Le nuove imposte turistiche di Barcellona

 La tassa di soggiorno è senza dubbio l’argomento maggiormente dibattuto per quel che riguarda il nostro paese e i diversi comuni coinvolti: l’ultimo caso su cui si è posto l’accento è quello di Licata, mentre, spostandosi più a Nord, a Bologna già si calcola il gettito. Ma anche all’estero la situazione non cambia di molto. In particolare, chi volesse recarsi in una meta ambita e molto gettonata come Barcellona, si accorgerà di una nuova spesa che dovrà essere sostenuta per la vacanza. In effetti, la Spagna vive una delle situazioni finanziarie più complicate dell’intera eurozona, dunque, oltre ad aver deciso di aumentare le tasse aeroportuali, ha imposto anche una salata tassa di soggiorno per la città catalana.

Italia-Svizzera, nuove riunioni per l’accordo fiscale

 Dopo l’accordo tra Italia e Svizzera sui capitali oltrefrontiera, i due paesi sono ancora protagonisti di contatti molto stretti: in effetti, la prossima settimana sarà decisiva per una serie di riunioni tecniche che vedranno coinvolto il gruppo di lavoro italo-svizzero, con l’obiettivo ambizioso di arrivare quanto prima a una intesa tributaria di ampio respiro. Come ha voluto precisare in modo opportuno una fonte del nostro governo, l’impegno che si sta profondendo è davvero ingente, dunque ci possono essere delle aspettative molto interessanti per quel che concerne le riunioni citate in precedenza.

Tassa di soggiorno: il Tar dà ragione agli albergatori di Licata

 È ancora e sempre la tassa di soggiorno a dominare le cronache fiscali più controverse: stavolta la regione protagonista è la Sicilia, visto che il Tribunale Amministrativo Regionale dell’isola ha deciso di accogliere il ricorso presentato dagli albergatori della città di Licata (provincia di Agrigento). Di fatto, con questa pronuncia si è arrivati all’annullamento vero e proprio del regolamento valido per questo comune, utile per disciplinare l’imposta. In pratica, il comune è stato condannato alle spese di giudizio e la situazione ha subito una sorta di rivoluzione. Il caso assomiglia molto a quello dello scorso mese di settembre, quando a Bologna si ricorse al Consiglio di Stato. La vicenda è presto detta.

Soggetti residenti e compagnie estere di assicurazione

 Come è stato opportunamente precisato dalla circolare 41/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a emettere nel corso della giornata di ieri, le imposte sui redditi di capitale di tipo assicurativo e sulle riserve dei rami vita beneficiano di un trattamento tutto particolare: nel dettaglio, esse vanno applicate anche da quei soggetti che sono soliti riscuotere i redditi che derivano da contratti stipulati da contribuenti residenti nel nostro paese con compagnie di assicurative di nazionalità straniera. In pratica, si potrà sfruttare questo documento in relazione alla scadenza del versamento dell’imposta sulle assicurazioni.