Irap 2011: cosa c’è da sapere sul modello definitivo

Il modello Irap 2011 non fa più parte delle bozze predisposte dall’Agenzia delle Entrate per quel che concerne i documenti fiscali ed entra a far parte della sezione ufficiale del sito web della nostra amministrazione finanziaria: i redditi che sono stati conseguiti nel 2010 e che sono appunto collegati all’Imposta sul Reddito delle Attività Produttive andranno dunque indicati in questa nuova pubblicazione, la quale non è stata né modificata né corretta dalla sua versione iniziale. C’è comunque da dire che la lista delle aliquote che si possono applicare in ogni singola regione è più aggiornata che mai e occorre fare riferimento ad essa con estrema attenzione. Di quali novità si tratta esattamente? Il rigo IS32, in particolare, è stato opportunamente adeguato alle esigenze del deficit sanitario, visto che si è resa necessaria la nuova formulazione del calcolo (0,15 punti percentuali in più delle aliquote).

Irap e assunzioni: il Piemonte taglia la base imponibile

La scure della regione Piemonte si è abbattuta in tutta la sua potenza sulla base imponibile dell’Irap: la deduzione fiscale a cui ci stiamo riferendo sarà pari ad almeno cinquemila euro ed è stata pensata per quelle aziende che dal prossimo mese di gennaio intendo assumere nuove persone con contratti a tempo indeterminato. Tra l’altro, questo specifico provvedimento raddoppia il proprio totale nell’ipotesi in cui l’assunto è un soggetto di età superiore ai cinquanta anni e che deve essere ricollocato nel mondo del lavoro. Il tutto, comunque, rientra a pieno titolo nel cosiddetto “piano straordinario per l’occupazione”, un pacchetto da ben 400 milioni di euro; il nuovo bonus non ha alcun limite che è già stato stabilito, anzi viene ad accompagnarsi alle assunzioni a tempo indeterminato, senza alcuna distinzione tra il tempo pieno e il part-time, con uno specifico riferimento ai contratti che verranno attivati da qui al 2013.

Cassazione: niente Irap per il medico convenzionato Ssn

L’ultima ordinanza della Corte di Cassazione ha riguardato da vicino la vasta platea di contribuenti che svolgono la professione di medico: in effetti, la pronuncia in questione, la quale reca la data di due giorni fa, è entrata nel merito dell’adempimento dell’Irap, ribadendo che l’imposta in questione non deve essere versata dai medici convenzionati, ma soltanto nell’ipotesi in cui l’organizzazione dello studio rispetti le convenzioni del Servizio sanitario nazionale. La Suprema Corte è dovuta intervenire alla luce di una vicenda che aveva riguardato appunto un medico, intenzionato a non rimborsare il tributo a causa dell’assenza di una struttura organizzata.

Niente Irap per gli studi professionali di dimensioni eccessive

Spesso può accadere che l’amministrazione finanziaria del nostro paese valuti come eccessive le dimensioni di un determinato studio professionale: come ci si deve regolare in caso di una presa di posizione simile da parte dell’Agenzia delle Entrate? Molti dubbi sono stati chiariti da una sentenza di tre giorni fa della Corte di Cassazione (nello specifico, si tratta dell’ordinanza numero 23155), la quale ha stabilito che anche in presenza di un’attività posta in essere da un libero professionista all’interno di uno studio che supera in dimensioni i cento metri quadri, l’Irap non può essere applicata a tale contribuente. In effetti, esiste una sottile differenza che divide questa casistica e quella che prevede la sussistenza di una autonoma organizzazione, dato che proprio nell’ultimo caso l’imposta ha invece ragione di esistere.

Confesercenti contro il federalismo: aumenta le tasse delle pmi

L’ultimo studio approntato dalla Confesercenti mette in luce una realtà piuttosto amara per quel che concerne il progetto di federalismo fiscale che l’attuale esecutivo si appresta a porre in essere; in effetti, l’associazione di categoria, la quale rappresenta gli interessi delle piccole e medie imprese attive nel commercio, nei servizi e nel turismo, ha messo nero su bianco dei dati che testimoniano come il progetto in questione porterà a un inasprimento tributario nei confronti di alcuni contribuenti. In particolare, in base a questo rapporto, i lavoratori autonomi e le stesse pmi dovranno far fronte a un maggior carico in questo senso, con l’addizionale Irpef regionale ancora più salato di quello attuale.

PA: il 15 novembre scade il versamento delle ritenute alla fonte

Tra le scadenze fiscali più importanti di questo mese spicca sicuramente quella del prossimo 15 novembre: quest’ultimo giorno, infatti, rappresenta il termine ultimo per un adempimento fondamentale, vale a dire il pagamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e quelli assimilati, un’operazione che deve essere posta in essere necessariamente dagli enti pubblici e dalle pubbliche amministrazioni. In particolare, il riferimento in questione va a tutti quei compensi che sono stati realizzati nel corso del mese di ottobre appena terminato; inoltre, tra i vari redditi ricompresi vi sono anche quelli di lavoro autonomo. Come si può provvedere a questo versamento? La procedura è completamente telematica e si usufruisce in pratica del cosiddetto modello F24EP (la cui sigla identifica appunto gli enti pubblici), da completare in maniera corretta in tutte le sue sezioni.

Cassazione: niente Irap per mini imprese

Piccoli e medi imprenditori sono obbligati a pagare un’imposta regionale, a carattere reale ed indeducibile dalle imposte personali sul reddito. Ha sopresso altre tasse quali Ilor, Iciap, imposta sul patrimonio netto, tassa sulla partita Iva, tassa salute (contributo SSN) e altri contributi minori, semplificando quindi la burocrazia fiscale. Eliminando l’Irap alle micro aziende, il risparmio medio annuo di imposta per ciascun imprenditore è di 416 euro. Il dato é risultato da un’analisi condotta dalla CGIA in virtù delle ultime 3 sentenze della Corte di Cassazione che hanno stabilito che i piccoli imprenditori non dotati di una organizzazione autonoma (tassisti, coltivatori diretti e piccoli artigiani) sono esentati dal pagamento dell’Irap. Detto questo, quanto sarebbe il buco per lo Stato conseguentemente all’introduzione di una norma che stabilisca che i lavoratori autonomi e le piccole imprese senza collaboratori siano esonerate dall’IRAP?

Addizionali Irpef e Irap: le maggiorazioni nella Regione Lazio

A valere sull’anno di imposta 2010, nella Regione Lazio scattano delle maggiorazioni sia sull’addizionale sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), sia sull’addizionale sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). A comunicarlo è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio nel precisare che la maggiorazione è pari allo 0,15% per l’addizionale sull’imposta regionale sulle attività produttive, e dello 0,3% per l’addizionale sull’imposta sul reddito delle persone fisiche; l’effetto della maggiorazione scatta sull’acconto Irap che dovrà essere versato entro il prossimo mese di novembre, mentre l’incremento dello 0,30% dell’addizionale Irpef andrà a produrre i sui effetti a partire dall’anno 2011. In particolare, per l’anno 2010 l’aumento dell’addizionale Irpef andrà ad interessare i lavoratori dipendenti il cui rapporto contrattuale terminerà entro l’anno.

Irap su Pmi: tassa raggiunge 80%

L’Imposta Regionale sulle Attività Produttive colpisce il valore della produzione netto delle imprese ossia il prodotto (il totale dei ricavi) al lordo dei costi per il personale e degli oneri e dei proventi di natura finanziaria. L’Irap diventa un peso insostenibile per le imprese ad alta intensità di lavoro con un carico fiscale complessivo che arriva a superare l’80%. Il dato emerge dall’ultima indagine dell’ufficio studi di Mediobanca, “Dati cumulativi di 2025 società italiane”, relativo al secondo semestre 2010, periodo che ha visto solo piccoli miglioramenti rispetto al primo semestre: le aziende italiane siano riuscite a risollevarsi dalla crisi recuperando i due terzi dei margini persi lo scorso anno. Nell’analisi però vengono citati esempi di aziende che anche in perdita sono costrette a pagare l’imposta.

Irap: risparmio fiscale per le imprese piemontesi che assumono

Nella Regione Piemonte, alla fine del mese scorso, nell’ultima riunione prima della pausa estiva, il Consiglio regionale, a seguito di un accordo raggiunto dalla maggioranza e dall’opposizione, ha approvato nell’ambito del piano straordinario per l’occupazione un’importante misura a favore delle imprese. La misura, nello specifico, consiste in uno sgravio sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) a favore di quelle aziende che assumono lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato; il risparmio fiscale previsto, inoltre, raddoppia nel caso in cui l’impresa assuma un dipendente di età superiore ai 50 anni, ed in ogni caso il beneficio potrà essere cumulabile con gli incentivi sul cuneo fiscale.

Irap: abolizione per le mini imprese

Qualche anno fa gli agenti di commercio, ma anche i promotori finanziari ed i liberi professionisti, soggetti che di norma non hanno dipendenti e non fanno acquisti di beni strumentali oltre determinate soglie, si sono potuti avvalere dell’esenzione relativa al pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Ma a seguito di un’ordinanza della Corte di Cassazione, come messo in risalto da Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, l’esenzione Irap, auspicando che l’Amministrazione finanziaria non ostacoli tale decisione, vale anche per le mini imprese, comprese quelle del settore del commercio e dell’artigianato, che sono allo stesso modo organizzate in forma individuale, ovverosia senza dipendenti a carico, ed a fronte di acquisti di beni strumentali per importi inferiori ad una determinata soglia. Secondo il segretario della CGIA di Mestre a vincere è stato il buon senso dopo che per anni la questione relativa al pagamento dell’Irap da parte delle imprese individuali ha portato alla presentazione di ricorsi.

Irap sugli incentivi: la Corte dei Conti dice no

L’ultima pronuncia della Corte dei Conti, l’organo statale che svolge compiti di carattere prevalentemente giurisdizionale e amministrativo, è riuscita nell’intento di risolvere un importante quesito di rilevanza fiscale: in effetti, le Sezioni Unite si sono occupate del trattamento tributario dell’Irap in relazione ai cosiddetti compensi incentivanti, vale a dire quelli che le amministrazioni pubbliche sono solite erogare nei confronti di soggetti come avvocati e professionisti. La risposta della Corte è stata negativa ed ha posto fine a una disputa di lungo corso. Fino a questo momento non si era riusciti a trovare nessun tipo di compromesso, anche perché due tesi hanno contraddistinto da sempre la questione: una prima linea di pensiero può essere definita come “restrittiva”, visto che l’imposta regionale veniva ritenuta una sorta di onere riflesso, un insieme di elementi finanziari e previdenziali volti a ridurre in modo drastico il compenso del dipendente (l’obiettivo principale era quello di scongiurare un doppio esborso).

 

Lazio: più tasse per imprese e cittadini

Roma é la capitale non solo d’Italia, ma anche delle tasse. La regione lazio infatti registra un vero e proprio record: in media i contribuenti romani verseranno soltanto di Irpef regionale 437 euro (l’anno scorso si erano fermati a 360) mentre l’Irap media salirà di ben 350 euro. Infine, con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale dell’aumento della tariffa sui rifiuti, i cittadini saranno costretti a farsi carico di un ulteriore balzello.

L’aumento delle tasse? Chiedetelo alla giunta precedente – tuona la presidente della Regione Renata Polverini -, del resto la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate è molto chiara, parla del periodo 2007-2009, io mi occupavo di altro. Ci ho provato in tutti i modi ad evitare gli aumenti, presentando la riorganizzazione della rete, su cui stiamo collaborando con i ministri dell’Economia e della Salute. Ma questo è l’ultimo regalo che la giunta precedente ha fatto ai cittadini del Lazio.

Contenzioso Irap: nuovi chiarimenti del Fisco

L’Agenzia delle Entrate nella giornata di ieri, venerdì 28 maggio 2010, ha emesso una importante Circolare, la numero 28/E, che tratta di un tema di particolare rilievo come quello del contenzioso Irap legato alle attività autonomamente organizzate. Ebbene, sulla base dell’orientamento che in merito è stato espresso dalla Corte Costituzionale, il Fisco sull’imposta regionale per le attività produttive (Irap) ha dato con la Circolare delle nuove istruzioni per quel che concerne la gestione dei contenziosi pendenti che vedono l’Amministrazione finanziaria da un lato, ed i lavoratori autonomi che, come ad esempio i promotori finanziari e gli agenti, esercitano nel settore del commercio delle attività ausiliarie. Ebbene, la posizione di questi soggetti in accordo le nuove istruzioni date dal Fisco in materia di gestione del contenzioso sull’Irap, deve essere valutata caso per caso; lo stesso dicasi anche per i medici generici che risultano essere convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, e la cui posizione, quindi, deve essere valutata caso per caso nella gestione del contenzioso pendente sull’Irap.