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Fisco britannico e arte italiana: niente imposta di successione

La pittura e l’arte del nostro paese non sono mai state così vicine al mondo tributario di Sua Maestà la regina: in effetti, trasferendo all’erario la proprietà di un’opera d’arte del nostro paese si può ottenere una vantaggiosa estinzione del versamento fiscale dell’imposta di successione, ma non si tratta dell’unica tassa coinvolta in questo senso. Cerchiamo di comprendere meglio la vicenda. Il contribuente interessato avrà, anzitutto, la possibilità di non pagare la tassa in questione e potrà farlo impegnandosi a cedere in una data futura un determinato bene artistico di sua proprietà. L’opera, poi, seguirà un iter del tutto particolare, visto che verrà destinato all’amministrazione finanziaria e poi alle autorità pubbliche che ne faranno richiesta, come ad esempio i musei e le gallerie d’arte. L’intento è abbastanza evidente, si vuole consentire di apprezzare un bene così pregiato a tutti, interrompendo la fruizione esclusivamente di tipo privato.


Il quadro coinvolto nell’affaire Italia-Gran Bretagna, è stato un dipinto di Francesco Guardi e Canaletto, intitolato Palazzo Loredan dell’ambasciatore, una splendida veduta di Venezia e del Canal Grande, nonché una testimonianza viva della pittura del nostro ‘700. Il prezzo che è stato deciso in questo caso è di 200.000 sterline, denaro sufficiente a compensare l’imposta di successione del proprietario originario: ora sarà il Galles a esporre la tela e si è subito avvertita la soddisfazione di tutte le parti coinvolte nell’operazione commerciale e tributaria.

I quadri da utilizzare in questo senso devono comunque essere ricevuti in eredità dai contribuenti e ci si attende molto dall’applicazione di un bonus così appetibile. I vantaggi sono quelli già citati, l’esenzione dalle imposte da una parte, e la visibilità pubblica dall’altra. Ovviamente, il riferimento non andrà alle sole tele artistiche, ma anche a sculture, manoscritti di rilievo ed altri oggetti che possono vantare un certo pregio dal punto di vista artistico, consentendo così all’arte di divenire un bene comune davvero condiviso.