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Fisco Emilia-Romagna: aggiornamento risultati Patto anti-evasione

In Emilia-Romagna il Patto anti-evasione funziona. La Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, infatti, ha reso noto che grazie all’alleanza tra i Comuni della Regione e l’Amministrazione finanziaria sono stati recuperati nell’arco di sei mesi somme pari a ben 10 milioni di euro, corrispondenti ad imponibile recuperato a tassazione dagli “007” del Fisco. Per conseguire questo risultato, in linea con quanto sta avvenendo anche nelle altre Regioni d’Italia, è stata messa in campo sia una task force, sia una guida operativa finalizzata a identificare elementi “sensibili” di evasione.. Nei sei mesi di avvio del Patto, in particolare, le Amministrazioni locali hanno complessivamente segnalato ben 1.866 casi di sospetta evasione, con in testa Bologna come Comune capofila (435 segnalazioni), ed a seguire Mirandola e Carpi.

In termini di segnalazioni che invece hanno portato al maggior recupero di imponibile evaso, in testa c’è Mirandola, e poi Soliera e Guiglia che, in questo caso, ha garantito il recupero di ben 240 mila euro con appena cinque comunicazioni; in questa speciale classifica, invece, Bologna si attesta solamente al quinto posto. A livello provinciale, la Provincia più “collaborativa”, ovverosia quella che ha inviato più segnalazioni, è Modena con ben 886 segnalazioni in sei mesi, ed a seguire Bologna e Rimini. In quasi sette casi su dieci, le segnalazioni inviate dai Comuni sui “sospetti evasori” sono state riferite alla voce “proprietà edilizia e patrimonio immobiliare”, con a seguire il possesso di “beni indicativi di capacità contributiva” e poi “urbanistica e territorio”, “residenze fittizie all’estero” e “commercio e professioni”.

La Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna ha svelato anche alcuni casi “lampanti” di segnalazioni che sono sfociate nella notifica di accertamenti. Ad esempio, è stato scovato un soggetto che, pur essendo proprietario di due ville, ha dichiarato appena 547 euro, ed ancora casi di contribuenti che si erano “dimenticati” di dichiarare ben 43 immobili, o di un idraulico che ha svolto la propria attività sul territorio dell’Emilia-Romagna ma che aveva spostato la propria residenza, in maniera fittizia, a San Marino.

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