Spending Review approvato dal Consiglio dei Ministri

 Mario Monti scatenato difende il suo operato parlando dello spending review, ancora al vaglio della stampa che prova a capire le novità introdotte. La pressione fiscale, secondo il Premier, è dovuta in parte anche alle responsabilità del passato (e non si può certo dire il contrario, dato che questi sono gli effetti di bilanci errati protratti per anni) e il punto cardine su cui lavorare resta l’evasione fiscale. Nel momento in cui tutti pagheranno le tasse infatti la pressione sarà destinata a scendere sensibilmente, anche se quel momento sembra allontanarsi invece che avvicinarsi nonostante il lavoro sui conti pubblici è in corso già da mesi.

Monti annuncia anche che per diminuire le tasse “è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell’indipendenza della politica non è garantita” e ci si aspetta quindi che la prossima mossa del Governo sarà proprio orientata verso gli enti pubblici, dove dovrà essere garantita la trasparenza di cui parla lo stesso Monti.

Il decreto semplificazioni fiscali diventa legge

 Il decreto semplificazioni fiscali è diventato legge a pochi giorni dalla sua scadenza, con novità e modifiche dell’ultimo minuto; tra i punti più importanti c’è la cancellazione della tassazione IRPEF sulle borse di studio di valore superiore agli 11.500 euro. L’intervento del Ministro dell’Istruzione Profumo è stato tempestivo; nel momento in cui i dottorandi e gli specializzandi sono scesi in Piazza alla notizia, la sua posizione contro il Governo è stata ferma e decisa ed ha portato ad un risultato positivo che farà tirare un sospiro di sollievo a tutti.

Per quanto riguarda le frequenze radiotelevisive, viene annullato il “beauty contest“, cioè l’assegnazione gratuita senza gara ma per “titoli” delle frequenze. Le frequenze liberate con il passaggio al digitale vengono quindi valorizzate e tra 4 mesi verranno messe all’asta con nuove regole precise che regolamentano la disciplina.

Taglia sugli evasori fiscali, premio per chi li denuncia

 Il decreto liberalizzazioni bis al vaglio dell’esecutivo potrebbe riservare sorprese al limite della comprensione e le polemiche non tardano ad arrivare. Sappiamo quanto il Governo attuale voglia puntare sull’evasione fiscale (anche se la critica di fondo resta invariata, visto che la pressione aumenta sugli evasori minori e sulle fasce più deboli) e per questo è lecito attendersi nuovi decreti che punteranno ad intensificare i controlli li dove è possibile.

Dopo la bizzarra idea di tenere traccia delle bollette telefoniche degli italiani per cercare gli evasori, arriva ora una proposta da “Far West”, con vere e proprie taglie sulla testa degli evasori fiscali che potranno essere “ricercati” dai cittadini comuni.

Modello Unico 2012 da 110 pagine

 Il contribuente italiano ha davanti a se una dichiarazione dei redditi decisamente difficile; la pressione fiscale è ormai arrivata a livelli insostenibili ed a complicare il quadro si hanno 110 pagine da compilare per il Modello Unico 2012 piene di elementi nuovi che porteranno l’incidenza delle tasse al 45% dello stipendio dei contribuenti.

L’esagerato livello raggiunto non sfugge all’attenzione della stampa internazionale ed in particolare il Presidente della BCE Mario Draghi commenta così quando si parla di tasse:

il consolidamento dei bilanci basato sull’aumento della tasse è recessivo

Il commento del numero uno della Banca Centrale Europea richiama strettamente la linea di pensiero espressa dalla Corte dei Conti solo qualche giorno fa’, quando la pressione fiscale dell’Italia è stata definita “fuori linea dal confronto Europeo”.

Il Governo Monti ha fallito?

 Secondo l’IDV, sicuramente si e motiva così, tramite il responsabile lavoro e welfare Maurizio Zipponi, il suo verdetto:

La fallimentare politica del governo Monti viene confermata impietosamente dai dati sui salari diffusi oggi dall’Ocse. L’Italia e’ in recessione e le tasse e le controriforme introdotte da questo esecutivo non ci stanno portando da nessuna parte. E’ evidente che l’unico modo per rilanciare la crescita e’ quello di dare piu’ potere d’acquisto alle famiglie. Il governo dei professori e’ in crisi perche’ ha pensato solo a fare cassa sui piu’ deboli senza attuare le riforme strutturali di cui il nostro Paese aveva bisogno. Invece di perdere tempo con l’articolo 18, Monti dovrebbe applicare gli strumenti che le scuole economiche suggeriscono in casi di questo genere, rinnovando i contratti nazionali ai lavoratori pubblici, riducendo al 20 per cento l’aliquota Irpef sui salari e abbassando il costo del lavoro per quelle imprese che assumono a tempo indeterminato. L’esecutivo dovrebbe poi intervenire con forza anche sui grandi patrimoni, sulla speculazione finanziaria e sulle banche, riportandole finalmente al servizio dell’economia reale. 

Conto pensionati a zero spese

 La lotta al contante avviata con il decreto salva-Italia aggiunge un altro tassello alla vita di tutti i giorni di 850 mila pensionati. Il conto corrente a zero spese pensato per le fasce di italiani in difficoltà include i nuclei familiari con Isee inferiore a 7.500 euro ed è presente anche una variante per i pensionati fino a 1.500 euro al mese.

Il “Grande Fratello” necessita di controllare le transizioni monetarie e per questo ha praticamente costretto l’apertura di un conto corrente anche a chi non ne ha mai sentito il bisogno, per poter controllare direttamente tutte le transizioni dei cittadini. La lotta all’evasione fiscale richiede anche questo e dopo la proposta assurda sul conteggio delle bollette telefoniche è possibile che dovremo aspettarci in futuro provvedimenti ben peggiori.

Italiani sotto stretto controllo del fisco

 Il Grande Fratello potrebbe diventare una terribile realtà; l’andamento difficile dei conti italiani sembra costringere il Fisco ad una stretta epocale che potrebbe alla lunga far scattare delle vere e proprie rivolte. Per assurdo sta succedendo quello che molti film di fantascienza ipotizzavano anni fa’; il fisco vuole controllare tutto e tutti, senza più fermarsi alle imprese ed esercizi commerciali ma entrando direttamente nella vita privata delle persone. Le scelte fatte ed in cantiere mirano a trovare i “furbi” come quelli che sfruttano invalidità inesistenti per percepire pensioni o simili, ma fino a che punto sarà tollerato dai cittadini?

Già solamente quello che si diceva pochi giorni fa’ sulle chiamate telefoniche è un’esagerazione; controllare il traffico telefonico e stimare se l’utente può permetterselo o meno vuol dire in effetti entrare nella vita delle persone ed il passo da qui ad aspetti più privati della vita è brevissimo.

Fisco, proposto l’IMU BIS?

 Probabilmente è solo una bufala, che il Governo si prepara a smentire, ma la notizia che potrebbe essere introdotto l’IMU bis è talmente credibile che ha già scatenato le polemiche. Dopo la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa e dopo aver definito l’entità  (quasi definitiva) e le modalità di pagamento della nuova tassa che andrà nelle casse dei Comuni, si torna a guardare al futuro, sempre più difficile, degli italiani.

La vera discussione non è però sull’eventuale introduzione di una nuova tassa (che se non sarà sulla casa, sarà su qualcos’altro) ma più che altro si concentra su quanto ora è certo; il pagamento dell’IMU. Da più parti si chiede infatti una revisione dell’odiata tassa sugli immobili, anche per via del fatto che le agevolazioni per chi ha situazioni particolari sono venute a meno e si rischia di gettare legna sul fuoco aggravando la posizione di intere famiglie.

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Telefoni sotto controllo del fisco

 Il fisco controllerà i telefoni degli Italiani? Si. Questa è l’ultima novità in fatto di evasione fiscale e tutto sommato l’idea non è male. Detta cosi potrebbe sembrare che l’Agenzia delle Entrate abbia deciso di ascoltare le chiamate degli italiani per cercare informazioni utili a trovare gli evasori, mentre invece si tratta di tutt’altro rispetto ad una violazione della privacy.

In tempi di crisi e di “stretta” sui consumi, una valutazione sui costi accessori delle famiglie italiane può aiutare il fisco a capire chi può permettersi il “lusso” di lunghe chiamate a pagamento e chi invece sbriga le faccende alla cornetta in maniera spedita.

L’agenzia delle Entrate ha spiegato che le utenze telefoniche dell’area business e dell’area domestica dovranno essere comunicate dagli operatori telefonici al fisco. Ma anche se le telefonate non vengono ascoltate e quindi non c’è una violazione della privacy in senso stretto, è giusto che il fisco abbia la possibilità di “farci i conti in tasca”? Per molti ovviamente no e la polemica non tarda a scoppiare sul web dove i commenti ancora una volta giudicano il provvedimento non all’altezza della situazione ed ai danni invece delle famiglie italiane, che si sentono sempre di più il “fiato sul collo”.

Evasione fiscale per 17.5 milioni di euro

 Tanto è costata allo Stato Italiano la maxi-frode scoperta dalla Guardia di Finanza messa a punto da Luciano Grasso. Tramite tredici aziende collegate tra di loro, tutte di proprietà dell’imprenditori, quest’ultimo è riuscito ad evadere completamente il fisco alzando un giro di 50 milioni di fatture false. L’iva evasa ammonta a 5.8 milioni di euro e la zona si estende tra Alessandria, Cuneo ed Asti. Il tribunale ha disposto la confisca di 780 mila euro (di cui buona parte provenienti da Montecarlo) oltre che di beni mobili ed immobili.

L’ennesimo caso agli onori della cronaca per quanto riguarda l’evasione fiscale, ha ancora una volta dell’incredibile; vi erano infatti aziende che evadevano al 100% il fisco, non presentando alcuna dichiarazione e risultando quindi completamente “invisibili” presso l’Agenzia delle Entrate. L’incredibile giro di soldi sposta ancora una volta il dibattito sull’evasione fiscale; quanto è giusto prendersela con i piccoli evasori, quando un caso simile rispecchia almeno 50 piccoli imprenditori? Sicuramente a qualsiasi livello, evadere le tasse è sbagliato. Certo è anche che l’attenzione della Guardia di Finanza deve sicuramente concentrarsi nella ricerca di questi “casi limite” per girare immediatamente la situazione.

Aliquota IMU incerta da pagare in due o tre rate

 Il Governo si sta dimostrando sempre più impreparato sull’IMU, anche se buona parte dei contribuenti sembra non accorgersene; la nuova imposta che andrà a sostituire l’ICI (ed in parte l’IRPEF) sembra aver chiarito solo un aspetto tra i tanti che preoccupano le famiglie italiane; la rateizzazione.

L’IMU potrà essere versato in due rate (con acconto a giugno e saldo a dicembre) oppure in tre rate (con un versamento intermedio a settembre, voluto dal PDL). La domanda sorge spontanea; perchè non si può versare l’IMU in una soluzione? Per il semplice motivo che Giugno è ormai prossimo (ricordiamo che la scadenza è il 18 giugno) e nè il Governo nè i Comuni hanno deciso quali saranno le aliquote definitive e si riservano il diritto di poterle cambiare “in corsa”, anche dopo che la prima rata sarà versata.

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Consiglio dei Ministri approva legge Delega

 Il Consiglio dei Ministri vara il documento della delega fiscale ed il Governo Monti fa’ un altro passo avanti nella sua strada verso la ripresa economica. Con oggi si può dire che si chiude un porta nella storia del Governo Tecnico, guidato da una delle persone più in vista del Globo, e si apre un portone che spalanca i battenti proprio sulla crescita.

Il Premier garantisce che la pressione fiscale non cambierà (difficile a credersi, ma questo è stato detto) mentre quello che si è discusso fino ad oggi entrerà pienamente in vigore entro l’anno prossimo, con la diffusione delle norme attuative. Il capitolo più interessante di tutto il documento riguarda sicuramente la lotta all’evasione; la stretta è necessaria per risanare un Paese disastrato dai “furbetti” di turno, anche se la preoccupazione è che ancora una volta il Governo (e l’Agenzia delle Entrate) se la prenderà con le persone sbagliate, condannando i piccoli evasori (che pur sbagliando, rappresentano il male minore del Paese) e continuando ad ammettere storie incredibili come quelle di Maradona (a cui sono stati scontati milioni e milioni di euro di tasse e mora) oppure di Unicredit (stesso discorso) ma anche di Valentino Rossi e  Simona Ventura.

Tassa sulle borse di studio, la rivolta dei camici bianchi

 Dopo le proposte più assurde scartate, come la tassa sugli SMS, la tassa sul cibo spazzatura ed altre ancora, il Governo supera se stesso andando a colpire ancora una volta chi è già in difficoltà. Mentre con un provvedimento (forse finto?) come quello sugli SMS ricadrebbe praticamente su tutti gli Italiani ed invece quello sul cibo spazzatura potrebbe perfino incentivare la buona cucina nostrana con relativamente pochi costi in più, quello sulle borse di studio andrebbe a colpire una classe degli italiani già “arrabbiati” da anni.

I tagli della Gelmini del precedente Governo avevano fatto infuriare tutti gli studenti di tutti gli Atenei italiani tanto che lo stop delle lezioni era stato totale e la protesta diffusa ovunque. Quello che viene discusso in questi giorni invece colpisce una nicchia particolare di studenti, che tra oggi e domani si faranno sentire in tutta Italia, anche se i numeri non saranno (purtroppo) altissimi. I giovani medici scendono in Piazza contro la tassa sulle borse di studio sui dottorati, sui corsi di specializzazione e sugli assegni di ricerca.

Novità sull’IMU

 Il dibattito si infiamma ed invece di chiarire i punti ci sono sempre più dubbi su quanto e come l’IMU peserà sulle famiglie italiane. Tante sono le novità di cui si discute ogni giorno, ma la questione principale è sempre e solo una, ancora senza soluzione; l’IMU è “giusto”? Sarà sostenibile per i casi limite che la crisi economica ha creato sul suolo italiano? Difficile a dirsi.

Mentre Alfano parla di graduare l‘IMU per andare incontro ai casi limite di cui sopra (chi è riuscito a comprare casa ad esempio ma è rimasto senza lavoro, oppure chi l’ha ereditata e si trova in una posizione contributiva debole) mentre Bersani ribatte con la vecchia proposta di un’IMU più leggero ed una tassa sui grandi patrimoni immobiliari (che non risolve comunque la questione). Poi novità anche sugli anziani, che non avranno alcuno sconto probabilmente per le case lasciate vuote dopo i ricoveri in ospizio per evitare che tutto finisca come sempre “all’italiana” con i soliti furbetti che se ne approfittano.

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