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Contrasto d’interessi suscita le prime perplessità

Iniziano già  a farsi sentire le prime perplessità in tema di contrasto d’interessi, legato agli scontrini fiscali o ricevute da scaricare nella dichiarazione dei redditi.

La commissione Finanze del Senato, ha dato il via libera al ddl di delega fiscale che prevede l’annullamento delle somme iscritte a ruolo in mancanze di risposte da parte dell’amministrazione automaticamente, introducendo il contrasto di interessi, in modo da contrastare l’evasione.

Il Governo finora non ha reagito in modo positivo, mentre molti parlamentari sono a favore del bonus fiscale, poiché questo disegno di legge tenderebbe a combattere l’evasione per risollevare il Paese. Gli evasori potrebbero continuare ad avere il proprio sommerso applicando ad esempio riduzioni sui prezzi.

Prima osteggiato, l’emendamento sul contrasto di interessi è passato con l’ok di Palazzo Chigi, lasciando dietro di sè però molte perplessità: il sottosegretario all’economia, Vieri Ceriani, sostiene che l’idea di concedere un bonus fiscale ai cittadini per invogliarli a chiedere sempre la fattura non ha mai funzionato; stesso punto di vista per Giuseppe Bortolussi , presidente della Cgia di Mestre. Molti parlamentari invece si sono dichiarati convinti dell’efficacia di un bonus fiscale esteso a tutti i contribuenti.

Tuttavia il gioco di richiedere scontrini e ricevute per pagare meno tasse non regge: se infatti un contribuente può ottenere una detrazione fiscale se porta in dichiarazione dei redditi lo scontrino fiscale o la ricevuta fiscale, colui che ha fornito il servizio può proporre al cliente uno sconto maggiore rispetto alla detrazione che offre il Fisco.

Nella nuova versione del ddl di delega fiscale, l’esecutivo dovrà «emanare disposizioni per l’attuazione di misure finalizzate al contrasto di interessi fra contribuenti, selettivo e con particolare riguardo alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell’obbligazione tributaria, definendo attraverso i decreti legislativi le più opportune fasi applicative e le eventuali misure di copertura finanziaria». Quindi per valutarne l’operatività bisognerà aspettare la fase attuativa.

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