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Otto per mille e fondi statali 2010: c’è tempo fino al 15 marzo

C’è una prima data da tenere a mente per quel che riguarda l’otto per mille 2010: il prossimo 15 marzo, infatti, sarà il primo termine utile di presentazione dell’apposita domanda per le pubbliche amministrazioni, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati senza fini di lucro che intendono accedere alla ripartizione di tale quota dell’Irpef da destinare allo Stato. Come è noto, è stata la legge 222 del 1985 a introdurre, a partire dall’anno finanziario 1990, la destinazione dell’otto per mille della propria Irpef allo Stato oppure alla Chiesa cattolica (tra l’altro, col passare degli anni sono poi state introdotte anche altre confessioni religiose). Chi intende utilizzare i fondi provenienti da questo gettito tributario, devono quindi provvedere all’invio della domanda e della necessaria documentazione che testimoni il possesso dei requisiti; infatti, tali fondi possono essere richiesti per interventi straordinari e nell’ambito di settori specifici, come, ad esempio, la lotta alla fame e la realizzazione di nuove opere ed edifici in paesi in difficoltà.

 

Quali requisiti soggettivi devono possedere i richiedenti, tranne le pubbliche amministrazioni? Anzitutto, non bisogna aver riportato alcun tipo di condanna ed essere stati dichiarati falliti o insolventi; inoltre, è necessario essere in regola col pagamento delle tasse e delle assicurazioni sociali, possedere uno statuto che elenchi le finalità istituzionali relative agli interventi straordinari e, ovviamente, non aver subito in precedenza una revoca di quote dell’otto per mille.

 

Dunque, il 15 marzo rappresenterà la prima tappa di questo iter; successivamente, c’è da ricordare che entro il 30 giugno vengono sottoposte al vaglio le richieste in questione, al fine di verificare che esistano i requisiti soggettivi e oggettivi, e le valutazioni che sono state formulate dalle Amministrazioni competenti sui vari progetti. Entro il 31 luglio, infine, la presidenza del Consiglio svilupperà un decreto per ripartire i fondi a gestione statale da sottoporre alle commissioni parlamentari per l’adozione entro il 30 novembre.