I discutibili accordi dell’Austria con i paradisi fiscali

In Austria si sta discutendo, e non poco, di argomenti tributari. Nello specifico, il paese in questione deve fare i conti con gli accordi separati che ha stretto e concluso con diversi paradisi fiscali: queste intese relative alle informazioni bancarie non piacciono all’Unione Europea, in quanto vengono considerate rischiose per la lotta comunitaria all’evasione. Per quale motivo esiste una simile avversione nei confronti della politica fiscale in questione? Anzitutto, il governo di Vienna è stato richiamato in via ufficiale per aver assunto un comportamento ritenuto sleale, tanto è vero che potrebbe diventare una realtà concreta la procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.

Tobin Tax: la presa di posizione del commissario Semeta

Una tassa europea sulle transazioni finanziarie: è questo l’intento dell’Unione Europea, la quale vorrebbe presentare una proposta formale entro la fine di settembre o al massimo nei primi giorni di ottobre, così come ha spiegato chiaramente Aldirgas Semeta, commissario europeo per la Fiscalità. Lo stesso Semeta si è rifiutato anche di aggiungere un ulteriore elemento di stress per quel che riguarda i mercati finanziari. Il tributo in questione, meglio conosciuto come Tobin Tax, ha ricevuto diverse critiche, in particolare quelle di Jean-Claude Trichet, numero uno della Banca Centrale Europea, e di molti altri responsabili comunitari, a causa della possibile fuga di capitali visto che il momento finanziario che sta attraverso l’Ue stessa. La formula decisa in questa occasione, comunque, dovrebbe scongiurare qualsiasi tipo di delocalizzazione delle transazioni in altri centri finanziari, il rischio che viene avvertito come più probabile da questo punto di vista.

Russia e Ue perfezionano le intese sulle dogane

L’Unione Europea e la Russia non sono mai state così vicine come in questo momento, almeno dal punto di vista delle disposizioni doganali: in effetti, le due parti hanno intenzione di rendere più semplici gli scambi, oltre che di offrire una garanzia sicura nell’ambito della lotta alle frodi fiscali. Il piano in questione, dunque, è molto articolato ed è stato illustrato a Mosca da Algirdas Semeta, il commissario europeo alla fiscalità e all’Unione Doganale. Come verrà a strutturarsi di preciso l’intero progetto? La scelta della Federazione russa non è casuale, visto che si tratta del terzo partner commerciale di tutta l’Ue, immediatamente dopo la Cina e gli Stati Uniti; gli scambi, pertanto, sono davvero significativi e sono aumentati in maniera esponenziale da due anni a questa parte.

La Commissione Europea vuole revisionare il sistema dell’Iva

L’Imposta sul Valore Aggiunto è il tributo su cui l’Unione Europea intende concentrarsi con maggiore attenzione: il rafforzamento e il miglioramento del sistema in questione sono infatti i due punti all’ordine del giorno della consultazione pubblica avviata dalla Commissione Europea, un’indagine che vuole essere aperta a qualsiasi tipo di soggetto. Quello che viene richiesto alle parti coinvolte è semplicemente di esprimere un parere e una valutazione sulla proposta. Come è stato spiegato da Algirdas Semeta, commissario per la fiscalità e l’Unione Doganale, l’Iva viene riscossa dalle imprese e rappresenta senza dubbio una delle entrate principali per gli stati membri; quindi, un giudizio più ampio possibile può essere in grado di far funzionare al meglio il sistema. Il prossimo 31 marzo sarà dunque il termine ultimo per far conoscere il parere citato in precedenza: sarà poi un esplicito compito della Commissione comprendere in che direzione spostare la riforma del sistema dell’Iva, puntando però su tre precisi concetti, la stabilità, la solidità e l’efficacia.

Expo di Shanghai: Cina ed Ue intensificano i rapporti doganali

L’incontro internazionale che si sta attualmente svolgendo a Shanghai, in Cina, fa parte integrante dell’Esposizione Universale che sta caratterizzando la più popolosa città dell’ex Impero Celeste: al centro dei dibattiti, tra le altre questioni, sono stati inseriti argomenti di stretta attualità riguardanti gli scambi commerciali e gli aspetti fiscali ad essi collegati. L’intento principale dei negoziati è proprio quello di intensificare questi flussi, in modo da offrire una adeguata protezione ai cittadini; in particolare, la conferenza in questione si sta soffermando sui rapporti che contraddistinguono la stessa Cina e l’Unione Europea, beneficiando, tra l’altro, della presenza di Algirdas Semeta, commissario europeo per la Fiscalità e l’Unione Doganale. C’è subito da precisare che il rispetto delle norme delle dogane viene considerato fondamentale per quel che concerne la sicurezza degli scambi commerciali, garantendo in tal modo la libera circolazione delle merci tra i vari partner.