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Cinque per mille 2007: 234 milioni destinati al non profit

Lo scorso mese di dicembre sono stati avviati i pagamenti, da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per quel che riguarda le quote del cinque per mille dell’Irpef destinate dai contribuenti agli enti del terzo settore in relazione alle dichiarazioni dei redditi del 2007: l’intero importo in questione ammonta a circa 250 milioni di euro, da ripartire tra le varie organizzazioni coinvolti, a cui vanno però sottratti altri 15 milioni che non sono erogabili, visto che devono essere destinati a 7.870 enti esclusi dal beneficio a seguito dei controlli dell’Agenzia delle Entrate. La cifra esatta, dunque, è pari a 234.552.577,55 euro: si tratta dei mandati di pagamento effettivamente sbloccati e riservati a circa 24.000 organizzazioni non profit. Per essere più precisi, bisogna anche precisare che i mandati superiori ai 500.000 euro sono stati destinati a 40 organizzazioni e sono stati inoltre eseguiti direttamente dallo stesso ministero. Come sono stati ripartiti i versamenti effettuati dai contribuenti?

 

Tra le principali organizzazioni beneficiare del cinque per mille figurano Medici senza frontiere (7,8 milioni di euro), il comitato italiano dell’Unicef (7,4 milioni) ed Emergency (6,9 milioni). Per quel che concerne, invece, i mandati di pagamento di entità inferiore ai 500.000 euro, questi ultimi sono stati destinati ad altre 24.000 organizzazioni e portati a termine dalle Entrate per conto del ministero.

 

I pagamenti in caso di erogazione valgono infine oltre 10 milioni di euro: ci si riferisce, in questo caso, alle somme volte alla verifica dei codici Iban della stessa Agenzia delle Entrate. Eugenia Roccella, sottosegretario al Lavoro con delega al terzo settore, ha spiegato il significato di questi dati:

I pagamenti relativi al 2007 sono stati completati in due anni, nonostante vi sia stata la riapertura dei termini per l’invio della documentazione fino al 2 febbraio per oltre 5.000 enti esclusi. È ovvio che ogni riapertura implichi un rallentamento dei mandati.