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Italia-Svizzera, nuove riunioni per l’accordo fiscale

Dopo l’accordo tra Italia e Svizzera sui capitali oltrefrontiera, i due paesi sono ancora protagonisti di contatti molto stretti: in effetti, la prossima settimana sarà decisiva per una serie di riunioni tecniche che vedranno coinvolto il gruppo di lavoro italo-svizzero, con l’obiettivo ambizioso di arrivare quanto prima a una intesa tributaria di ampio respiro. Come ha voluto precisare in modo opportuno una fonte del nostro governo, l’impegno che si sta profondendo è davvero ingente, dunque ci possono essere delle aspettative molto interessanti per quel che concerne le riunioni citate in precedenza.

Tra l’altro, non bisogna dimenticare che il nostro paese è molto attivo in questo momento da tale punto di vista, come si è avuto modo di vedere analizzando i motivi dell’alleanza fiscale tra Italia e Germania. Le ultime precisazioni, inoltre, non sono altro che la conferma che le trattative sul pacchetto fiscale in questione sono ormai giunte a un punto piuttosto interessante; volendo essere ancora più precisi, le riunioni di lavoro verteranno sulla imposizione fiscale relativa ai capitali italiani di natura ignota al Fisco e che sono detenuti negli istituti di credito presenti in territorio svizzero.

Una accelerazione da questo punto di vista è più che mai necessaria, con il ritmo tenuto fino allo scorso mese di settembre che ha previsto un incontro al mese per la precisione. Impressiona soprattutto l’importo complessivo raggiunto dai conti italiani ignoti che si trovano nelle banche elvetiche, vale a dire una cifra compresa tra i 120 e i 150 miliardi di euro, un problema di non poco conto tendendo in considerazione il periodo economico che si sta affrontando. In particolare, Roma e Berna stanno convenendo sulla definizione di una apposita aliquota una tantum e di un’altra ancora che dovrà essere mantenuta a regime: il risultato finale prevede la gestione di questo fondamentale “tesoretto”, denaro che dovrebbe tornare utile per sanare il debito pubblico.