Cedolare secca affitti: favorisce solo i proprietari con redditi alti

La cedolare secca sugli affitti messa a punto dall’attuale Governo in carica andrà a favorire solamente i proprietari di immobili che hanno dei redditi alti. Ad affermarlo è il Sunia, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, sottolineando in particolare come la manovra economica e finanziaria dell’Esecutivo non contenga, sui consumi connessi all’abitazione, sul fisco, ma anche sulla tematica abitativa, alcuna norma che possa avere un’incidenza positiva e rilevante. Innanzitutto, il Sindacato degli Inquilini e degli Assegnatari mette in risalto come con la manovra economica e finanziaria permanga il taglio al fondo sociale, così come mancano i provvedimenti per la tracciabilità dei canoni di locazione, e le detrazioni fiscali a favore degli inquilini che possano contribuire a creare quel sano conflitto di interessi tale da far emergere le tante locazioni in nero. Per il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari la cedolare secca sugli affitti, così come è stata messa a punto dal Governo, è solo a conti fatti un’operazione mediatica che non apporterà nulla di significativo nella lotta all’evasione fiscale, ed anzi contribuirà a generare ulteriori incertezze e confusione nel mercato delle locazioni.

Unico 2009: il riallineamento delle operazioni straordinarie

Il riallineamento delle divergenze di valore sorte dalle operazioni straordinarie (vale a dire i conferimenti, le fusioni e le scissioni societarie) è una delle opzioni presenti nel Modello Unico 2009. Non si tratta, in questo senso, di rifarsi semplicemente alle disposizioni del Tuir, il quale prevede il riconoscimento delle differenze da immobilizzazioni materiali e immateriali attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva a scaglioni (12%, 14% e 16%), ma anche di un metodo alternativo, soprattutto per quel che riguarda le immobilizzazioni immateriali. Le soluzioni possibili sono tre: non effettuare l’allineamento, operare quest’ultimo in base al decreto 185/08, oppure secondo le disposizioni del Tuir. Analizzando una per una queste soluzioni, è possibile andarne a esaminare pregi e difetti. Anzitutto, se si prende a riferimento il Tuir, i benefici fiscali derivano dai maggiori ammortamenti e l’imposta sostitutiva andrà versata in tre rate, con l’applicazione di interessi del 2,5% sulle ultime due.