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Decreto sviluppo e rilancio economia

Il Paese potrebbe aver risposto in maniera corretta al pericolo imminente. Il crollo della fiducia sulla Moneta Unica Europea è stato compensato da una manovra preventiva dell’Italia che, prima ancora che fosse necessario, ha avviato le riforme che hanno consentito una tenuta del Paese a differenza della Grecia, che invece è crollata sotto il peso della speculazione ribassista.

Il decreto sviluppo del Governo ha introdotto misure per il sostegno dell’economia Italiana e la seconda parte del piano di Monti sarà orientato alla crescita, con provvedimenti mirati che principalmente interessano i giovani. Esenzioni IVA, incentivi imprese, piano giovani, agenda digitale, sviluppo energetico e tasse busta paga; questi sono parte dei temi che verranno trattati e definiti prossimamente dal Governo nel nuovo decreto sviluppo.

Verranno inoltre stanziate risorse per i giovani; dopo l’SRL a 1 euro che incentiva lo start-up delle imprese under 35 il Governo intende andare incontro all’imprenditoria giovanile con provvedimenti mirati e territoriali, assimilabili probabilmente a bandi o finanziamenti agevolati.

Tra gli obiettivi principali e generici del decreto sviluppo 2012 c’è l’aumento del PIL; secondo le stime è necessario aumentare l’indicatore di almeno 5-6 punti percentuali, così da rispettare le previsioni di una ripresa economia nel 2013 come anche le agenzie di rating hanno confermato solo qualche giorno fa’.

Altro tema centrale è la tassazione sul lavoro; la pressione fiscale ed il costo dei dipendenti sono arrivati ormai a livelli insostenibili e questo è la prima causa del precariato. Per le aziende infatti è impossibile nelle condizioni attuali pensare di impegnarsi ad assumere personale con i costi da sostenere a fronte di una crisi economica che ha reso troppo incerti i guadagni.