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Tassa sul contante? Boicottiamo le banche!

Il consumatore accorto, che vuole risparmiare, e che premia le buone prassi altrui, di norma premia chi vende beni e servizi che, a parità di qualità, vengono offerti al prezzo più basso. Questo deve chiaramente valere anche e soprattutto quando si parla di banche; se l’Istituto di credito dove abbiamo aperto il conto corrente inizia ad introdurre costi, oneri, spese e balzelli di ogni tipo, allora è il caso che si inizi a pensare non solo di cambiare conto corrente, ma anche di cambiare banca. Nelle ultime settimane ha destato scalpore la scelta di molte banche, per alcune tipologie di conti correnti, di applicare una commissione, da 1 a 3 euro, su ogni singola operazione di prelievo effettuata presso lo sportello con operatore. Unanime è stata la “condanna” delle Associazioni dei Consumatori, le quali sono insorte bollando una scelta del genere sia come una pratica commerciale scorretta, sia discriminatoria nei confronti di fasce di correntisti più “deboli” come gli anziani.

Il Comitato Casper, contro le speculazioni ed il risparmio, che ha bollato la nuova commissione come la “tassa sul contante”, ha intanto invitato apertamente i cittadini a boicottare proprio questi istituti di credito che fanno pagare questi costi alquanto discutibili ed ingiusti. In che modo? E’ molto semplice! Basta andare a chiudere il conto corrente e cambiare banca scegliendone una che questi costi non li chiede. 

Secondo Casper, di cui fanno parte l’Unione Nazionale Consumatori, Adoc, Movimento Difesa del Cittadino e Codacons, la tassa sul contante è una misura a dir poco da Medioevo visto che porta il cittadino a pagare per disporre del proprio denaro. Per fortuna proprio Casper fa presente come non tutte le banche abbiano deciso di introdurre questo nuovo balzello, ragion per cui è bene verificare. Se la “tassa” non c’è, come non detto, altrimenti Casper invita apertamente al boicottaggio.