Fmi: si lavora alla cooperazione sulle due tasse bancarie

 Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ha le idee molto chiare per quel che concerne la riforma del settore finanziario da attuare: le ipotesi che l’organizzazione sta prendendo maggiormente in considerazione si riferiscono alle due nuove tasse da applicare nei confronti degli istituti di credito, un’operazione fiscale ben vista da paesi come Germania e Francia, ma apertamente contrastata dal Canada. L’intento principale è quello di ottenere la massima cooperazione internazionale: le due nuove imposte sono state studiate proprio per tentare di limitare il più possibile il rischio sistemico dal punto di vista finanziario. Entrando nel dettaglio di queste proposte, vi è anzitutto un contributo per la stabilità finanziaria, il quale deve essere usato per la copertura dei salvataggi bancari più costosi e per evitare il nuovo carico dei costi della crisi. In questo caso, il gettito tributario conseguente potrebbe andare a rappresentare una percentuale compresa tra il 2 e il 4% del prodotto interno lordo della nazione che avrà applicato la tassa.

 

Fatture mediche: la detraibilità è limitata per l’imposta di bollo

 Le fatture e le ricevute che i contribuenti ricevono da un professionista comportano la detrazione delle spese per l’imposta di bollo: questa eventualità fiscale è comunque possibile solamente nel caso in cui il soggetto ricevente ha effettuato il versamento, sia per inadempienza del professionista che per un accordo tra le due parti in questione. Se invece la casistica rientra al di fuori di queste due ipotesi, allora non si può applicare alcun tipo di detrazione. Tale disposizione era contenuta in una risoluzione dello scorso anno da parte dell’Agenzia delle Entrate (444/E del 18 novembre 2009), la quale ha appunto chiarito il trattamento fiscale che spetta all’imposta da bollo che si riferisce alla fatture delle visite mediche. Come ha sottolineato l’amministrazione finanziaria, il tributo che stiamo esaminando deve essere pagato in relazione alle fatture, alle note, ai conti e a documenti simili che comportano degli addebitamenti o degli accreditamenti, anche quelli che vengono consegnati mediante l’apporto di un soggetto terzo.

 

Australia: intensificata la lotta ai paradisi fiscali

 In Australia la lotta all’evasione fiscale entra finalmente nel vivo: l’Australian Taxation Office, vale a dire il fisco della nazione oceaniana, sta infatti chiudendo sempre più il cerchio attorno al fenomeno dell’offshore, richiedendo, in particolare, un buon numero di informazioni agli istituti di credito per comprendere meglio quali sono quei contribuenti che hanno trasferito al di fuori dei confini australiani i redditi non dichiarati o deduzioni fiscali eccessive. Tutte queste informazioni risulteranno ovviamente molto utili all’amministrazione finanziaria, visto che sarà così possibile confrontare i dati ottenuti con quelli già presenti nei propri database. Il periodo di riferimento per quel che riguarda il monitoraggio delle dichiarazioni dei redditi è quello che va dal 1° luglio 2005 al 30 giugno 2009.

 

Iva per servizi: nuove regole per Intra 12 e Intra 13

 Il sito dell’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile la versione definitiva dei modelli denominati Intra 12 e Intra 13, i documenti fiscali riservati agli enti non commerciali per il versamento dell’Iva relativi agli acquisti intracomunitari; già da qualche giorno erano presenti online le bozze di tali modelli, ma a questo punto vi sono anche le specifiche tecniche per la trasmissione in via telematica degli stessi. L’invio elettronico potrà avvenire a partire dal prossimo 1° giugno. Tutta la modulistica, tra l’altro, è stata rivista in termini di presentazione grafica, soprattutto alla luce dell’introduzione del Decreto legislativo 18 del 2010, attuazione di alcune importanti direttive comunitarie proprio in materia di Imposta sul Valore Aggiunto. Il 2010 è stato infatti il primo anno delle nuove regole sulla territorialità dei servizi, tra cui, in particolare, l’esclusione degli enti commerciali dal novero dei soggetti passivi. Entrando nel dettaglio dei due documenti, occorre sottolineare che l’Intra 12 deve essere usato dagli enti non commerciali che non sono soggetti Iva, ma anche dagli agricoltori che hanno acquistato in via intracomunitaria beni che non superano il limite dei 10.000 euro.

 

Stati Uniti: avviato il ciclo fiscale per la dichiarazione dei redditi

 È cominciata giusto tre giorni fa la prima fase della stagione tributaria americana, un’occasione davvero importante e storica, perché per la prima volta in assoluto i contribuenti statunitensi dovranno confrontarsi con il nuovo testo normativo relativo alla Riforma sanitaria così fortemente voluta dal presidente Obama; ma l’importanza del ciclo non risiede solo in questo fattore. In effetti, i contribuenti che verranno interessati saranno più di 140 milioni, un livello davvero da record; inoltre, nei quadri della dichiarazione dei redditi del 2000 verranno inserite le stime e i numeri relativi al periodo d’imposta 2009, l’anno in cui è scoppiata la terribile crisi globale, un modo per comprendere quanto essa abbia inciso su soggetti come i lavoratori e i pensionati. È soprattutto il primo fattore a fornire spunti ottimistici. I contribuenti a stelle e strisce sono praticamente vicini alla soglia dei 150 milioni, un’indicazione importante che può far comprendere in maniera migliore la capacità della vasta nazione di riprendersi dal punto di vista finanziario.

 

Bonus gasolio anche per le aree montane non metanizzate

 La residenza nelle zone cosiddette “non metanizzate” di quei Comuni che appartengono all’area climatica E (tra cui figurano moltissime città del Nord, come ad esempio Aosta, Bergamo, Brescia e Bologna, ma vi sono inclusi anche i comuni dell’Aquila, Enna e Campobasso) consente di beneficiare di una riduzione di prezzo sui combustibili che vengono utilizzati: si tratta, per la precisione di quelle città che hanno il permesso di accendere il riscaldamento per 14 ore al giorno fino al 15 aprile. Questa specifica agevolazione fiscale è stata introdotta dalla legge 448 del 1998 (“Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo”), la quale parla espressamente di porzioni edificate di comuni che si trovano al di fuori del centro abitato, senza escludere le case sparse. Il beneficio in questione è stato poi ampliato nel 2002 dalla legge Finanziaria di quell’anno, includendo anche le aree che non sono metanizzate, ma ricomprese nel centro abitato. Con le disposizioni di legge attuali, invece, questo tipo di sconto viene ad essere applicato, nello specifico, ai territori del Comune che si trovano al di fuori del centro abitato, mentre l’agevolazione non è valida per quelle aree che sono interne al centro, per intenderci, quelle in cui ha sede il Municipio.

 

Cinema: nuove disposizioni del Mibac per gli incentivi fiscali

 Sono due i decreti del Mibac (il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) che hanno chiarito alcuni aspetti fiscali relativi al cinema italiano: per la precisione, questi due testi normativi hanno messo in luce le istruzioni del dicastero circa il bonus per gli investimenti da destinare alla proiezione digitale e alle attività di produzione e distribuzione delle opere cinematografiche. Tra l’altro, già nella Finanziaria del 2008 erano contenute alcune disposizioni in questo senso. Il primo decreto è quello che si riferisce all’agevolazione tributaria di cui possono usufruire le imprese cinematografiche che sono soggette a tassazione in Italia; in questo specifico caso, il credito d’imposta è pari al 30% degli investimenti totali per le varie apparecchiature e la formazione del personale. Il credito viene però concesso solamente se i lavori che vengono portati a termine riguardano opere di interesse culturale, film realizzati con poche risorse finanziarie e lungometraggi stranieri.

 

Tassa sull’eutanasia? In Svizzera ci pensano sul serio

 Dal Parlamento svizzero di Zurigo è giunta una proposta fiscale che ha scosso enormemente le coscienze: è stata infatti approvata una mozione per l’introduzione di una nuova tassa da applicare a quegli stranieri che giungono nella città elvetica per usufruire del suicidio assistito, un’imposta già ribattezzata come “tassa sull’eutanasia”. Le polemiche sono sorte in maniera immediata, anche perché, secondo molte persone si tratterebbe di una proposta in aperto contrasto col diritto federale della Svizzera. L’iniziativa è stata adottata da un partito svizzero, l’Unione Democratica di Centro, ma, come ha spiegato il leader Christoph Blocher, l’intento non è quello di fornire sostegno economico con una nuova entrata tributaria, bensì quello di scoraggiare i cosiddetti “turisti della morte”. Il paese elvetico viene in effetti scelto da gran parte dei malati gravi che decidono di far uso dell’eutanasia, visto che viene offerta una assistenza piuttosto dignitosa dopo aver pagato le somme di denaro necessarie. Tra l’altro, solo pochi mesi fa, un altro schieramento politico della nazione rossocrociata, l’Udf, aveva reso valida una iniziativa secondo cui il suicidio assistito doveva essere vietato a chi risiedeva nel cantone da meno di un anno; ora si aggiunge questa tassa per gli stranieri, la quale provocherà senz’altro nuove tensioni.

 

Prodotti soggetti ad accisa: le Dogane fanno chiarezza

 Era necessario fare un po’ di chiarezza in merito alle novità introdotte dal Decreto legislativo 48 del 2010, vale a dire il testo che ha dato attuazione alla direttiva comunitaria 118 del 2008 relativa alla libera circolazione di quei prodotti che sono soggetti ad accisa: la nota del 9 aprile dell’Agenzia delle Dogane ha proprio messo in luce alcune importanti precisazioni circa il ruolo che viene assunto dai soggetti obbligati. Anzitutto, il documento delle Dogane sottolinea che gli operatori che hanno provveduto a registrarsi alla data del 1° aprile (si tratta del giorno in cui il decreto ha assunto definitivamente efficacia) possono svolgere la loro attività in qualità di destinatari autorizzati, mentre quei soggetti che hanno richiesto l’apposita qualifica di destinatario registrato, l’immatricolazione avverrà seguendo il medesimo percorso che viene adottato per quel che concerne gli operatori professionali. I prodotti in regime sospensivo circa l’accisa verranno consegnati nel momento in cui saranno soddisfatti i requisiti appena citati.

 

Entrate del Veneto: rinnovato il protocollo per Irap e Irpef

 La firma del protocollo d’intesa che ha avuto luogo nei giorni scorsi e che ha coinvolto l’Agenzia delle Entrate e la Regione Veneto ha assunto contorni molto importanti dal punto di vista della gestione in maniera congiunta dei principali tributi: in effetti, la convenzione tra le due parti in questione è stata sostanzialmente rinnovata per quel che concerne l’applicazione e la gestione dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive e dell’addizionale regionale all’Irpef. Di cosa si tratta per la precisione? L’accordo che stiamo esaminando prevede che l’amministrazione finanziaria presente nel territorio veneto curi nei minimi particolari e per conto della stessa Regione, tutte le fasi dell’assistenza e delle informazioni da fornire ai contribuenti in merito agli adempimenti fiscali che sono necessari per compilare correttamente le dichiarazioni dei redditi e per il relativo pagamento delle due imposte citate in precedenza.

 

Alluvione Calabria: pronti i contributi per famiglie e imprese

 La Regione Calabria potrà beneficiare a breve del piano di messa in sicurezza, posto in essere grazie alle risorse economiche che sono attualmente disponibili: ci si riferisce, in questo caso, a quelle zone che sono state colpite due mesi fa dalla terribile alluvione, evento meteorologico straordinario che ha reso necessaria la concessione di alcuni importanti contributi, anche e soprattutto dal punto di vista fiscale, da destinare alle imprese e alle famiglie presenti sul territorio, in modo da riportare una certa normalità. C’è da ricordare che in quella occasione le zone più colpite furono le province di Vibo Valentia, Cosenza e Catanzaro, le quali hanno dovuto subito fronteggiare numerosi danni e dissesti del sistema idrogeologico.

 

L’Fmi presenterà due nuove tasse sul sistema bancario

 Il Fondo Monetario Internazionale punta sull’aspetto fiscale per avviare nel migliore dei modi il proprio progetto di exit strategy: l’organizzazione nata a Bretton Woods ha infatti intenzione di introdurre due nuove imposte all’interno del sistema bancario internazionale, in modo da recuperare tutti gli sforzi profusi nel corso della crisi economica. Come è noto, i governi di tutto il mondo hanno versato ingenti somme di denaro presso gli istituti di credito più in difficoltà: l’idea dell’Fmi è quella di mettere da parte, per il momento, la Robin Tax (piccola imposizione sulle operazioni finanziarie) per far spazio invece a una tassa da applicare sul bilancio bancario, così come si sta già verificando in Svezia. Dal Fondo, inoltre, fanno sapere che l’alternativa più valida in questo senso è la tradizionale tassa sui profitti bancari, ma soltanto quando si tratta di determinati livelli economici. Ci troviamo quindi di fronte a due possibili modelli tributari da porre in essere nei principali governi; tassare i bilanci delle banche potrebbe consentire di limitare la creazione di assets troppo grandi, i quali sono solitamente i principali responsabili dell’aumento della base imponibile.

 

A Siracusa creato sportello per l’Unione dei Consumatori

 L’accordo che è stato portato a termine tra l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Siracusa e il Comitato Provinciale che rappresenta l’Unione Nazionale dei Consumatori ha portato nella città siciliana un’interessante novità dal punto di vista informatico e fiscale: in effetti, grazie a questa intesa verrà sostanzialmente fatta avviare una postazione di lavoro “remotizzata” (vale a dire a domicilio) che sarà appositamente pensata per la lavorazione di quelle pratiche che si riferiscono proprio all’associazione sopracitata. Si tratta, dunque, di un vero e proprio sportello virtuale a cui si possono richiedere informazioni relative al fisco mediante la posta elettronica, ma anche ottenere un’adeguata assistenza su argomenti come le rateazioni, le cartelle di pagamento e gli avvisi bonari: tali richieste, comunque, potranno essere effettuate esclusivamente dai delegati facenti parte dell’Unione Nazionale dei Consumatori.

 

La Spagna approva il nuovo piano contro l’evasione fiscale

 Cambia il contesto economico e in Spagna si provvede a cambiare anche le disposizioni fiscali interne: in effetti, da almeno un mese è in vigore nella nazione iberica il piano integrale di prevenzione e lotta dell’evasione fiscale, il quale, nello specifico, è stato elaborato dall’Agencia Estatal de Administracion Tributaria, dalla Inspeccion de Trabajo y de la Seguridad Social e dalla Tesoreria General. Si parlava di un mutato contesto economico in precedenza e in effetti la crisi finanziaria di questi ultimi due anni ha provocato un incremento dei fenomeni evasivi, che si tenta di fronteggiare mediante misure più severe. Queste ultime sono esattamente sessanta e vengono divise in base alle aree di attuazione: si tratta dell’agevolazione dell’adempimento in forma volontaria, della raccolta e selezione delle informazioni fiscali, dello svolgimento dei controlli e delle relative azioni di recupero.