L’Agenzia delle Entrate potrà analizzare le spese effettuate dai contribuenti durante l’anno, mettendole a confronto con i redditi dichiarati nel modello Unico o nel 730. Se il tenore di vita di un contribuente non è compatibile con i compensi percepiti scatteranno i controlli. Potranno entrare nel redditometro, a dispetto delle regole sulla privacy, tutte le informazioni date dal singolo cittadino al fisco, per trovare gli evasori partendo dall’analisi delle loro spese, soprattutto di quelle sostenute per alcuni tipi di beni come le case, le auto, le vacanze o gli oggetti di lusso.
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Gli accertamenti si indirizzeranno su quei contribuenti le cui spese complessive superano di almeno il 20% il reddito imponibile dichiarato ogni anno (dal 2009 in poi). Nel calcolo di queste differenze, sarà tenuto conto della composizione dell’intero nucleo familiare del cittadino (cioè dell’eventuale reddito del coniuge e del numero di figli a carico).
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Il reddito del contribuente potrà essere ricostruito utilizzando unicamente spese certe e spese che valorizzano elementi certi (possesso di beni o utilizzo di servizi e relativo mantenimento) senza utilizzare spese presunte basate sulla media Istat.
Non potranno, quindi, essere presi come riferimento i dati delle spese medie Istat. E nei prossimi giorni saranno inviate circa 20mila lettere ad altrettanti contribuenti ritenuti a rischio evasione fiscale secondo i criteri introdotti dal nuovo redditometro. I soggetti nel mirino dei primi controlli saranno i contribuenti per cui è stato stato rilevato uno scostamento superiore al 20% tra reddito dichiarato e spese realmente sostenute nel corso dello stesso anno.