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Imu anti-crisi a Trieste

Il provvedimento del Sindaco di Trieste va’ contro tendenza; Roberto Cosolini è riuscito ad ottenere una riduzione di un punto sull’aliquota della tassa sugli immobili relativa alle attività commerciali ed artigianali. 

Nella determinazione delle aliquote Imu l’Amministrazione comunale ha operato nel senso dell’equita’ sociale ed e’ sempre in tale direzione che verranno prese tutte le relative misure. Ascoltando e accogliendo la richiesta dei commercianti e degli artigiani ci siamo impegnati a ridurre di un punto percentuale l’aliquota di loro spettanza (dal 9,7 al 8,7) sugli immobili accatastati nelle categorie C1 (negozi) e C3 (laboratori), quando il proprietario del bene coincide con l’utilizzatore dello stesso

Così lo stesso Sindaco ha spiegato ai giornali la sua scelta, continuando poi:

Il Comune ha optato per questa soluzione nonostante la legge imponga di versare allo Stato 3 milioni e 257 mila Euro, pari alla differenza tra il gettito stimato dell’Imu ad aliquota ordinaria e l’ICI incassato nel 2011. Un aspetto questo della normativa che punisce i Comuni virtuosi invece di premiarli. Non ho difficolta’, com’e’ nel mio stile, a riconoscere che la riduzione a beneficio dei commercianti e degli artigiani avviene anche grazie al contributo dato dall’opposizione in sede di discussione di bilancio. Peccato, pero’, che l’opposizione cavalchi strumentalmente la vicenda Ater paventando rischi inesistenti, visto che la stessa Ater va a pagare un importo di Imu equivalente a quanto versato di Ici nel 2008, quindi somme ampiamente sostenibili

Tolti i contrasti politici, che inevitabilmente emergono in questi casi, la decisione del Sindaco è risultata essere pienamente sostenibile ed esiste anche la possibilità che altri comuni prendano come esempio l’operato di Cosolini.

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