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Le trattative fiscali tra Germania e Svizzera potrebbero ripartire

Se n’è parlato molto nei mesi scorsi, fino ad arrivare a una situazione molto tesa che ha fatto immediatamente pensare a un fallimento delle trattative: ora che le acque si sono calmate, l’accordo fiscale tra la Germania e la Svizzera sembra pronto a ripartire nella sua fase di discussione (vedi anche Scudo fiscale Germania-Svizzera rinviato. Possibili ripercussioni sull’Italia?). Che cosa fa indurre maggiormente all’ottimismo? Nel dettaglio, i punti di contatto, come è noto, riguardano lo scambio automatico delle informazioni, mentre non c’è la stessa sintonia per quel che concerne l’evasione fiscale che ha caratterizzato gli anni passati.

Come ha spiegato Guido Westerwelle, ministro tedesco degli Esteri, il secondo tentativo tra Berlino e Berna può essere avviato, visto che è soprattutto la Germania a voler regolare i propri conti con il passato. Anche Didier Burkhalter, omologo elvetico, ha espresso la medesima disponibilità da tale punto di vista, ma un conto sono le parole e le intenzioni e un altro i fatti concreti. Ora bisognerà capire quanto ampi siano i margini della manovra fiscale a cui si sta facendo riferimento, ma non si potrà non tenere conto dei progressi che sono stati fatti in questo ambito soprattutto per quel che concerne l’Unione Europea.

Lo stesso Westerwelle ha individuato nei socialdemocratici, nei Verdi e nell’estrema sinistra i principali responsabili del fallimento delle trattative, ma a partire dal prossimo autunno questo non sarà più un ostacolo, ma una mossa tipica da campagna elettorale. Meno ottimista è Wolfgang Schäuble, il quale ritiene da tempo impossibile per qualsiasi Stato modificare in maniera retroattiva le leggi e abolire il discusso segreto bancario, ragione per cui si potrà guardare solamente al futuro. Molto dipenderà dai buoni propositi dei due governi, in particolare quello svizzero, visto che è proprio nella Confederazione elvetica che il segreto bancario continua a resistere strenuamente, nonostante i paradisi fiscali stiano rivedendo da qualche tempo a questa parte questa tendenza.