Tremonti: abbassiamo le tasse e portiamole al 30%

Dal 52% al 60%, la tassazione societaria italiana è la più alta in Europa, dove è invece costante la tendenza al ribasso, prevedibile intorno al 30%. Tutti in Italia ci lamentiamo che i costi di beni e servizi siano tra i più cari d’Europa, ma questa é una ovvia conseguenza del Paese dove c’è la più alta tassazione alle imprese, é “normale” ci siano anche i costi più alti. In Italia la tassazione è diretta ed indiretta, spalmata in decine e decine di voci ed é difficile anche il sole elencarle.

Oggi siamo di fronte a un meccanismo che non sta in piedi, peggio che irresponsabile. Un sistema nel quale i poveri delle regioni ricche finanziano i ricchi delle regioni povere – ha sottolineato Tremonti-. Non è più la politica che viene prima dei numeri. Ma sono i numeri che in specie vengono prima della politica. Ed i numeri della finanza pubblica non lasciano grandi spazi di manovra. Prima della crisi, l’Europa era un continente geografico, aveva un mercato comune ma non aveva una governance comune. Dopo la crisi, si sta configurando in Europa una nuova architettura non solo economica, ma anche politica. Prima di disegnare, con la riforma, la nuova struttura del nostro sistema fiscale e’ necessario avere una idea precisa, la piu’ precisa possibile, sulle risorse finanziarie disponibili e/o mobilizzabili per la riforma.

Tremonti: quattro gruppi di studio per taglio tasse

Giulio Tremonti propone quattro gruppi di lavoro, ciascuno dei quali con un obiettivo specifico assegnato per realizzare un’idea precisa, la più precisa possibile, sulle risorse finanziarie disponibili e mobilizzabili per la riforma. Tremonti ha così comunicato le intenzioni sulla riforma fiscale, con una lettera inviata ai sindacati e alle imprese che partecipano al tavolo sulla riforma. Le macro-aree che saranno assegnate ai team saranno: bilancio pubblico e patrimonio pubblico; economia non osservata; erosione fiscale; sovrapposizione tra Stato fiscale e Stato sociale. Ciascuna squadra avrà inoltre un proprio leader: Piero Giarda (Università Cattolica), Enrico Giovannini (Istat) coordinerà invece l’analisi sull’impatto dell’economia non osservata sui flussi finanziari; il gruppo presieduto da Vieri Ceriani di bankitalia si occuperà dell’erosione fiscale; infine, Mauro Marè valuterà la sovrapposizione, spesso irrazionale, che nei decenni passati si è stratificata, tra Stato fiscale e Stato sociale.

Usa: taglio tasse a imprese che assumono

Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti a luglio si é attestato al 9,5%, invariato rispetto a giugno. I dati sono stati diffusi dal U.S. Bureau of Labor Statistics. Leggeremente migliore delle stime (9,6%), il risultato non é comunque confortante. Sempre a luglio negli Usa sono stati persi 131mila posti di lavoro nei settori non agricoli, quasi il doppio rispetto alle attese (73mila). Solo il settore privato ha registrato un miglioramento: gli occupati sono aumentati di 71mila unità. Nella prima settimana di 7 agosto le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a quota 484 mila contro le 482 mila della settimana precedente. Obama ha quindi pensato di dare un taglio tasse alle imprese che assumono. Lo rende noto il dipartimento Usa del Lavoro. L’aumento in questo caso è superiore alle attese degli analisti che prevedevano un calo a quota 465 mila e il dato è il più alto dalla metà dello scorso febbraio.

Berlusconi sulle tasse: per ora niente tagli

L’attuale situazione di crisi non permette nessuna possibilita’ di riduzione delle imposte’, ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi -. La situazione attuale del debito pubblico comportera’, solo di interessi, una spesa di 8 miliardi di euro all’anno. In questa situazione e’ fuori discussione poter pensare a un taglio delle imposte.

E sempre in questo contesto, secondo Berlusconi, e’ da prevedere tempi lunghi anche per la riforma fiscale.

Chi quindi sperava di pagare meno dovrà pazientare. Nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, Berlusconi ha negato che nel futuro del governo ci sia un taglio delle tasse e ha scatenato la reazione dell’opposizione che accusa il premier di non mantenere le promesse e di essere irresponsabile.