Home » News Fiscali » Pressione fiscale: in Emilia-Romagna è tra le più alte

Pressione fiscale: in Emilia-Romagna è tra le più alte

In Emilia-Romagna i contribuenti, pur fruendo comunque di servizi di qualità, sono soggetti ad una pressione fiscale che risulta essere tra le più alte rispetto al resto d’Italia. A dichiararlo è stato il responsabile della Cisl della Regione Emilia-Romagna Giorgio Graziani, il quale, nel commentare i dati emersi dal “Terzo Rapporto sulla fiscalità in ER”, a cura del Sindacato regionale, ha sottolineato come in media un contribuente emiliano romagnolo versi ben 265 in più ogni anno rispetto agli altri contribuenti delle Regioni italiane. Nel complesso, secondo il responsabile della Cisl nel nostro Paese la fiscalità è sia iniqua, sia insostenibile, con l’Irpef che grava sui redditi fissi, leggasi dipendenti e pensionati, mentre l’evasione fiscale nella Regione Emilia-Romagna incide sul 20% del prodotto interno lordo regionale. Secondo Giorgio Graziani le normative nazionali sono sia ingiuste, sia inefficaci, mentre per quel che riguarda il federalismo fiscale trattasi di un provvedimento che è stato annunciato ma mai realizzato.

Come garantire quindi più servizi e soprattutto meno tasse ai cittadini? Ebbene, secondo il responsabile della Cisl occorre sia attuare una lotta a tutto campo, senza quartiere, contro il fenomeno dilagante l’evasione fiscale, sia eliminare a livello istituzionale ogni sovrapposizione e duplicazione puntando sulla persona e sulla famiglia, da mettere rigorosamente al centro delle politiche fiscali.

Per il sostegno alla produttività, inoltre, a favore delle piccole e medie imprese occorre ridurre sensibilmente il prelievo ai fini Irap, mentre sulle prestazioni, affinché chiaramente si contenga la spesa pubblica, deve essere necessariamente definito un “costo standard”. Per quel che riguarda i lavoratori, invece, Giorgio Graziani caldeggia un ruolo più attivo dei sindacati nel poter definire e contrattare a livello territoriale sia salari più consistenti, sia meccanismi di compartecipazione agli utili, con le imprese e le filiere produttive, affinché anche i lavoratori possano nei rispettivi distretti contribuire al miglioramento degli indici di performance aziendali.