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Contrasto d’interessi suscita sempre più opposizioni

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera è contrario al cosiddetto “contrasto d’interessi e non trova corretta l’onestà per convenienza, sicuro che tale misura non porterebbe i vantaggi sperati”.

La possibilità per il contribuente di detrarre scontrino fiscale e ricevuta dal 730 è stata bloccata in Parlamento, e dopo il parere negativo del sottosegretario all’economia, Vieri Cerinai, anche Attilio Befera ha espresso tutti i suoi dubbi: “Sono contrario al contrasto di interessi, la norma che consente di detrarre gli scontrini inserita nella delega fiscale. L’onesta per convenienza non la trovo corretta e la misura non porta quei vantaggi di cui tutti parlano”.

Il contrasto d’interessi suscita le prime perplessità anche da parte del Ministro dell’Economia Vittorio Grilli.”Serve una grande riflessione prima di decidere quali incentivi economici si introducono nel sistema. In Italia gli incentivi fiscali a favore dell’indebitamento bancario rispetto al capitale non sono irrilevanti rispetto alle strutture delle nostre imprese che sono dipendenti dal settore bancario”.

La norma prevede la possibilità di dedurre dalla dichiarazione dei redditi scontrini e ricevute, incentivando di fatto i consumatori a farne richiesta; il contrasto d’interessi dovrebbe essere “selettivo” e con particolare riguardo alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell’obbligazione tributaria.

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha poi dichiarato che il sistema fiscale italiano è molto complicato (108 adempimenti e 113 pagamenti l’anno, comprensivi di quelli che si fanno all’Agenzia delle Entrate, all’Inps, all’Inail, agli enti locali), sostenendo che da quattro anni gli uffici lavorano perché ci sia massima correttezza nel rapporto con i cittadini. L’impegno dell’Agenzie delle Entrare è quello di eliminare per via amministrativa le norme considerate superflue, puntare su un Fisco semplice per la crescita mentre per il resto saranno necessari interventi normativi,  quindi la spetterà al Governo attivarsi per semplificare la situazione.

Il primo passo sarà l’eliminazione del Cud cartaceo, che attualmente dal dipendente passa  al Caaf e poi arriva all’Agenzia. L’obiettivo è di farlo arrivare direttamente in via telematica, velocizzando e semplificando la vita dei contribuenti.