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Isee, i redditi esenti e quelli tassati con regime sostitutivo

Il nuovo Isee, l’Indicatore di Situazione Economica Equivalente, valuta e raffronta la condizione economica dei nuclei familiari per regolamentare l’accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie erogate dal governo. Il nuovo Isee dà più peso alla componente del patrimonio e ad una nuova nozione di reddito disponibile.
Tra le novità più importanti dell’Isee, acclusi nel reddito, insieme al reddito complessivo ai fini Irpef, vanno tutti i redditi tassati con regimi sostitutivi o a titolo di imposta; i redditi esenti e, quindi, anche tutti i trasferimenti monetari ottenuti dalla Pubblica Amministrazione; e i redditi figurativi degli immobili non locati e delle attività mobiliari.

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Il nuovo Isee prende in considerazione anche il patrimonio all’estero e il valore degli immobili rivalutato ai fini Imu; diminuisce da 15.494 euro a 10.000 euro la franchigia massima sulla componente mobiliare, considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere.

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Rispetto al passato, il nuovo Isee non dà la possibilità di autocertificazione e infatti solo una parte dei dati potrà essere autocertificata dal contribuente, mentre i dati fiscali e i dati Inps più importanti saranno compilati direttamente dall’Amministrazione.
Il ministro del Lavoro, Poletti, e l’Agenzia delle Entrate hanno disposto il sistema che dovrebbe calcolare l’importo mediamente presente nel rapporto finanziario intestato al contribuente che misurerà la capacità di spesa effettiva da parte del titolare del conto corrente, che dovrebbe rappresentare parte integrante della Dichiarazione sostitutiva unica, prossimo step per l’attivazione dell’Isee, da adottare entro i 120 giorni dall’attivazione delle nuove procedure