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Redditometro: accertamento sintetico non congruo per tre italiani su quattro

Nel nostro Paese ben tre contribuenti su quattro, in base allo strumento redditometro, dichiarano un reddito al Fisco che risulta essere non congruo rispetto sia ai consumi reali, sia al tenore di vita sostenuto. A ribadirlo nei giorni scorsi è stata l’Associazione Contribuenti.it, la quale ha inoltre fatto presente come l’evasione fiscale nel nostro Paese continui a crescere con un tasso di incremento che, nel periodo da gennaio a settembre 2010, è stato pari al 9,2%. Il redditometro, che non è altro che una forma di accertamento sintetico, a conti fatti rivela come ogni anno all’appello manchino al Fisco svariati miliardi di euro da evasione fiscale. La stima dell’imponibile evaso su tutto il territorio nazionale non è di facile rilevazione, ma le somme sottratte all’erario ogni anno, in accordo con quanto riportato da Contribuenti.it, si aggirano sui 156 miliardi di euro, ovverosia una somma pari all’incirca ad otto volte l’ultima manovra di correzione dei conti pubblici messa a punto dal Governo italiano.

E se lo scorso anno gli italiani non “congrui” al redditometro erano tre su quattro, a fine 2010 tale percentuale, in accordo con le rilevazioni effettuate proprio dall’Associazione Contribuenti.it, che monitora la situazione attraverso Lo Sportello del Contribuente, salirà all’83,3%. Tale tendenza conferma il primato poco nobile del nostro Paese, ovverosia quello di essere “leader” per quel che riguarda l’evasione fiscale; è un primato ben saldo che per il momento non può essere “attaccato” da Paesi come la Romania, al secondo posto nella classifica dei Paesi a maggior tasso di evasione, ed a seguire la Bulgaria e l’Estonia.

A livello territoriale la “mappa dell’evasione” rivela, in base ai dati forniti dall’Associazione Contribuenti.it, come con il 29,4% di imponibile non dichiarato sul totale nazionale a svettare sia il Nord Ovest con a ruota il Sud con il 24,5%, il Centro con il 23,2% ed infine il Nord Est con il 22,9%.