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Scompare l’esenzione Iva per il risparmio gestito

Una novità davvero importante sul versante tributario: è questa la sintesi dell’ultimo provvedimento adottato nei confronti delle gestioni individuali dei portafogli finanziari, i quali non potranno più beneficiare come in passato dell’esenzione dall’applicazione dell’Iva (Imposta sul Valore Aggiunto). Si tratta di una innovazione di rilievo e che riguarda nel suo complesso l’intero mondo del risparmio gestito. La misura è stata sancita dall’ultima versione della cosiddetta Legge di Stabilità, con un apposito emendamento che ha di fatto riscritto in maniera completa la parte fiscale del provvedimento stesso. Come si spiega una decisione del genere?

Anzitutto, bisogna specificare come i due relatori sono Renato Brunetta (Popolo della Libertà), ex ministro della Pubblica Amministrazione, e Pierpaolo Baretta (Partito Democratico). La modifica non è certo di poco conto, anzi dovrebbe consentire di ottenere un gettito davvero interessante, vale a dire circa sessantasette milioni di euro ogni anno, come è stato calcolato in via ufficiale: c’è però una eccezione da considerare, ovvero la scelta delle società di gestione e degli istituti di credito di cedere ai clienti i titoli in maniera singola, al fine di scongiurare questo rincaro fiscale. In effetti, smontando le gestioni e vendendo i vari prodotti si mantiene l’esenzione dall’Iva.

La tassa a cui si sta facendo riferimento, inoltre, viene applicata direttamente sulla commissione che l’istituto di credito o l’intermediario finanziario riescono a incassare dal cliente per ottenere la gestione dei patrimoni. L’emendamento in questione non rappresenta un fulmine a ciel sereno, anzi lo si attendeva da diversi giorni: ora la Commissione Bilancio della Camera ne ha sancito l’introduzione, cercando di recuperare denaro nei prossimi anni, a partire dai 4,5 miliardi di euro previsti per il 2013 (altri 6,7 miliardi si riferiscono invece al 2014). Allo stesso tempo, si provvederà a ridurre di un punto percentuale le aliquote Irpef dei primi due scaglioni. Un ulteriore recupero, infine, sarà quello relativo al gasolio tassato.