Con il Fisco americano non si scherza. Lo sa bene Wegelin & Company, l’istituto di credito più antico della Svizzera (il tredicesimo in tutto il mondo, essendo stato fondato nel 1741), visto che sarà costretto a pagare una multa da ben settantaquattro milioni di dollari. Che cosa è successo di preciso? Il versamento della sanzione dovrà avvenire nei confronti del governo di Washington, visto che la banca elvetica ha violato la normativa fiscale della prima economia mondiale. Volendo essere ancora più precisi, si sta parlando della prima sentenza di rilevanza penale che viene disposta nei confronti di un gruppo bancario di nazionalità straniera.
La multa in questione è stata stabilita dopo che a inizio anno l’istituto di San Gallo ha ammesso la propria colpevolezza. In pratica, esso ha ignorato in modo consapevole l’evasione fiscale che è stata commessa con tutta probabilità da un centinaio di clienti americani. La sanzione di cui si sta parlando non è altro che il risultato del patteggiamento tra la banca svizzera e le autorità federali a stelle e strisce, come deciso in modo perentorio dal giudice distrettuale Jed Rakoff. Questo patteggiamento prevede diversi acconti.
Anzitutto, c’è una multa penale da ventidue milioni di dollari, somma di denaro a cui bisogna aggiungere i quasi sedici milioni relativi al risarcimento delle commissioni che sono state incassate sui conti non dichiarati dei clienti statunitensi. In aggiunta, occorre ricordare anche i venti milioni di dollari che riguardano tutte le tasse che sono state evase da questi contribuenti a causa della condotta non corretta della banca. Come se non bastasse, poi, vi sono perfino 16,2 milioni di dollari per quel che concerne un’azione civile, separata ma pur sempre collegata a questi eventi fiscali. La notizia ha destato qualche clamore per il fatto che le pratiche di cui si occupa Wegelin & Company sono di competenza della legge elvetica.