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Emilia-Romagna: Comuni Brescello e Castenaso diventano caccia-evasori

Sono quelli di Brescello e Castenaso, in ordine di tempo, gli ultimi due Comuni della Regione Emilia-Romagna che sono diventati “caccia-evasori“. A darne notizia è la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dopo che i due Comuni citati hanno siglato il protocollo d’intesa che nei mesi scorsi, al fine di combattere l’evazione fiscale, hanno sottoscritto da un lato l’Amministrazione finanziaria, e dall’altro l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. E così, alla data di ieri, martedì 13 aprile 2010, i Comuni caccia-evasori nella Regione Emilia-Romagna sono aumentati di due unità salendo a quota 185: di questi, 31 si trovano in Provincia di Modena, 25 in Provincia di Piacenza, 24 in Provincia di Reggio Emilia, 22 in Provincia di Forlì-Cesena, sempre 22 in Provincia di Bologna. Agli ultimi posti della classifica dei Comuni caccia-evasori, in accordo con quanto ha reso noto la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna ci sono per il momento la Provincia di Ferrara con 18 Comuni, Ravenna e Parma 17 e la Provincia di Rimini, fanalino di coda, con soli 9 Comuni.

Anche i Comuni di Brescello e Castenaso potranno così, grazie alla “conoscenza” del territorio, inviare al Fisco le cosiddette “segnalazioni qualificate” grazie alle quali l’Agenzia delle Entrate può pianificare controlli ed accertamenti più mirati su quelle posizioni potenzialmente evasive ed elusive; su ogni segnalazione qualificata, se questa poi porta ad un accertamento, il Comune che la invia incassa ben il 30% delle maggiori somme tra tributi, sanzioni ed interessi che il Fisco a titolo definitivo avrà riscosso.

Gli ambiti per i quali di norma gli Enti locali inviano le segnalazioni qualificate sono quelli relativi alle libere professioni, al commercio, edilizia e proprietà immobiliare nonché residenze fittizie all’estero. Su quest’ultimo caso, in particolare, da tempo su scala nazionale il Fisco ha stretto le maglie a carico di quei contribuenti che, pur dichiarando di risiedere all’estero, continuano ad esercitare attività economiche prevalenti e rilevanti nel nostro Paese.