IMU “su misura” per i casi particolari

 Prima rata dell’IMU a Giugno, mentre si prepara il piano per la rateizzazione in 2-3 scaglioni. Queste le ultime novità in materia di IMU, mentre ufficialmente nessuno si è ancora pronunciato sulla sua possibile incostituzionalità.

Nell’emendamento vengono inoltre introdotti una serie di aspetti del tutto nuovi per il calcolo dell’IMU e per la “personalizzazione” della rata su misura per i soggetti; vi sono infatti tariffe diverse a seconda che vi siano persone non autosufficienti, oppure ad esempio nel caso di famiglie monoreddito o sulle case date in uso ai familiari. La rateizzazione sarà decisa probabilmente entro questa sera stessa e probabilmente questa terrà conto di situazioni particolari, per tendere una mano (una volta tanto) alle famiglie in difficoltà (anche se queste avrebbero preferito uno sconto probabilmente, piuttosto che una rateizzazione con magari anche gli interessi da pagare).

Categorie ICI

Evasione fiscale con scontrini annullati e ristoranti fantasma

 Gli ultimi due casi di evasione fiscale hanno dell’incredibile; anche se ormai siamo abituati a sentirne di ogni colore, ci si riesce comunque a stupire ancora per le trovate fantasiose di chi proprio non vuole pagare le tasse. In un grande centro commerciale a Saronno, il proprietario, cinese, emetteva scontrini di fronte ai clienti che lo richiedevano ed anche di fronte alle Fiamme Gialle ma poi semplicemente li annullava. Un cittadino si è accorto del “trucchetto” ed ha avvertito le autorità che hanno effettivamente riscontrato la pratica descritta.

Se per certi casi esiste almeno una riserva sul “non sapere di dover fare qualcosa o dichiarare qualcosa”, in questo caso la frode è quanto mai palese; il commerciante sapeva i suoi doveri ed ha evaso con un trucchetto collaudato oltre 800 mila euro nell’ultimo anno.

L’IMU è davvero incostituzionale?

 Probabilmente si. Anzi, incostituzionale è anche il vecchio ICI a quanto sembra. Era infatti solo questione di tempo che qualcuno, rileggendo la Costituzione Italiana, si soffermasse un attimo in più sull’articolo 53 che recita:

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività

Cosa vuol dire? Molto semplicemente la Costituzione Italiana dice che le tasse devono essere proporzionali alla capacità contributiva di un soggetto e sono soggette quindi ad un regime di progressione che non può prescindere dalla posizione sociale e dall’occupazione del contribuente.

Differenza tra mobilità e disoccupazione

 Con la crisi alle porte e la disoccupazione che cresce sempre più famiglie italiane si interessano alle forme di tutela dedicate a chi perde il posto di lavoro. Mentre fino a 3-4 anni fa’ sembrava impossibile che entrambi i coniugi di una famiglia si trovassero entrambi a casa nel giro di poco tempo, ora sappiamo che questo succede e non così poco di frequente. Per fortuna, oltre alla cassa integrazione, vi sono diverse tutele per chi si trova senza lavoro a dover comunque “mandare avanti” una famiglia, con l’affitto da pagare e magari i figli a carico.

Due sono le principali soluzioni per chi si trova senza lavoro; l’indennità di mobilità e l‘indennità di disoccupazione. La prima è dedicata ai lavoratori posti in mobilità a seguito dell’esaurimento della cassa integrazione straordinaria, oppure dopo il licenziamento per cessazione dell’attività dell’azienda. La mobilità garantisce notevoli agevolazioni a chi intende assumere la persona e per questo rappresenta anche un “biglietto da visita” notevole per la ricerca di un nuovo lavoro.

Come richiedere la pensione inps online

 La circolare n° 131 del 10/10/2011 ha comunicato le nuove modalità di presentazione della domanda per la pensione INPS; le richieste di pensioni di anzianità e vecchiaia, di assegni sociali e di invalidità e di pensioni di reversibilità dovranno pervenire all’Istituto esclusivamente per via telematica. Il termine ultimo per la conversione delle richieste da cartacee ad on-line è fissato al 31 Gennaio 2012 scorso, quindi al momento in cui scriviamo il portale internet è già predisposto per accogliere il 100% delle richieste.

Per accedere alla domanda on-line basta recarsi sul sito dell’istituto ed entrare nella sezione Servizi Online con il proprio PIN. Le difficoltà di conversione per una certa categoria di iscritti saranno notevoli e per questo l’istituto ha predisposto un numero verde che potrà aiutare nella procedura i meno pratici della rete.

Durata indennità di disoccupazione

 L’indennità di disoccupazione è un'”assicurazione” che interviene nel momento in cui si viene licenziati ed in altri casi isolati. A beneficiarne sono i lavoratori alle dipendenze di aziende che per motivi esterni sono stati costretti ai licenziamenti, oppure a quei lavoratori che hanno dato le proprie dimissioni per giusta causa. In caso di dimissioni per motivi personali o altro, l’indennità non viene concessa. Per beneficiare dell’indennità di disoccupazione bisogna necessariamente essere iscritti all’INPS da almeno 2 anni lavorativi.

Oltre i cinquanta anni di età la durata dell’indennità è di 12 mesi, mentre per gli altri dipendenti si parla di 8 mesi o 65 giorni nel caso dei lavoratori sospesi. Nel momento in cui il dipendente diventa titolare di una pensione oppure di una nuova retribuzione l’indennità cessa di essere emessa anche se non è trascorso il tempo minimo previsto.

Tasse introdotte nel decreto sulle semplificazioni fiscali

 L’aumento della pressione fiscale in Italia costringe a rivedere i conti nelle famiglie più numerose e con reddito più basso, ma visto che ci troviamo in tempi di crisi è quasi d’obbligo accettare (quasi) tutto quello che viene proposto, visto che le casse dello Stato necessitano di una revisione totale dopo anni di politiche sbagliate che ci sono quasi costate un default (non ancora del tutto scongiurato).

Con il decreto sulle semplificazioni fiscali si arriva a mettere mano anche ai conti deposito; questi sono generalmente di due tipi (liberi o vincolati) e rappresentano una semplicissima forma di investimento. La novità del Governo è in sostanza volta ad eliminare il tetto massimo dell’imposta sul conto deposito che ora è ferma a 1200 euro; ad esserne colpiti ovviamente sono i capitali più grandi che fino a questo momento beneficiavano di un tetto piuttosto ridotto.

Yacht ed evasione fiscale, 286 casi

 Controlli “a tappeto” sul territorio italiano per l’evasione fiscale; dopo che il Governo si è fatto carico tramite le parole di Passera di effettuare una stretta sotto questo punto di vista, le Fiamme Gialle arrivano finalmente ad indagare direttamente su un classico “all’italiana”; i beni di lusso che non ci si può permettere.

Come è possibile che senza avere i soldi necessari si possiedono beni di incredibile valore? Ville, terreni, auto di lusso e, ovviamente, lussuose barche. Solitamente queste vengono prese in leasing da aziende che evadono gran parte delle tasse e si arriva a casi limite in cui i soldi per pagare certi beni non sono mai entrati ma, evidentemente, sono usciti. Le contraddizioni in questo senso attirano l’attenzione della Guardia di Finanza, che negli ultimi giorni ha esaminato oltre 700 yacht in Puglia, evidenziando 286 casi sospetti (circa il 40% dei casi in esame).

Maradona deve solo 2 milioni di euro al fisco italiano

 Dopo le parole di Passera spese sull’evasione fiscale, il caso “Maradona” ci riporta alla dura e triste realtà; in Italia il 99% delle parole spese sono e restano chiacchiere. Solo la scorsa settimana questo era il clima quasi di “sfida” lanciato dal Ministro per lo Sviluppo Economico:

 E’ un tema che va risolto una situazione da aggiustare. Gli ultimi dati dicono che ci devono essere piu’ controllo e migliori norme, ma alla fine ci deve essere sanzione sociale. Certamente non puo’ essere piu’ considerata furbizia non pagare le tasse, non puo’ essere considerato accettabile che chi ha uno stile di vita di buon livello non abbia poi una sua quota di partecipazione agli oneri pubblici, non deve essere tollerato che chi puo’ contribuire in maniera adeguata non lo faccia

In sostanza la posizione di Passera si era dimostrata estremamente dura sia sotto il punto di vista delle sanzioni, sia sotto il punto di vista delle ripercussioni sulle persone che evadevano le tasse. Il danno causato in effetti ricade su un’intera nazione ed è giusto sotto un certo punto di vista “far pagare” chi sbaglia o chi vuole fare il furbo a spese di tutti.

Evasione fiscale in Italia, ecco i dati

 Sorpresa nelle dichiarazioni dei redditi degli Italiani; uno su due guadagna meno di 15000 euro con una contraddizione incredibile tra quanto viene dichiarato dagli imprenditori rispetto ai dipendenti, con questi ultimi che superano i primi (secondo i dati).

Il 93.2% delle imposte è versato da pensionati e lavoratori ed il 14% dei contribuenti paga il 53% delle imposte. I “ricchi” praticamente non esistono (sono veramente pochi, per essere un Paese così benestante…) e gli imprenditori teoricamente sono sul lastrico. Inutile dire cosa emerge da questi dati; l’Italia è il paese dei furbi.

Passera contro l’evasione fiscale

 Passera si scatena contro l’evasione fiscale. Il Ministro per lo Sviluppo Economico non si risparmia ed attacca duramente chi non adempie ai propri doveri di buon cittadino:

E’ un tema che va risolto una situazione da aggiustare. Gli ultimi dati dicono che ci devono essere piu’ controllo e migliori norme, ma alla fine ci deve essere sanzione sociale. Certamente non puo’ essere piu’ considerata furbizia non pagare le tasse, non puo’ essere considerato accettabile che chi ha uno stile di vita di buon livello non abbia poi una sua quota di partecipazione agli oneri pubblici, non deve essere tollerato che chi puo’ contribuire in maniera adeguata non lo faccia

Riforma del lavoro del Governo Monti

 La discussione del Governo, dopo le Manovre Finanziarie che hanno “salvato” l’Italia e ridotto lo spread arrivando praticamente a dimezzarlo, si incentra sulle riforme necessarie al mondo del lavoro. L’ipotesi che l’Italia possa riprendersi senza mettere mano alla disastrosa situazione dei lavoratori italiani è fuori discussione; è necessario rivedere profondamente il legame tra datore di lavoro e dipendente perchè le soluzioni di oggi non sono più sostenibili come in passato.

Al Governo toccheranno decisioni difficili e coraggiose, che non piaceranno a nessuno; è tuttavia necessario adeguare il mercato del lavoro ma sopratutto l’accesso al credito, sia per le imprese che per i nuovi lavoratori “precari a vita“.

Proposta sulle Tasse Ambientali

 Insieme alla crisi economica che ha portato “inevitabilmente” ad aumentare la pressione fiscale, corre parallelamente un altra crisi, quella ambientale. Da diversi anni ormai il dibattito è al centro dell’attenzione; il livello di inquinamento dell’uomo potrebbe essere insostenibile per l’ambiente nel lungo termine (ma neanche troppo lungo) e per questo motivo che il settore delle rinnovabili è tra il più discusso in Borsa per gli anni che verranno.

La scommessa di ridurre l’impatto sull’ambiente nasce come una questione morale, ma visti i tempi che corrono il Governo sta pensando di unire l’utile al necessario; se da un lato ridurre le emissioni è utile per preservare il benessere del pianeta (e dei suoi abitanti) dall’altro è necessario incrementare le entrate dello Stato per far fronte al periodo difficile che stiamo attraversando.