 6 luglio del 2011; altrimenti c’è la possibilità di posticipare il versamento oltre tale data, e comunque non oltre il 5 agosto del 2011 con una piccola maggiorazione pari allo 0,40%. Per chi alla presentazione di Unico 2011 non c’avesse ancora neanche pensato, magari perché ha la testa solo alle ferie, ricordiamo che il modello Unico 2011, nelle varie versioni, unitamente alle istruzioni, si può andare a scaricare dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.

Unico 2011: informazioni di base per la dichiarazione

 Per chi magari è al primo anno di presentazione del modello di dichiarazione Unico 2011, i dubbi possono essere tanti, anche quelli che per il contribuente più “smaliziato” possono essere ritenuti banali. Ed allora partiamo dalle versioni di Unico 2011 che si possono presentare al Fisco. Queste differiscono a seconda della tipologia di contribuente; se questo è una persona fisica, allora il modello da presentare è Unico PF 2011, disponibile anche nella versione semplificata, quella cosiddetta “Mini”, per le posizioni fiscali meno complesse. Ma dove si trova il modello? Semplice, basta collegarsi al sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it, andare nella sezione “Modelli” e scaricare Unico 2011 unitamente alle relative istruzioni. Oltre a Unico PF 2011 ricordiamo che c’è anche Unico ENC 2011, quello per gli enti non commerciali, Unico SP 2011, per le società di persone, e Unico SC 2011 per le società di capitali.

Secondo acconto Irpef 2010: scadenze e ravvedimento

 Sono in scadenza i termini di pagamento del secondo acconto Irpef 2010. L’ultima data utile, infatti, è quella di martedì prossimo, 30 novembre 2010, per non incorrere poi nel pagamento di sanzioni ed interessi. Oltre tale data, infatti, il secondo acconto Irpef 2010 si può continuare a pagare ma aggiungendo le sanzioni e gli interessi anche quando le imposte sono state pagate ma in misura insufficiente. Nel dettaglio, così come riporta e ricorda Fiscooggi.it, il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate, gli interessi da applicare sono nella misura dell’1% e vengono calcolati giornalmente, mentre le sanzioni variano in funzione del numero di giorni di ritardo con cui il secondo acconto Irpef 2010 viene saldato dal contribuente. Nel dettaglio, la sanzione si riduce ad un dodicesimo di quella massima, pari al 30%, se il saldo avviene entro 30 giorni dalla scadenza; in tal caso, quindi, le sanzioni da versare, separatamente nel modello F24 con apposito codice tributo, sono pari al 2,5%, mentre oltre i 30 giorni la sanzione viene ridotta ad un decimo di quella massima e, quindi, al 3%.

Liberi professionisti: credito di imposta e bonus per uscire dalla crisi

 Grazie agli ammortizzatori sociali decine di migliaia di lavoratori dipendenti nel nostro Paese, pur percependo una paga ridotta, hanno comunque evitato di ritrovarsi da un giorno all’altro, a causa della crisi finanziaria ed economica, letteralmente in mezzo alla strada, disoccupati e con zero entrate familiari. Lo stesso non dicasi però per centinaia di migliaia di liberi professionisti, dai dottori commercialisti ai medici e passando per i sociologi, i giornalisti e gli avvocati, che hanno visto diminuire sensibilmente il loro fatturato; ma in molti casi gli studi professionali, colpiti duramente dalla crisi, ed in ragione del 20% rispetto al totale, hanno definitivamente abbassato le saracinesche. Per evitare quella che è in tutto e per tutto un’emorragia, l’Associazione Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, ritiene opportuno che il Governo inserisca tra i settori in crisi anche i liberi professionisti in modo tale da poter beneficiare di agevolazioni quali il credito di imposta ed il bonus occupazione per poter tirare il fiato e riuscire a tirarsi fuori da un tunnel che spesso appare senza uscita.

Acconto Irpef 2009: ultime ore per il versamento

 Mancano oramai poche ore alla scadenza per il saldo del secondo acconto Irpef 2009; il termine ultimo è infatti quello di domani, 30 novembre 2009, altrimenti sui versamenti effettuati oltre tale data scattano le sanzioni. Il secondo acconto Irpef o quello un unica rata per coloro che, assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche, hanno maturato un ammontare da versare non superiore ai 257,52 euro, quest’anno, come noto, si versa in misura ridotta ed in ragione del 79% e non del 99% come avviene di norma. Il Governo, infatti, ha approvato un differimento per il saldo Irpef, mentre rimangono nella misura piena gli acconti che devono essere versati per l’Irap e per l’Ires. Ma chi deve pagare l’acconto Irpef, e deve pagarlo, come previsto, nella misura ridotta?

Acconto Irpef 2009: deve essere versato in unica soluzione

 Scade lunedì prossimo, 30 novembre 2009, il termine ultimo ed inderogabile, per non incorrere nelle sanzioni, per il pagamento dell’acconto sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Come ampiamente messo in risalto negli ultimi giorni dai media, quest’anno in materia di acconti Irpef c’è la novità relativa allo “sconto” così come previsto da un Decreto che “taglia” l’acconto di ben venti punti percentuali dal 99% al 79%. Quello in scadenza fra qualche giorno, per l’esattezza, è il secondo acconto Irpef; il primo, infatti, è scattato contestualmente con la liquidazione delle imposte di Unico 2009; e se il primo acconto poteva essere rateizzato, con rate in scadenza fino ed entro lo scorso 16 novembre, lo stesso non dicasi per il secondo acconto.

Acconto Irpef 2009: sconto del 20%

 Nei giorni scorsi l’attuale Governo in carica, al fine di permettere alle famiglie, e comunque a tutti i contribuenti assoggettati all’Irpef, di avere più soldi in tasca ed in cassa da qui a Natale, ha provveduto a tagliare in termini percentuali l’ammontare dell‘acconto sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) in pagamento per la fine di questo mese. Entro il prossimo 30 novembre 2009, infatti, grazie al Decreto Legge approvato dall’Esecutivo, l’acconto 2009 sull’Irpef sarà dovuto nella misura del 79% anziché del 99%; lo sconto, quindi, ammonta al 20%, ma chiaramente la quota non pagata a fine novembre dovrà poi essere versata, trattandosi solo di un differimento, nel mese di giugno del prossimo anno. Ma a chi spetta questo beneficio? Ebbene, al riguardo nella giornata di ieri l’Agenzia delle Entrate ha emesso una nota nella quale si spiega che lo sconto è fruibile da parte di tutti coloro che ai fini Irpef, e così come prevede la Legge, a fine mese devono versare l’acconto Irpef.

Pressione fiscale e crisi: liberi professionisti in affanno

 Quello che sta per chiudersi in Italia sarà un anno orribile per i liberi professionisti, i quali più di tutti, al pari delle piccole imprese e micro imprese, hanno risentito degli effetti nefasti della crisi finanziaria ed economica. Non a caso, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, in base a delle rilevazioni effettuate dallo Sportello del Contribuente, ha denunciato come con la pessima congiuntura abbiano chiuso il 14% degli studi professionali, ovverosia la bellezza di 300 mila attività gestite dai liberi professionisti: dai giornalisti ai veterinari e passando per i medici, i biologi, i dottori commercialisti, i sociologi e gli avvocati. D’altronde la crisi, oltre ad aver innescato una stretta creditizia come non si vedeva da decenni, ha causato, a scapito dei professionisti, il mancato incasso di parcelle da parte di soggetti, su tutti le imprese in crisi, che si sono trovati non solo a corto di liquidità, ma in molti casi hanno portato direttamente i libri in Tribunale.

Popolo partite Iva: a Natale più soldi in cassa

 Il provvedimento approvato dal Governo sulla riduzione dell’acconto Irpef, in pagamento a fine mese, sancisce la “vittoria” del popolo delle partite IVA, e lascia fuori dai giochi le società di capitali ma anche la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti. Al riguardo, infatti, la Confcommercio fa presente come i lavoratori con contratto di lavoro subordinato che, per intenderci, hanno le trattenute in busta paga, non paghino l’acconto sull’imposta sul reddito delle persone fisiche. Questo vale per quei dipendenti che non hanno altri redditi, mentre il discorso cambia, con qualche vantaggio, per chi ha altri redditi oltre a quello da lavoro dipendente; ad esempio, per chi ha una seconda casa in affitto, o ha prestato delle collaborazioni a titolo occasionale o professionale al di fuori del rapporto di lavoro subordinato.

Bassi redditi e fisco pesante per i liberi professionisti

 Tra qualche settimana per i liberi professionisti e per i titolari di partita IVA arriverà il momento di “fare i conti” con la dichiarazione dei redditi. Tra saldo IRPEF 2008, acconto IRPEF 2009 e addizionali regionali molto spesso le somme da pagare sono elevate, ma mai come quest’anno, complice la crisi economica, rischiano di essere insostenibili anche optando per il pagamento rateale.

Ad accorgersi di tutto ciò è stata anche Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, la quale ha rilevato come siano parecchie le categorie di professionisti in palese difficoltà: dai veterinari ai medici passando per i dottori commercialisti, i giornalisti ma anche la categoria degli avvocati che di norma non se la dovrebbe passare male.