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Meno tasse per le famiglie numerose

Circa un migliaio di anni fa la popolazione umana era di 50 milioni, in un altro millennio é cresciuta fino un milione e mezzo di persone; negli ultimi 100 anni ha raggiunto circa 5 miliardi. In passato l’uomo era vittima di grandi epidemie: la peste, il colera, ora queste malattie sono state eliminate e l’uomo ha continuato a riprodursi. Tuttavia con l’aumento del benessere le famiglie decidono sempre più spesso di fare meno figli. Le famiglie italiane hanno in media uno o due figli, ma ci sono le divute eccezioni: qualche nucleo familiare ha tre, quattro, cinque e anche più bambini.

Lo stato quindi decide di dare massimo sostegno alle coppie con tre o più figli. In queste famiglie é ancora più difficile superare la crisi, arrivare a fine mese e se parliamo di vacanze, pagare pranzo, cena e albergo è un costo inaccessibile. L’Associazione Nazionale Famiglie Numerose (ANFN) in occasione della V assemblea annuale, tenutasi dal 31 luglio al 2 agosto a Riccione, ha illustrato alle 300 famiglie presenti la proposta di legge denominata “Genesi”, redatta da un gruppo di lavoro coordinato da Alessandro Soprana, responsabile politico dell’Associazione. Il progetto prevede:

– l’introduzione di una quota di reddito non tassabile ( fino a 5.700 euro annui, circa 516 euro mensili),
– intervento dello stato a sostegno di chi non dispone nemmeno di tale cifra con appositi strumenti,
– le famiglie che hanno un reddito così basso da non dover pagare imposte di reddito devono comunque poter usufruire delle detrazioni previste dallo Stato, per esempio sulla ristrutturazione della casa, sull’acquisto del frigorifero, sul fotovoltaico…

Il Progetto Genesi è pensato per tutte le famiglie, non solo per quelle extralarge – sottolinea Alessandro Soprana – e riguarda tutti i minori e gli studenti a carico, comunque non oltre il compimento del 26esimo anno di età oppure non oltre l’età prevista per la conclusione degli studi, comprese eventuali specializzazioni o praticantato obbligatorio per un anno. Lo Stato con un solo provvedimento darebbe un segnale di interesse e di sostegno alle famiglie ed eliminerebbe le odiose discriminanti economiche nei confronti delle coppie che desiderano avere figli.