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La spesa statale da aggredire per ridurre i costi dello Stato

Prima delle elezioni difficilmente i leader politici propongono iniziative volte a tagliare l’enorme spesa pubblica che, conti alla mano costa ai cittadini italiani circa 800 miliardi l’anno. Infatti nei programmi politici dei vari movimenti e partiti non si ha traccia di tagli ai vari costi gestionali della macchina statale. E dire che si potrebbe cominciare benissimo dal ridurre gli enormi interessi passivi che lo Stato italiano è costretto a pagare per il debito pubblico. Parliamo di un debito pubblico di oltre 2 mila miliardi di euro che costa alla nostra nazione oltre 80 miliardi di euro e che nel 2015, secondo le previsioni, dovrebbe arrivare a costare oltre 100 miliardi di euro.

Una riduzione a tale tipo di spesa potrebbe liberare decine di miliardi di euro utili per realizzare progetti di nuove infrastrutture o di incremento della produttività o anche solo per “rassicurare” i mercati finanziari. Occorre ricordare che ad esempio una riduzione di circa 200 punti dello spread tra bond e btp potrebbe permettere di risparmiare una cifra vicina ai 10 miliardi annui. Tra le spese più significative per il funzionamento dell’apparato statale troviamo le uscite per le prestazioni di assistenza, 319 miliardi di euro di cui circa 255 miliardi per il pagamento delle pensioni. Leggermente più bassa, ma pur sempre significativa, è la spesa che si sostiene per il pagamento dei dipendenti pubblici, oltre 155 miliardi di euro annui, cifra che comunque è in riduzione vista la riduzione del numero dei “travet” italiani.

Nella fascia dei cosiddetti costi intermedi, 129 miliardi di euro, vi sono numerose spese che già il precedente Governo non ha esitato a definire potenzialmente eliminabili. Quindi in questo settore si potrebbero operare generose riduzioni volte a reperire risorse da impiegare in una diversa maniera. Tuttavia occorre anche verificare il reale impatto di detti costi sul bilancio statale, visto che alcuni costi sono da imputare alle regioni, come ad esempio quelli inerenti la sanità.