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Paradisi fiscali: Lombardia, oltre 4.200 i residenti “sospetti”

In Lombardia ci sono oltre 4.200 cittadini nati della regione che risultano essere iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, ma la loro iscrizione potrebbe essere del tutto fittizia in quanto questi contribuenti potrebbero aver continuato a mantenere nel nostro Paese il centro degli interessi familiari e degli affari. A renderlo noto è la Direzione Regionale Entrate della Lombardia che, di conseguenza, su questi soggetti residenti all’estero, che per la precisione sono 4.243, sono scattate le indagini del Fisco al fine di rilevare se la residenza sia o meno fittizia, e nel caso procedere per il “rimpatrio” e per il recupero delle imposte che sono state evase. La Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, tra l’altro, ha anche rivelato la distribuzione sul territorio lombardo di questi 4.200 i residenti “sospetti”: quasi duemila, 1.993 per l’esattezza, sono della Provincia di Milano, la prima in assoluto in questa speciale classifica.

Segue poi la Provincia di Monza e Brianza con 481 residenti “sospetti”, Varese con 415, Bergamo con 321 e Brescia con 300. Per quanto riguarda, invece, le mete dove questi contribuenti, con ogni probabilità, si sono “rifiugiati” per dribblare la tassazione italiana, il Principato di Monaco spicca con 942 soggetti, ed a seguire l’Uruguay con 612 residenze da accertare e poi l’Ecuador con 477. Ma in che modo questi 4.200 ed oltre residenti “sospetti” sono stati identificati?

Ebbene, al riguardo l’Amministrazione finanziaria ha spiegato che sono tanti gli elementi che hanno portato il Fisco ad rilevare potenziali situazioni evasive a causa di possibili residenze fittizie: dalle partite IVA lasciate aperte ai movimenti di capitali da e verso il nostro Paese, e passando per l’incrocio di dati legati alle utenze dell’energia elettrica, contratti di affitti e possesso di case, capannoni ma anche aziende la cui proprietà ha portato a presumere che il cittadino, nonostante la residenza all’estero, continui indisturbato a fare affari in Italia senza pagare le tasse.